RISERVA NATURALE DI TINDARI – LAGO PORTO FONDO
Siamo ancora nella riserva di Tindari con il compito di documentare la bellezza del lago Porto Fondo. Questa piccola area umida è inserita all’interno della laguna, circondata dal lago Porto Vecchio, dal lago Verde e dal lago Mergolo della Tonnara, dai quali è separata da ampie spiagge di fine sabbia silicea. |
Questo laghetto, come i precedenti, ha un aspetto naturale affascinante, caratterizzato dalla presenza di estesi canneti, vaste praterie di essenze erbacee tipiche degli ambienti salmastri, e grandi distese di sabbia sciolta. Le acque del lago si allargano in mezzo a questi tre diversi ambienti con il gradevole effetto di legarli tra loro attraverso la condivisione delle sponde. La bellezza di questi singoli elementi che compongono questa parte della Riserva viene così mutuamente esaltata dal contrasto creato dal loro naturale accostamento. A completare la scenografia paesaggistica contribuiscono da un lato le bellissime falesie di Tindari, con la loro forma allungata a mo’ di promontorio e, dall’altro un maestoso drappo di Tirreno incastonato tra Capo Milazzo e le Isole Eolie. Ovviamente non mancano i preziosi particolari di piccoli scorci rubati ai vari laghi della laguna. Come il Mergolo della Tonnara, anche questo lago ha un fondale poco profondo e molto colorato, specie dal lato della riviera di levante. Le acque particolarmente trasparenti e brillanti lucidano come una vernice il colore fortemente muschiato del bassissimo fondale dando luogo ad un evidente effetto smaltato. Le tonalità del muschio virano dal biondo oro all’ambra scuro, con forti sfumature camosciate e delicati controluce vellutati. La variazione dei toni, il gioco delle sfumature e il risalto dei controluce disegnano il fondale trasformandolo in una grandiosa opera d’arte, un quadro elaborato e ricco di fantasiose forme, emergenti dalla sovrapposizione dei toni e dall’accostamento delle sfumature, rivitalizzato dall’apporto nutriente delle acque, protetto dal vetro lucido del pelo libero della laguna e incorniciato dalle sponde levigate delle spiagge. Un piccolo universo vivente sviluppatosi nello spazio sommerso del lago e avvolto dallo stesso come da una corteccia aderente e combaciante con esso. I raggi solari penetrano all’interno di questo mondo subacqueo, lo inondano di luce e calore, sprigionando nell’incontro con i muschi tutta la loro strepitosa bellezza. La fantasia dei fondali rimbalza da un’ansa all’altra del laghetto diffondendo così le sue meraviglie in tutta la sua estensione. Ma la bellezza di questo lago non proviene solo dal suo interno, le sue acque, infatti, fungendo da superfici fortemente speculari, nella calma piatta della bonaccia, ne ricoprono la superficie di una veste virtuale che si sovrappone a quella dei fondali esposti al controluce. Lo specchio desta grande ammirazione perché combinandosi con il particolare gioco della luce diffusa crea effetti surreali ove le fitte composizioni di canneti, che si accalcano sulle sponde, diventano figure spettrali sbocciate dall’esplosione di un fiotto di luce bianca. Come in una visione fantastica tutto ciò che circonda questi arbusti scompare in una densa luce chiara, mentre il soggetto centrale sembra magicamente sospeso nell’etere. Spostandoci oltre questo effetto, lo specchio del lago si scurisce dando l’opportunità al cielo e alle montagne di riflettersi limpidamente sulla sua superficie. Il risultato è straordinario a causa di una particolare combinazione di luce, nubi e sagome. L’orizzonte disegnato dalla catena dei Peloritani, con le sue infinite figure variamente sovrapposte, si specchia nel lago attraversandone in pochi centimetri le sue piccole profondità. Succede così che montagne altissime che lo spazio reale non riesce a contenere per il loro grande sviluppo verticale vengono magicamente capovolte e disegnate nel limitato spazio del fondale lacustre. L’illusione ottica è particolarmente evidente e si esprime in modo sempre più determinato e definito attraverso la proiezione delle nubi e delle loro luminose immagini. Queste creano effetti suggestivi specie in prossimità della battigia, ove grazie alla totale calma dell’aria, a causa del sottilissimo velo di acqua che ricopre la sabbia, le nubi specchiate sembrano immergersi nel sottosuolo e scomparire nelle sue profondità, o viceversa, sembrano risalire da tali profondità per sbucare poi in superficie. Anche questo lago con il suo infinito gioco di colori e luci è capace di offrire importanti suggestioni che donano all’anima grandi emozioni. Ad esse si aggiungono poi gli effetti rilassanti di una natura armoniosa che oltre ad essere bella e affascinante infonde grande serenità e pace a chi in essa si immerge per gustarne tutto il suo sapore. Quando poi gli occhi si innalzano sulle falesie del promontorio per scrutare il cielo lì si incontrano con l’amorevole e dolce sguardo della nostra amatissima Madre Celeste. Immediatamente il cuore viene rapito verso l’alto e la visione terrestre si trasforma un’esperienza di vita interiore. Un lembo di Paradiso scende sul promontorio di Tindari, ne bagna le acque e benedice la straordinaria bellezza di una natura tutta impegnata a lodare Dio per l’immenso dono della Madre.
Capo d’Orlando, 13/12/2012
Dario Sirna
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