SAPIENZA 9, 1-6. 9-11
Buongiorno a tutti,
la luce necessaria per il cammino di oggi ci viene irradiata dalle seguenti parole del libro della Sapienza:
Dio dei padri e Signore di misericordia, *
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l’uomo, *
perché domini sulle creature che tu hai fatto,
e governi il mondo con santità e giustizia *
e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono *
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, †
uomo debole e di vita breve, *
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
Anche il più perfetto tra gli uomini, †
privo della tua sapienza, *
sarebbe stimato un nulla.
Con te è la sapienza che conosce le tue opere, *
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi *
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
Mandala dai cieli santi, *
dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica *
e io sappia ciò che ti è gradito.
Essa tutto conosce e tutto comprende, †
e mi guiderà con prudenza nelle mie azioni *
e mi proteggerà con la sua gloria.
Le parole di questa preghiera sono del re Salomone, il quale in occasione della sua elezione a re per governare rettamente la sua nazione si rivolge a Dio chiedendo la sapienza. La sapienza con cui il re Salomone ha governato sul suo popolo è storicamente riconosciuta, tanto da rendere questo re di Isdraele famoso proprio per essa. La fama di questa sua sapienza era nota ai tempi del suo regno a tutti i popoli della terra ed è giunta fino ai nostri giorni insieme alla sua storia. Una fama che trae la sua lunga vita proprio dall’origine divina di questo dono concesso da Dio al re Salomone. La preghiera di Salomone è senza dubbio bellissima, essa si presenta come un vero e proprio inno che celebra Dio e la sua sapienza, un inno che giunto alle orecchie di Dio penetra nel suo cuore, ne sollecita la tenerezza, procura commozione e produce in cambio la concessione del dono richiesto. Principio della Sapienza è chiedere questo dono a Dio. Salomone nel formulare la sua richiesta mostra di essere capace di custodire e amministrare con grande profitto questa meravigliosa perla di Dio. Quello che colpisce della preghiera di Salomone non è solo l’oggetto della preghiera, ossia la richiesta della Sapienza, ma il modo con egli formula la richiesta. Le sue parole sulla Sapienza sono talmente profonde e sentite che questo dono così importante non può che essergli affidato senza indugio e senza timore di disprezzo. La preghiera di Salomone inizia con una premessa che fa riferimento alla creazione. Già questi versi commuovono molto il lettore in quanto la preghiera nell’ambito della creazione fa una netta distinzione tra l’uomo e il resto del creato. L’uomo infatti, si dice in essa, è stato formato da Dio con la sua sapienza, mentre di tutto il resto si dice che è stato creato con la sua parola. Questa sottile ma importante distinzione ci consente di affermare che l’uomo, grazie alla particolare attenzione prestata da Dio per la sua creazione, porta già in sé l’ ”impronta” della sapienza. Impronta che il Signore conferisce all’uomo perché nel governare e dominare il mondo egli sia santo, giusto e retto, a somiglianza di Dio. Solo all’uomo Dio conferisce il potere di dominare e governare le creature e il mondo e solo l’uomo dunque viene formato con la sapienza, allo scopo di permettergli di esercitare tali compiti con il rispetto e l’amore di Dio. Salomone esprime elegantemente questo concetto rendendosi particolarmente interessante agli occhi di Dio. Egli ha un compito importantissimo e delicatissimo da svolgere, da lui dipenderanno il bene e le sorti della nazione, la vita e la fede di ogni uomo. Questa grande responsabilità si impone nella sua coscienza pesando enormemente nella sua fede. Egli riesce a mettere da parte il suo io e ad escludere se stesso per mettere al centro della sua vita Dio, il popolo, il regno. E’ consapevole dei suoi limiti e si rende conto che senza una grazia speciale concessagli da Dio egli fallirà. La sua richiesta sale direttamente al trono di Dio da cui ritorna pienamente esaudita. Il dono della Sapienza è un dono che grazie a Cristo ognuno di noi riceve con il sacramento della Cresima. Un dono che Dio, dunque, riconosce indispensabile per la crescita dell’uomo e per la formazione dei santi. La Sapienza è una perla preziosa che appartiene a Dio e che ci viene partecipata tramite il dono dello Spirito Santo per una perfetta vita di comunione con Dio. Dono che appartiene a Cristo, quale Figlio di Dio e Dio, dono che Cristo ci conferisce insieme alla nostra adozione a figli. Forse, però, noi non abbiamo la piena consapevolezza dell’importanza, della bellezza, della ricchezza di questo dono, forse non lo utilizziamo come dovremmo, forse, al contrario di Salomone, continuiamo a mettere il nostro io al centro del mondo e a regnare sulle cose affidateci secondo la nostra convenienza personale e non secondo lo spirito d’amore del Signore. Allora, dobbiamo fare nostra la preghiera di Salomone per crescere nella consapevolezza dell’importanza e della ricchezza di questo dono, ottenutoci da Cristo con l’offerta del suo sacrificio e conferitoci da Dio, tramite la Chiesa, nel sacramento della Cresima.
Capo d’Orlando, 23/10/2012
Dario Sirna