EZECHIELE 36, 23-28
Buongiorno a tutti,
anche oggi il nostro cammino segue le indicazioni provenienti dal libro del Profeta Ezechiele, di cui la liturgia ci propone i seguenti versi:
“Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio -, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
24Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. 25Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, 26vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. 28Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popoloe io sarò il vostro Dio.”
Il messaggio sembra volerci comunicare la volontà di Dio di manifestarsi al mondo non come il suo popolo gliene dà testimonianza, ma per quello che Egli effettivamente è, ossia il santo dei Santi, il Signore, l’unico vero Dio. Il pericolo che minaccia l’uomo viene da se stesso e consiste nell’eterna tentazione di sostituirsi a Dio e di manifestarsi al mondo per quello che non si è. La santità non appartiene all’uomo, non è una sua prerogativa, non è innata in Lui, ma è a lui concessa per partecipazione all’unica vera santità esistente, la santità di Dio. Tutti gli uomini sono peccatori e lo sono già alla nascita per via della macchia originale dovuta alla contaminazione con il maligno. L’uomo che si manifesta al mondo con un’immagine di santità, ossia di perfezione, non fa altro che ingannare tutti e profanare il nome di Dio. Se santità esiste nella vita di un comune mortale essa non è un merito di chi ce l’ha, ma un dono di chi gli ha trasmessa. Dio precisa questo concetto avvertendoci che se vogliamo davvero metterci al suo servizio per dare testimonianza della sua Signoria al mondo intero dobbiamo consentirgli di seminare in noi la sua santità e dobbiamo permettergli di manifestare al mondo intero i frutti della sua opera attuata in noi. Testimoniare Dio significa svuotarci di noi stessi, riempirci della sua santità e mostrare al mondo intero gli effetti di questo lavoro. Da ciò ne deriva che chi accoglie tale testimonianza comprende che non noi, ma il Signore è l’unico nero artefice del bene presente nelle nostre vite. Ciò potrà spingere anche gli altri a credere in Dio, a fidarsi di Lui e a cercare la sua comunione. Dio e solo Dio purifica la nostra vita, liberandola da tutte le dipendenze e da tutti gli idoli di cui essa è schiava. Dio e solo Dio può donarci un cuore Santo, ricolmo di amore vero, Dio e solo Dio può renderci santi donandoci il suo Spirito, lo Spirito Santo. Dio e solo Dio può permetterci tramite queste grandi opere di seguirlo in tutti i suoi precetti e di diventare cittadini della vera Gerusalemme.
Capo d’Orlando, 21/08/2014
Dario Sirna.