RISERVA NATURALE DI TINDARI – LAGO MERGOLO DELLA TONNARA
Siamo di nuovo nella Riserva di Tindari per documentare questa volta la bellezza del lago Mergolo della Tonnara. E’ il secondo laghetto che si incontra venendo da Oliveri. E’ situato tra il lago Marinello, il lago Porto Vecchio e il lago Porto Fondo. |
Quest’area umida della Riserva Naturale di Tindari presenta tutte le caratteristiche dell’intera laguna, ma rispetto agli altri laghetti emerge per i colori particolarmente accesi e forti delle sponde, dei fondali, delle acque e dei riflessi. Il laghetto si presenta poco profondo ma particolarmente trasparente, con una limpidezza cristallina. Le acque, il fondale, i colori, l’esposizione alla luce, insieme a tutte le altre circostanze intrinseche al lago e all’ambiente che lo circonda permettono di apprezzare la concomitante presenza di uno specchio liquido estremamente luccicante e di una trasparenza cristallina impareggiabile. Durante l’escursione la posizione riparata del lago e le condizioni meteorologiche favorevoli alla quiete assoluta hanno messo in risalto le grandi capacità attrattive della sua ammaliante bellezza. Il laghetto sembra anche il più apprezzato dalla fauna acquatica. Esso è, infatti, lo stagno ove si riscontra il maggior numero di specie di volatili. Particolarmente attraenti sono le sue coloratissime sponde. Esse,contrariamente a quanto l’arenile sabbioso che lo circonda potrebbe farci pensare, sono consistenti, facilmente calpestabili e, seppure intrise di acqua, non sono fangose. E’ possibile attraversare le larghe e lunghe sponde del Mergolo, specie quelle del settore est, senza alcun problema di rilievo. Di queste sponde colpisce il loro colore particolarmente caldo e marcato. Esso all’interno del lago ha delle tonalità fortemente dorate che conferiscono ai bassissimi fondali di questa sponda un fascino non indifferente. Emergendo dall’acqua la battigia si scurisce, assumendo tinte e tonalità ambrate che sfumano sovente in un rosso bruciato molto intenso. La bellezza della sponda est del Mergolo della Tonnara è tale che il suo effetto cromatico dà l’impressione di camminare su un enorme tappeto di cuoio. Le superfici sommerse sono ricoperte da una vegetazione acquatica muschiata, più simile a quella delle acque dolci che a quella delle acque salmastre. Colpisce come nonostante la totale assenza nel lago di correnti le acque non si intorbidiscano, ma si mantengano limpide e trasparenti come le acque di un fiume in eterno lento movimento. La forte evaporazione del periodo estivo e la concomitante siccità autunnale hanno fatto abbassare il livello del lago riportando in superficie i fondali meno profondi e più esterni a tutto vantaggio delle sponde e a totale svantaggio dell’estensione superficiale delle acque, che in atto risulta notevolmente ridotta. Spostando lo sguardo verso il centro del lago, la maggiore profondità del fondale, specie sul lato est, conferisce alle acque una colorazione sempre più intensa, colorazione che diventa forte nei punti più profondi, ove le acque pur continuando a mantenersi trasparenti perdono la limpidezza e si colorano di una bellissima tinta verde. Non è un verde uniforme, ma un verde che sfuma gradatamente passando dal colore dello smeraldo al colore intenso del vetro di bottiglia. Le acque si presentano, però, sempre trasparenti, proprio come lo sono le gemme dello smeraldo e i vetri delle bottiglie. La sponda opposta è in gran parte popolata da una fitta vegetazione di canneti e di altre piante acquatiche tipiche dei laghi e delle lagune marine. Ma, anche qui, come per il resto della riserva, sono presenti elementi della flora appartenenti al regno roccioso del promontorio di Tindari. La coesistenza delle tre differenti nature nell’unica area della Riserva conferisce a tutto l’ambiente naturale una ricchezza e particolarità di contenuti sicuramente unica e rara. Il Mergolo della Tonnara si lascia apprezzare anche per i suoi eccellenti riflessi, nonostante, infatti, la posizione sotto rupe penalizzi fortemente questo effetto ottico a causa di un particolare gioco di luci e ombre, il lago riesce ugualmente a catturare sul suo specchio argentato i riflessi nitidi e perfetti dei raggi luminosi provenienti dal capo di Tindari. La lunga scogliera viene allora capovolta e proiettata sul fondale del Mergolo e anche se le dimensioni dello specchio non consentono di contenere l’intera immagine esso riesce a soddisfare in maniera eccellente le vanitose pretese della punta del Capo. Lo specchio generato dalla superficie lacustre è talmente perfetto da consentirci di leggere nell’immagine riflessa i dettagli con la stessa precisione dell’originale. La bellezza è sempre stata associata alla vanità e quest’ultima è amante degli specchi. A prima vista è quello che sembra accadere anche qui. E’ come se la natura riconoscesse a se stessa una straordinaria bellezza che essa si bea di ammirare nell’immagine del suo riflesso. Ma Tindari non è un luogo di magie e di misteri è, invece un luogo di fede e di forte devozione alla Madonna, cosicché lo spettacolo del Mergolo della Tonnara non è un’esaltazione vanitosa, inutile e pericolosa della vanità della natura, ma al contrario è un omaggio alla bellezza e alla regalità della Regina della Pace. La Madonna, dal sovrastante Santuario di Tindari si erge sul Mergolo della Tonnara con atteggiamento protettivo e contemplativo e, soprattutto, con un invito ad incontrare, attraverso le bellezze che la circondano, il figlio Gesù. Il richiamo di Tindari è un richiamo che spesso obbedisce alla seduzione delle bellezze della riserva, e che quasi sempre poi matura nell’incontro con la Madonna e con Cristo. Viceversa può accadere, come spesso succede, che la Madonna convocandoci sul bellissimo promontorio di Tindari ci inviti a riconoscere nel figlio Gesù, il Creatore di tutto, l’artefice e il detentore di ogni bellezza esteriore e interiore, a riconoscere, cioè, in Lui Dio. Entrambi i cammini ci conducono all’incontro con il Signore, incontro che qui, grazie alla Mamma Celeste, significa grande crescita nell’amore e nella fede. Il Mergolo della Tonnara ha una bellezza che non può lasciare indifferenti e che non può neanche essere descritta con le parole di un articolo, né con le immagini di un reportage, perché questa bellezza è mutevole, ma indelebile, mostrando con il suo modificarsi solo facce differenti di una infinita sequenza di diverse combinazioni. Allo stesso modo Dio, pur sembrando apparentemente statico, penetrando nel cuore dell’uomo lo seduce continuamente, rinnovando ogni giorno in esso il miracolo dell’amore.
Capo d’Orlando, 05/12/2012
Dario Sirna.
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