SALMO 19
Buongiorno a tutti,
i versi del Salmo 19, di seguito riportati, siano accolti nel cammino di questo nuovo giorno come guida sicura per i nostri passi:
Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, *
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
Ti mandi l’aiuto dal suo santuario *
e dall’alto di Sion ti sostenga.
Ricordi tutti i tuoi sacrifici *
e gradisca i tuoi olocausti.
Ti conceda secondo il tuo cuore, *
faccia riuscire ogni tuo progetto.
Esulteremo per la tua vittoria, †
spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; *
adempia il Signore tutte le tue domande.
Ora so che il Signore salva il suo consacrato; †
gli ha risposto dal suo cielo santo *
con la forza vittoriosa della sua destra.
Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, *
noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
Quelli si piegano e cadono, *
ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
Salva il re, o Signore, *
rispondici, quando ti invochiamo.
Il Salmo, scritto anticamente per invocare l’aiuto del Signore in favore del re (consacrato) prima della battaglia, ha una rilettura cristiana immediata. In Cristo e nella sua missione di salvezza dell’umanità intera, infatti, è possibile vedere con chiarezza l’immagine di Colui che offre se stesso per sconfiggere definitivamente il male e la morte dalla vita dell’uomo. La battaglia condotta dal re contro il nemico che minaccia l’invasione serve a difendere la nazione, la vita dei suoi abitanti, la loro pace e soprattutto la loro fede, dal pericolo del nemico pagano e idolatra. La battaglia del Messia contro il male sconfigge, invece, direttamente la morte corporale e spirituale assicurando al popolo fedele la patria beata del Paradiso celeste. Noi concentreremo la nostra attenzione sui versi 8 e 9 per mettere in rilievo la forza di una preghiera innalzata a Dio con fervore e fede, in piena fiducia e certezza di essere accolta, senza l’ausilio di altri mezzi se non che dell’offerta del proprio amore, del proprio cuore e della propria vita, offerta che in Gesù trova la sua più alta espressione sull’altare della croce. Mentre per il re sono sufficienti i sacrifici e gli olocausti offerti in precedenza perché la preghiera innalzata dai sacerdoti venga accolta favorevolmente da Dio, Gesù, offre la propria vita e il proprio cuore, diventando Egli stesso olocausto che si consuma per amore e che ci ottiene la vittoria più importante: l’ingresso in Paradiso, il dono dello Spirito Santo e la Chiesa. Il Salmo applicato al nostro Messia ci mostra che restando fedeli a Dio contro ogni evidenza e in ogni circostanza, pregandolo con cuore sincero e amandolo al di sopra di ogni altra cosa, non abbiamo bisogno di alcun mezzo materiale per sconfiggere chiunque attenta al nostro bene spirituale. Noi pregando Dio nelle nostre battaglie quotidiane contro il male possiamo utilizzare il Salmo in questione per invocare l’aiuto vittorioso del Signore, rivolgendo la nostra preghiera a Dio in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, Figlio del Padre, che è Dio e vive e regna con Dio in eterno. L’invocazione del nome del Figlio, la richiesta della sua intercessione, la forza dei suoi sacrifici e del suo olocausto faranno trionfare l’amore anche nella nostra vita, liberandoci dal male, dal peccato e dalla morte, e donandoci la vita eterna. Come dice il Salmista, vantiamoci, dunque, non di noi stessi, dei nostri mezzi, delle nostre forze e dei nostri soldi, perché ci sarà sempre qualcuno che avrà più di noi e che prima o poi ci sconfiggerà, trascinandoci nella sofferenza. E se non sarà ad opera di mani nemiche, sarà ad opera della malattia, del dolore e della morte, che saremo, comunque, schiacciati dal dolore. Vantiamoci, invece, del nome di Cristo Gesù, nostro Signore, vincitore del peccato e della morte in eterno e troveremo in questo nome la nostra vittoria, la nostra salvezza e il senso del nostro esistere.
Capo d’Orlando 08/08/2012
Dario Sirna