MATTEO 13, 44-46
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi è illuminato dai seguenti versi del Vangelo di Matteo:
“ 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose;46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.”
Esiste una relazione ben precisa che lega il Regno dei Cieli e il cuore dell’uomo, questa relazione è sintetizzata da un sentimento che in sé riassume l’importanza di questa relazione, tale sentimento è l’amore, di cui immediata manifestazione è la gioia. La gioia che nasce dalla scoperta del Regno dei Cieli presuppone che nel cuore dell’uomo ci sia qualcosa in grado di percepire la presenza del Regno, di scoprilo, di riconoscerlo, di cercarlo, di accoglierlo, di sceglierlo. Due sono dunque le realtà nascoste che dobbiamo attenzionare e che dobbiamo far emergere quando parliamo di Regno dei Cieli. Queste due realtà sono come due innamorati che non si sono mai visti, non si conoscono, sono nascosti l’uno all’altro, e vivono alla continua ricerca l’uno dell’altro, restando sempre insoddisfatti fino a quando non si incontrano. A prima vista scoppia la scintilla dell’amore e la passione travolge le due anime fino a che le stesse non si appartengono vicendevolmente, diventando una sola realtà indivisibile. La stessa cosa succede tra la nostra anima e il Regno dei Cieli. Nella nostra anima c’è qualcosa di nascosto che dobbiamo far emergere e a cui dobbiamo dare voce. Più che di una realtà nascosta si tratta di una realtà incompresa, di una realtà mortificata, di una realtà abbandonata, non ascoltata, o assecondata in maniera insoddisfacente e con surrogati inutili. Portare alla luce di se stessi questa voce che ha fame di Dio e che desidera ardentemente vivere in comunione con Lui è un passo fondamentale nella nostra vita, il passo più importante di tutta la nostra esistenza, un passo che se ignorato e rinviato non permetterà mai all’anima di conoscere la vera gioia e di riposare nella vera pace. Occorre dunque ascoltare le esigenze dell’anima, facendo silenzio intorno ad essa e dandole la libertà di esprimersi. E’ un esercizio spirituale che richiede attenzione e che ha lo scopo di scoprire la nostra interiorità e le sue esigenze. Non si tratta di cercare di Dio, ma di sentire la sofferenza dell’anima per la sua lontananza da Dio. Questa sofferenza è spesso curata con medicine e rimedi sbagliati, in quanto percepita come insoddisfazione viene affrontata con i rimedi della vanità mondana, i quali hanno l’unico effetto, dopo un apparente sollievo, di scavare un vuoto maggiore e di peggiorare considerevolmente la situazione. Occorre dunque partire da se stessi per capire che il bisogno di Dio in noi è un bisogno reale, immediato, indifferibile, urgente e doveroso. Capito quale è il problema che assilla la nostra esistenza trovarne la soluzione diventa molto più semplice. Il Regno di Dio è la soluzione ideale per ciascuno di noi, ma fino a quando il nostro cuore e la nostra mente non percepiscono questo bisogno irrinunciabile e vitale noi non troveremo mai la perla preziosissima del mercante, né scopriremo mai il tesoro nascosto nel campo. Questo tesoro e la perla preziosa non sono realtà nascoste, ma realtà vicine, disponibili, realtà prossime a noi, si tratta di riuscire a riconoscerle, di riuscire ad apprezzarle, di riuscire a capirne il valore e l’importanza che esse hanno per tutti noi. Se nella ricerca della nostra sposa noi guardiamo sempre altrove, fuori dalla nostra casa, lontano dalla nostra terra e non partiamo dalle realtà vicine e familiari corriamo il rischio di non trovare la nostra anima gemella fino a quando non apriamo gli occhi di fronte alle persone care, che da una vita ci stanno vicine. In un attimo comprendiamo, allora, che ciò che noi cercavamo non era lontano da noi ma vicino a noi, e che non riuscivamo a vederlo e a trovarlo perché i nostri occhi erano puntati su altre realtà. Analogamente accade con il Regno dei Cieli, fino a quando noi continuiamo a lasciarci distrarre da realtà diverse e lontane, Esso resterà sempre nascosto ai nostri occhi, ma nel momento in cui noi lo scoveremo Esso diventerà la nostra unica preoccupazione, una scelta di vita radicale che impedirà in ogni modo di ricadere nel doloroso buio delle tenebre.
Capo d’Orlando, 31/07/2013
Dario Sirna.