SOLO IN DIO RIPOSA L’ANIMA MIA

SALMO 61

Buongiorno a tutti,

oggi ci lasciamo illuminare dalle parole del Salmo 61, di seguito riportate, per orientare i nostri passo verso il Signore:
Solo in Dio riposa l’anima mia; *
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza, *
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, †
per abbatterlo tutti insieme, *
come muro cadente, come recinto che crolla?

Tramano solo di precipitarlo dall’alto, *
si compiacciono della menzogna.
Con la bocca benedicono, *
nel loro cuore maledicono.

Solo in Dio riposa l’anima mia, *
da lui la mia speranza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza, *
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; *
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.

Confida sempre in lui, o popolo, †
davanti a lui effondi il tuo cuore, *
nostro rifugio è Dio.

Sì, sono un soffio i figli di Adamo, †
una menzogna tutti gli uomini, *
insieme, sulla bilancia,
sono meno di un soffio.

Non confidate nella violenza, *
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda, *
non attaccate il cuore.

Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: †
il potere appartiene a Dio, *
tua, Signore, è la grazia;

secondo le sue opere *
tu ripaghi ogni uomo.

Questo Salmo ci offre l’insegnamento tratto dal Salmista nelle sue esperienze di vita. Dalla lettura del Salmo ci rendiamo conto che la questione trattata dal Salmista è di grande attualità e che quindi l’insegnamento propostoci è sempre valido e utile. Il valore universale ed eterno della parola di Dio è confermato da Cristo, la cui vita rispecchia in pieno l’incarnazione della Parola. Questo Salmo, come tutto il resto della Sacra Scrittura, è una prova evidente dell’incarnazione del Verbo, è, cioè, una prova evidente che Cristo venendo sulla Terra ha incarnato la Parola. In esso possiamo, infatti, vedere illustrata tutta la vicenda umana successivamente vissuta  da Cristo. Non si tratta di dare un’interpretazione cristologica, ma di comprendere che Cristo facendosi uomo ha assunto in sé tutte le difficoltà del vivere umano. Egli incarnandosi si è caricato sulle sue spalle tutti i problemi, i dolori, le ansie e le incapacità dell’uomo per vincerle in se stesso e consegnare questa vittoria a ciascuno di noi. E’ come se le parole del Salmista venissero accolte da Cristo per trovare in Lui la risposta e la soluzione definitiva del problema umano sollevato. Cristo, incarnandosi nei problemi della vita umana, fornisce all’uomo la loro definitiva soluzione. Cristo è dunque la risposta universale ed eterna di Dio ad ogni necessità umana. Ecco perché ogni lamentazione della Sacra Scrittura è un’immagine profetica di Cristo, come lo è anche ogni  vittoria. Dio dopo avere parlato all’uomo attraverso la Sacra Scrittura dà prova e testimonianza del valore salvifico della sua parola mettendola in pratica su se stesso attraverso il Figlio, il quale, dunque, con la sua vita, cioè con fatti e non più con parole, dà piena testimonianza e conferma di quanto precedentemente annunciato da Dio tramite i profeti e la Sacra Scrittura. La parola di Dio è vera non solo nella parte relativa a Dio, quella cioè delle promesse e delle soluzioni ai problemi umani, ma anche nella individuazione di questi ultimi. Ad esempio nel Salmo in questione è posto l’accento su una delle realtà più pericolose della società umana: la menzogna. Il Salmista ci illustra gli effetti deleteri della menzogna sulla vita di ciascuno di noi. Essa ha il duplice effetto di voler distruggere sia la vittima contro cui è diretta sia la persona che di essa ne fa uso per abbattere il fratello. La vittima della menzogna cade nello scoraggiamento e si vede precipitare addosso il mondo intero, pensando di essere benedetto scopre sulla sua pelle e quindi a suo gran danno  di essere stato invece maledetto, di essere stato cioè tratto tramite l’inganno nel pericolo e nel male. La persona che, invece, si rende  colpevole della menzogna con le sue stesse mani si procura la morte e la disgrazia, avendo basato la sua vita sul nulla, su realtà inesistenti, realtà che prima o poi gli si rivolteranno addosso con tutto il loro vuoto e malefico carico. In questa situazione vissuta da Cristo stesso, come vittima, nell’intero corso della  sua esperienza pubblica  l’unica soluzione è l’amore infallibile e fedele del Signore. Chi si appoggia a Dio in ogni circostanza della vita, confidando solo in Lui, ossia vivendo le sue relazioni sociali secondo i suoi precetti d’amore, non si perde, non fa il male, viene salvato dal male, non vacilla, non resta vittima del male altrui. Prova evidente ne è la risurrezione di Cristo, il quale rimasto sempre obbediente al padre e fedele al suo amore anche sulla Croce ha vinto il mondo, ottenendo la risurrezione, la vita eterna e la gloria del Paradiso. Il Salmista in conclusione del Salmo  dice “il potere appartiene a Dio, tua Signore, è la grazia.” La risurrezione di Cristo è la dimostrazione vivente di questa bellissima affermazione del Salmista.

Capo d’Orlando, 17/09/2012

Dario Sirna

 

 

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