DEUTERONOMIO 8, 5b-6

Buongiorno a tutti,

continuiamo a trarre sostegno per il nostro cammino quotidiano dal Deuteronomio, attraverso i seguenti versi:

“ Come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te. Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo. “

Spesso quando ci capitano sventure, malattie e contrarietà, siamo portati a pensare di dovere subire queste avversità a causa delle nostre colpe e per correzione divina del nostro cattivo comportamento. Il Deuteronomio ci insegna che Dio corregge l’uomo, con l’amore di un padre verso un figlio. Egli cioè si prende cura della vita di ogni uomo con lo stesso amore con cui ogni uomo si prende cura della vita del proprio figlio, aiutandolo, quindi, a superare tutte le difficoltà e gli ostacoli che lo separano da Lui e che gli impediscono di crescere e avanzare nell’amore. Lo strumento di correzione più importante usato da Dio per l’uomo non è dunque il castigo, ma l’amore, amore che si concretizza nella parola continuamente rivolta da Dio all’uomo e nell’invito a osservare questa parola. Il Deuteronomio ci dice che Dio corregge l’uomo chiedendogli di osservare i comandi del Signore e di camminare nelle sue vie, ossia temendolo. La correzione di Dio non è dunque castigo, ma parola di salvezza, parola di vita, parola di speranza e di fede, parola d’amore. Dio non usa la verga per percuotere gli uomini, inviando su di loro sciagure perché si convertano, usa invece la sua dolce e immortale parola di vita, che indica loro l’errore commesso, la correzione da apportare, la via da seguire per ritornare alla vita e all’amore. L’amore di Dio e il suo desiderio di salvare l’uomo dal male e dalla morte sono così grandi che Dio, pur di non perdere nessun uomo e al fine di assicurare a ogni uomo la sua parola di salvezza e guida, ha incarnato la sua Parola. Gesù Cristo è il verbo di Dio incarnato, fattosi, cioè, uomo, che dà salvezza a ciascuno di noi. Osservare dunque i comandi del Signore e camminare nelle sue vie equivale a seguire Gesù Cristo e, tramite Lui, a lasciarsi correggere dall’amore immenso di Dio per noi.

Capo d’Orlando 12/08/2012

Dario Sirna