SALMO 14
Buongiorno a tutti,
nel cammino di questo nuovo giorno seguiremo la strada tracciata dal Salmo 14, di seguito riportato :
Signore, chi abiterà nella tua tenda? *
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa, *
agisce con giustizia e parla lealmente,
chi non dice calunnia con la sua lingua, †
non fa danno al suo prossimo *
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, *
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia; †
se presta denaro non fa usura, *
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo *
resterà saldo per sempre.
Il Salmo inizia con due interrogativi importanti che bussano con forza alle porte della nostra coscienza: “ Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Rivolgendo questi interrogativi a noi stessi entriamo immediatamente nel panico. Il Salmista ci propone una serie indicazioni utilissime per approfondire un esame di coscienza. Conosciamo bene i precetti elencati non solo perché sono già scritti da Dio nella nostra coscienza, ma perché ci sono stati rinfrescati dagli insegnamenti ricevuti nel corso della nostra crescita, della nostra formazione e dall’esperienza di vita personale. Siamo anche molto bravi ad applicarli agli altri, a verificare se le coscienze altrui sono state ligie alla loro osservazione, giudicando, a volte molto superficialmente, i comportamenti del prossimo. Difficilmente però li applichiamo a noi stessi e quando lo facciamo, abbiamo sempre tutte le scuse pronte per giustificare i nostri errori. Esiste in ciascuno di noi una certa discrepanza tra ciò in cui crediamo e ciò che facciamo, discrepanza che si accentua tantissimo quando i principi su cui si fonda il nostro credo sono quelli dell’amore insegnatici da Gesù Cristo. Il Salmista ci propone di verificare con questo Salmo se la nostra vita nelle relazioni con Dio e con il prossimo e nell’impegno sociale rispecchia la nostra fede. La coerenza dell’agire morale e sociale e l’unità tra vita e fede, sono indispensabili per seguire le orme di Gesù Cristo, per conoscere e realizzare la volontà del Padre, per vivere in profondità l’amore e la comunione con Dio. Attenzione però a non osservare i precetti senza seguire Gesù Cristo. Bisogna, infatti, fare una precisazione che sorge spontanea dalla lettura del Vangelo di Marco, cap. 10, versetti 17-22, ove Gesù sembra volere integrare e completare l’elenco dei precetti e le indicazioni del Salmista con una nuova condizione, con una nuova richiesta, sintetizzata nelle seguenti parole rivolte al giovane ricco: “vendi tutto quello che hai….vieni e seguimi …”. Tale richiesta rivolta da Gesù al giovane ricco e perfetto, che praticava e osservava con diligenza tutto l’elenco delle prescrizioni della Legge, ci fa comprendere che per realizzare una vera comunione con Dio occorre rinunciare totalmente a se stessi. Può capitare, infatti, che i precetti di Dio vengano osservati per la gloria personale, per orgoglio e per ricevere approvazione e acclamazioni da parte degli altri o per altri scopi nascosti. Gesù ci insegna che i veri precetti da osservare sono quelli dell’amore per Dio e per il prossimo e che il decalogo serve a tracciarci la via su cui camminare per raggiungere e vivere la comunione con Dio. Dunque confrontiamo la nostra vita con i precetti insegnatici dal Salmo, verifichiamo così se veramente il nostro cuore è intento ad accogliere l’amore di Dio e a corrisponderlo, in caso contrario, impegniamoci ad osservarli per cercare di crescere nell’amore.
Capo d’Orlando 03/08/2012
Dario Sirna
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