NEBRODI – STRETTA DI LONGI – ROCCHE ROSSE IV TRATTO
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Per raggiungere questa zona conviene risalire la Stretta di Longi dalla porta del Paratore utilizzando il percorso dell’antica Reggia Trazzera, il cui imbocco è sulla sponda di Frazzanò del Fiume Fitalia, un centinaio di metri dopo l’impianto di sollevamento dell’acquedotto, in direzione Longi. Raccomandiamo sempre la massima prudenza nel percorrere questo sentiero e, soprattutto, di tenere sempre alta l’attenzione quando ci si muove all’interno del Fiume. Questo tratto di Stretta è meno spettacolare dei precedenti, ma, comunque, sempre molto interessante e meritevole di attenzione. In questa zona la vallata si allarga leggermente rispetto ai precedenti tratti di Rocche Rosse, cosicché, il Fiume non scorre più all’interno di gole, ma in un ambiente particolare, molto suggestivo, in cui le grandi rocce sono enormi massi rotolati nel letto del Fiume, mentre le pareti rocciose verticali sono meno alte e limitate al versante galatese. Essendoci più terreno e meno roccia la vegetazione arborea torna ad infittirsi e ad ombreggiare il fiume. L’ombra del bosco è talmente forte che sommata all’ombra dei versanti laterali della Stretta a volte rende difficili gli scatti fotografici anche in pieno giorno. Proprio per ovviare a tale inconveniente noi abbiamo effettuato l’escursione nelle ore centrali, quando i raggi solari riescono a penetrare all’interno della valle con maggiore incisività. In questo tratto, esplorato dal basso verso l’alto, abbiamo potuto distinguere la presenza di tre elementi di particolare interesse. Premettiamo che trovandoci nella parte più esterna delle Rocche Rosse la roccia incontrata non è tutta rossa a causa della presenza di rocce grigie, comunque il colore dominante è ancora il rosso. Una caratteristica propria di questa zona delle Rocche Rosse è che il colore rosso della roccia è meno concentrato, ma più acceso, simile in molti punti ad un bellissimo fragola pastello. Questa caratteristica del colore mette maggiormente in rilievo gli elementi rossi, facendoli spiccare in mezzo a tutti gli altri elementi lapidei per la loro particolare bellezza. Incontriamo subito una bella piscina ricolma di acqua limpidissima, situata alla base di un gioco particolare di piccole cascate. Le rocce rosse scendono dai due versanti della valle similmente a zampe di gatto lanciate in avanti per bloccare una preda. I costoni rocciosi laterali sono, infatti, bassi e allargati alla base come la pianta di un piede. Entrano nel letto del fiume ostacolando il cammino dell’acqua che dietro la barriera rocciosa da loro formata genera una bella piscina. A monte di queste formazioni rocciose basse, vari massi enormi di roccia rossa sbarrano il corso d’acqua, disponendosi proprio come una briglia di contenimento trasversale. Trattandosi di singoli elementi rocciosi l’acqua riesce a scorrere in mezzo ad essi saltando da un masso ad un altro per poi raccogliersi nella sottostante piscina. La disposizione delle rocce e dei massi crea insieme ai giochi d’acqua e alla verdissima vegetazione arborea circostante un piacevolissimo e armonioso giardino naturale in cui dominano il rosso fragola delle rocce e il verde degli alberi e dei fondali. Proseguendo oltre, l’attenzione è catturata da una bellissima roccia avente tinte rosa antico melangiate di beige, che scende verticale dal versante galatese per appoggiarsi, con un robusto piede rosso, nel letto del fiume. Anche in questo caso a questa parete verticale è associata una grande piscina e un paio di interessanti cascate. In corrispondenza alle cascate, sul versante di Longi e all’interno del fiume, la roccia è invece di colore marrone. Le due piccole cascate che originano la sottostante piscina sono formate dallo sbarramento del fiume ad opera di un gruppo compatto di rocce in discesa dal versante longese e disposte nel letto trasversalmente ad esso. Anche in questo caso lo spettacolo naturale riproduce la bellezza di un giardino esotico, quasi paradisiaco, ove la presenza dell’acqua limpida, delle piscine, delle cascate, della vegetazione lussureggiate, dei colori intensi e contrastanti di questi elementi suscita piacevoli sensazioni che allietano l’animo e ispirano serenità e armonia. Trovarsi in questi posti e provare queste particolari sensazioni di piacevole accoglienza ambientale, di totale benessere e di completo inserimento nella natura, risveglia in noi la sensazione di avere ritrovato qualcosa che possedevamo in precedenza, che era nostro, che costituiva il nostro ambiente naturale e che abbiamo perso. E’ il richiamo forte e chiaro di un paradiso terrestre creato da Dio per l’uomo e che noi abbiamo rifiutato. Vivere costantemente il rapporto con la natura, rispettarla, conoscerla, amarla, apprezzarla, scoprirne tutti i suoi segreti, ammirarne la sua potenza e la sua infinita bellezza, significa glorificare Dio per il dono che ci ha concesso e imparare il significato della parola amore. L’amore di Dio per l’uomo, infatti, emerge da ogni cosa del creato e si manifesta apertamente a tutti, specie a chi ha il cuore disposto ad accoglierlo. Proseguendo nella nostra escursione incontriamo un nuovo tratto di Fiume e di Rocche Rosse, avente caratteristiche molto simili a quelle appena descritte. Sul versante galatese una bellissima e alta parete verticale rossa fiancheggia e argina il fiume. In corrispondenza ad essa troviamo un’altra bellissima piscina ombreggiata da una fitta vegetazione boschiva che dall’alto si proietta sul letto del fiume. Anche in questo caso sono enormi massi che sbarrano trasversalmente il cammino dell’acqua a dare origine ad altre cascate e a generare, in conseguenza di queste, la piscina. Sul lato galatese della parete rocciosa, a valle del salto dell’acqua, si apre nella roccia rosata una piccola cavità a forma di grotta, sommersa nella sua parte inferiore dalle acque della piscina. Entriamo al suo interno sommersi dall’acqua fino al petto e scattiamo le relative foto. L’escursione si conclude, poco più in alto, all’ingresso della gola esplorata nel precedente reportage.
Il nostro grazie, come sempre a Dio per averci fatto conoscere le bellezze di questo meraviglioso creato, voluto e sostenuto dal suo amore per noi.
Capo d’Orlando, 21/08/2012
Dario Sirna