RISERVA DI MARINELLO – LE SPETTACOLARI FALESIE DI MONGIOVE A PATTI
Siamo tornati a Patti nella Riserva Naturale di Marinello per documentare la bellezza delle falesie di Mongiove. |
Questa volta, invece di arrampicarci sul promontorio roccioso per ammirare lo spettacolo dei paesaggi aerei, documentazione disponibile nel sito all’indirizzo https://camminoin.it/2013/06/20/patti-falesia-di-mongiove/ , abbiamo seguito il percorso delineato dalla battigia del Tirreno, spostandoci completamente sulla costa. L’area della Riserva è raggiungibile dal centro di Mongiove, seguendo in direzione Messina la strada che costeggia il rilevato ferroviario, strada da imboccare immediatamente prima del passaggio a livello sito sulla via che dalla costa sale a Tindari. La strada in questione termina proprio all’ingresso della Riserva. Il percorso da fare a piedi non è molto lungo, ma è impegnativo in quanto almeno in tre punti le rocche della falesia si gettano a mare interrompendo il collegamento via terra. Questi ostacoli possono essere superati solo entrando nell’acqua. Si tratta di percorsi brevi e molto facili, da effettuare in acque poco profonde. E’ necessario indossare il costume da bagno e bagnarsi fino al giro vita. Bisogna prestare molta attenzione all’attrezzatura fotografica. A tale scopo consigliamo di utilizzare una borsa impermeabile e a tenuta stagna, all’interno della quale alloggiare, durante l’attraversamento, i macchinari sensibili. E’ ovvio che proprio per questo motivo l’escursione è da effettuare solo in condizione di mare piatto. La presenza di onde, anche piccole, rende questi passaggi estremamente pericolosi, a causa dei violenti movimenti causati dal loro impetuoso rifrangersi sugli scogli. Prima di avventurarsi nell’escursione bisogna consultare il bollettino meteo del mare, per assicurarsi che le condizioni dell’onda si mantengano stabili e sicure per tutto il tempo necessario al cammino da effettuare. Consigliamo anche di portare le scarpe da trekking o simili, da indossare nei percorsi sulla spiaggia, sugli scogli e nella grotta. Mongiove è raggiungibile in pochi minuti di macchina dallo svincolo autostradale di Patti, seguendo la segnaletica che indica Tindari. Le falesie in questione appartengono alla stessa formazione rocciosa delle falesie di Marinello, sul versante Est del Promontorio di Tindari. Esse perciò hanno morfologia, struttura e aspetto del tutto simile alle falesie che si innalzano alle spalle dei laghetti di Marinello. Il Promontorio di Tindari visto dalla costa mostra una struttura compatta e unica. In realtà esso si compone di due costoni rocciosi principali separati fra di loro da una stretta valle. Tale valle è inaccessibile sia dalla costa orientale che da quella occidentale, a meno che non si superano i tratti in acqua a nuoto. La falesia di Mongiove appartiene al costone di ponente, mentre la falesia di Tindari, o di Marinello, appartiene al costone orientale. Specie nelle falesie di Tindari vi sono strapiombi rocciosi molto alti ed estesi che prima di precipitare nelle acque del Tirreno si allungano al suo interno per diverse decine di metri, raggiungendo profondità marine che le rendono inaccessibili a piedi. Queste zone sono presenti anche sul versante di Mongiove, ove però la natura ha reso il cammino molto più semplice grazie all’astuto stratagemma di una spettacolare grotta a due ingressi, la quale funge da galleria. Essa cioè permette di superare l’ostacolo del promontorio di roccia senza entrare in acqua ma sfruttando i due ingressi posti uno sul versante orientale e uno su quello occidentale. La grotta in questione rappresenta uno degli elementi più spettacolari di questa falesia, sia per la sua grandezza, sia per la sua bellezza, sia per la sua posizione, sia per la sua particolare articolazione a due bracci a forma di V. In realtà esiste nella grotta una terza apertura, posta al centro delle due grandi aperture laterali, la quale consente di raggiungere proprio la punta di questo spuntone di falesia. Ma questa terza apertura è bassa ed è accessibile solo strisciano sulla sabbia. Proprio per questa sua particolarità è molto pericolosa a causa della violenza delle onde che si introducono al suo interno. Prima di giungere alla grotta la falesia offre interessantissimi scorci naturali caratterizzati dalla indescrivibile bellezza delle pareti verticali che a strapiombo si specchiano sulle acque del mare. La linea della falesia non è retta ma sinuosa cosicché vi sono punti della costa in cui essa si avvicina all’acqua fino ad entrarvi dentro e punti in cui essa si allontana dal mare, distaccandosi da esso tramite bellissime spiagge di fine sabbia grigia, aventi un interessante effetto velluto. Le spiagge formano delle calette riparate e riservate di grande richiamo, tipiche dei tratti di costa alti e frastagliati. Numerosi crolli e cedimenti interessano tutta l’area della falesia, causando distacchi di enormi dimensioni. I massi originatisi dalle frane cadendo in acqua hanno formato scogli molto grandi e di gradevole aspetto. Il fascino della scogliera è così ulteriormente aumentato dalla presenza di questi elementi, che con le loro rispettabili misure fungono da trampolino di lancio per i tuffi dei bagnati e da frangiflutti naturali per la protezione della costa. Dopo la grotta la falesia assume una forma arcuata più accentuata, simile in piccolo a un golfo. La punta opposta di questa nuova bellissima insenatura propone un altro promontorio di dimensioni considerevoli che si spinge in mare con più decisione. Anche in corrispondenza di questa successiva punta si trova una grotta, ma questa volta le sue dimensioni sono minori e la sua struttura è chiusa. Non è possibile perciò attraversare via terra questo tratto di falesia, occorre necessariamente bagnarsi. Le grotte, gli scogli, le cavità, gli strapiombi, le rocce, le calette, la spiaggia, il mare e l’orizzonte sagomato dalle Isole Eolie, sono combinati in modo tale da conferire a questo ambiente naturale il dono dell’armonia, della bellezza e del fascino. Un cocktail di elementi sapientemente dosati, forgiati e disposti, che disegnano un paradiso marino unico e di grande pregio. Tutto si svolge nella ristrettissima fascia di interazione tra il mare e la terra, una linea di confine, un luogo di grandi battaglie tra gli elementi naturali, un posto di spettacolari scontri che testimoniano la forza di una natura viva e raggiante. In questo limite che separa e unisce i tre stati della materia fiorisce una bellezza straordinaria donata dal Creatore all’uomo come luogo di riflessione, di meditazione, di crescita, di preghiera, di incontro, di contemplazione e di comunione con Dio, con il creato e con il mondo intero. Ringraziamo il Signore per il dono di questo immenso bene e per l’opportunità che ci offre tramite esso di dirigere i nostri passi verso di Lui, facendosi gustare il sapore della vita e dell’amore, unico significato della nostra esistenza.
Capo d’Orlando, 30/07/2013
Dario Sirna.
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