“UN SOLO CORPO E UN SOLO SPIRITO”

EFESINI 4, 1-6

Buongiorno a tutti,

il nostro  cammino oggi  si avvale delle indicazioni fornite dai seguenti versi della lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini:

“ 1 Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, 3avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.”

Cosa ci insegna San Paolo in questo brano scritto per gli Efesini?

Ci insegna che credere nella stessa fede, significa pregare lo stesso unico Dio, ricevere lo stesso Spirito Santo, avere la medesima vocazione, predicare e mettere in pratica lo stesso unico Vangelo, puntare alla stessa meta, sperare nella stessa grazia. La Fede dunque unisce gli uomini nei sentimenti, nei valori, nell’etica, nel credo, nella vita, nello Spirito e in ogni pensiero. Questa unità fa convergere tutti gli uomini verso la condivisione degli stessi ideali, degli stessi desideri  e degli stessi beni, alla ricerca di una pace comune fondata sull’amore.

La fede è una chiamata che se vissuta con impegno e serietà, e non per gioco e interesse, crea unione, genera pace, conduce al bene, fa fruttare e gustare l’amore. Il sopportarsi vicendevole non è allora un sacrificio, né un dovere, ma una gioia che si gusta nel donarsi agli altri gratuitamente, con dolcezza, con umiltà di cuore, con grande generosità al fine di promuovere Cristo al centro di ogni relazione.

L’uomo non è fatto solo di corpo, anima e spirito, elementi che costituiscono l’essere umano, ma è fatto anche di relazioni, ossia di rapporti in cui questi tre elementi si confrontano e interagiscono con gli stessi elementi di altri individui e con Dio stesso. Le relazioni sono il luogo privilegiato in cui il nostro amore e la nostra interiorità trovano sfogo e applicazione. I nostri sforzi di fede devono essere orientati a far convergere in tali relazioni i doni ricevuti da Dio per mezzo della fede. La fede, infatti, non è un tesoro che va seppellito nel cuore e tenuto nascosto per essere goduto nel silenzio, nella solitudine e nell’interiorità, ma è un bene che va esercitato mettendolo direttamente in pratica proprio nelle relazioni sociali, nei rapporti con tutti gli altri uomini, nei rapporti con Dio, e nei rapporti con il creato. La fede assorbe tutta la sfera umana di un individuo e la coinvolge totalmente, mutando radicalmente la direzione del cammino per dirigerla dalla morte alla vita eterna, dagli inferi al Paradiso, dal male al bene, dalla cattiveria all’amore.

Dio e la fede non sono una ricchezza destinata a pochi eletti, sono, invece, una grazia che è per tutti e che è estesa a tutti. Dio è presente in tutti e in tutti noi lo dobbiamo cercare, rispettare, onorare e amare senza fare distinzione alcuna tra individuo e individuo. Solo in questo modo possiamo davvero amare ogni nostro fratello indipendentemente dalla sua persona e possiamo realizzare con tutti la vera pace.

Capo d’Orlando, 24/10/2014

Dario Sirna.

 

Calanchi Biancavilla -0337

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