IN ESCURSIONE SUL MONTE SAN PIETRO A TORTORICI
Il Monte San Pietro è il monte che domina il centro abitato di Tortorici e che si erge al centro della vasta vallata occupata dal territorio di questo Comune dei Monti Nebrodi. La sua struttura morfologica lo rende più simile a una serra che a un monte. Si presenta infatti come terminale di una diramazione trasversale della dorsale dei Nebrodi. La sua forma e la sua posizione lo collegano alla spina dorsale di questa catena siciliana, attribuendogli in essa la funzione di lisca secondaria. |
Il Monte è imponente, in cima raggiunge la quota di 1.089 m. slm, su tutti i lati presenta versanti ripidissimi, con strapiombi che diventano accentuati e consistenti sul fianco occidentale. L’escursione non richiede particolari precauzioni e non presenta difficoltà eccessive. Il giro compiuto da noi comprende oltre alla scalata della vetta, il passaggio sull’affascinante mulattiera, che attraversa il versante orientale del monte e la visita al letto della cascata omonima nell’adiacente torrente Batana. Il posto è raggiungibile dal centro di Tortorici sfruttando la strada asfaltata che serve le frazioni Ilombati e Batana. Esattamente, dopo aver superato queste due grosse contrade, occorre deviare sulla sinistra e immettersi su una bretella secondaria che dà accesso al sentiero che conduce al monte San Pietro. Tale sentiero è individuabile grazie alla presenza del torrente Batana. Esso, infatti, si sviluppa in prossimità dell’intersezione con tale corso d’acqua. Qui conviene parcheggiare la macchina e proseguire a piedi, utilizzando la trazzera che si arrampica sul versante sud del Monte San Pietro. Tale percorso non è asfaltato e presenta delle notevoli difficoltà di fondo a causa dello stato di abbandono in cui si trova. E’ consigliabile proseguire a piedi e godersi tutta la bellezza e il piacere del cammino ascensionale. Il contesto paesaggistico che caratterizza il posto è di eccezionale valore. La bellezza dei panorami è dovuta alla particolare ricchezza e varietà della natura racchiusa all’interno della valle oricenase. Risalendo la china del dorso montano lo sguardo si allarga su vedute sempre più ampie e sempre più dense di particolari interessanti e accattivanti. La vista panoramica si avvale oltre che delle bellissime vedute orizzontali, anche delle altrettanto interessanti vedute verticali. In particolare il serro si presenta come un balcone che sporge sui quattro confini dei Nebrodi, illuminandosi così della luce che sgorga da tutti i punti cardinali della Terra. In più, come già evidenziato, il fondovalle e il cielo si uniscono al contesto orizzontale per completare e riempire lo spazio tridimensionale che ruota attorno a queste suggestiva posizione panoramica. La valle ha una struttura a conca rotonda e con le sue creste forma un girotondo che stringe al centro il Monte San Pietro. Nel contempo le sue falde di base formano un anello circolare, anch’esso attorcigliato sull’asse del Monte San Pietro. L’unica apertura che interrompe il carosello di monti che si rincorrono in questo cerchio ideale si trova in direzione del Tirreno, verso dove la valle trova il suo sbocco naturale. L’azzurro del mare è un’onda che avanza contemporaneamente su due livelli differenti e precisamente, dal basso attraverso la bocca della valle e dall’alto attraverso il piano del letto di mare che si sviluppa dietro l’Arcipelago Eoliano. Queste due onde avanzano verso il visitatore immergendolo totalmente nella azzurra nube della loro spumeggiante atmosfera. Nel contempo il catino della conca dell’Ingegno è anche un contenitore senza sponde al cui interno il cielo riversa i suoi vapori di stelle, accompagnati da lunghe scie dipinte di turchese. Il Monte San Pietro sorge all’interno di questa mescolanza di leggerissime atmosfere tinteggiate di indaco e si eleva al suo centro con padronanza, sicurezza e determinazione. Le vedute del suo bellissimo serro includono al loro interno anche l’affaccio sulla dorsale dei Nebrodi e sui costoni che trasversalmente ad essa si allungano verso la costa. Qui il colore dell’onda cromatica che con dolcezza, ma senza esitazione, travolge questo Monte è il verde fitto, scuro, intenso e compatto dei boschi e dei noccioleti che ricoprono le montagne circostanti. Ma le vedute panorami abbracciate del grand’angolo del campo visivo non si esauriscono nella già tanto grande ricchezza di questi interessanti e pregiati elementi, ad essa si aggiunge la particolarità delle vedute aeree sul centro abito di Tortorici e su tutte le frazioni laterali. Il Monte San Pietro in tal senso si innalza con l’autorità, il calore e l’affetto di un padre premuroso e attento, che tiene costantemente sottocontrollo i suoi figli e che non perde occasione per stringerli strettamente nel suo affettuoso abbraccio. Esso è perciò allo stesso tempo figura dominante dello scenario della valle e suo unico e indiscusso protagonista. Sul punto più alto del Monte, preceduto da una solenne croce che si affaccia sul centro del paese, si innalza un monumentale soglio papale in bronzo, da cui con aspetto rassicurante e protettivo domina la statua di San Pietro. La singolare posizione del simulacro, che rappresenta l’apostolo nella sua funzione di guida e di sostegno della Chiesa, sembra ricordare il compito affidatogli dal Signore di gestire le chiavi di accesso al Paradiso. La sua posizione dominante, infatti più che imporsi sul territorio con senso di potenza e di dominio, sottolinea la missione salvifica della Chiesa, il cui scopo è introdurre nel cielo tutte le anime che ad essa si affidano. San Pietro, posto sulla cima del Monte, ci ricorda questo importante passaggio a cui tutti gli uomini sono chiamati e nel contempo si offre per ognuno di essi, come strumento attraverso il quale scalare le vette del Paradiso e introdursi al suo interno. Detto in maniera ancora più semplice la posizione dominante della statua di questo Santo ci ricorda che il Cielo è una realtà abitata, che in esso si trova la vita eterna, che in esso si gode la comunione con Dio e che ad esso si accede tramite la Chiesa. Tante volte e per tanti buoni motivi la valle all’interno della quale si sviluppa e si innalza il monte San Pietro è stata denominata Valle dell’Ingegno e certamente tra i vari motivi non è possibile trovarne uno più nobile e pi alto di quello appena espresso. Come non riconoscere a tale iniziativa un’ispirazione divina, frutto, quindi di un ingegno soprannaturale. E’ proprio vero che laddove abbonda il peccato sovrabbonda la Grazia e che laddove il maligno sferra i suoi attacchi la santità eleva i suoi templi e costruisce le sue torri. Dio rivendica sempre l’appartenenza del suo popolo e compra al prezzo altissimo del sangue offerto da Cristo sulla croce la libertà dei suoi figli. Una verità che da questo monte, attraverso la presenza e la testimonianza di San Pietro, come una voce inarrestabile si diffonde nella sottostante valle, e trasportata dalle onde dei suoi echi, si propaga all’interno di ogni altra valle dei Nebrodi per riempire di se stessa ogni terra abitata dall’uomo.
Capo d’Orlando, 05/08/2013
Dario Sirna.
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