SIEDI ALLA MIA DESTRA

SALMO 109

Buongiorno a tutti,

seguiremo i passi tracciati dal Salmo 109, di seguito riportato, per riprendere il nostro cammino quotidiano:

Oracolo del Signore al mio Signore: *
«Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici *
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *
«Domina in mezzo ai tuoi nemici.

A te il principato nel giorno della tua potenza *
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora, *
come rugiada, io ti ho generato».

Il Signore ha giurato e non si pente: *
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchisedek».

Il Signore è alla tua destra, *
annienterà i re nel giorno della sua ira.
Lungo il cammino si disseta al torrente *
e solleva alta la testa.

Il Salmo ci descrive una figura eccellente, amata, considerata e rispettata da Dio con una rilevanza straordinaria e unica. Gli elementi che ci permettono di trarre queste deduzioni sono i seguenti. In primo luogo il protagonista del Salmo è ritenuto degno di sedere alla destra di Dio, ossia di partecipare attivamente e direttamente alla vita divina, senza limiti, senza restrizioni, in una condizione di perfetta uguaglianza. Dio pone il protagonista, oggetto delle sue attenzioni, allo stesso suo livello, conferendogli la condivisione del trono divino, ossia considerandolo e rendendolo pari a se stesso. Ciò diventa possibile solo perché la figura al centro del Salmo è generata dal seno dell’aurora, dalla rugiada celeste, ossia direttamente da Dio, nello splendore e nella santità della natura divina. Secondariamente l’amore per questa persona è talmente grande che Dio stesso provvede a sconfiggere per sempre tutti i suoi nemici e a conferirgli simultaneamente sovranità, potere e dominio su tutto l’universo e il creato. Un principato di potenza inespugnabile. Parimenti l’amore di Dio è tale da diffondere in tutto il mondo il regno di questo sovrano prediletto, facendolo amare e acclamare da parte di tutti i popoli a lui sottomessi. Ancora, l’amore di Dio per il protagonista principale del Salmo si allarga ulteriormente, estendendosi al conferimento dell’investitura sacerdotale con cui ogni persona amata dal protagonista, a sua richiesta, viene favorita da Dio con lo stesso trattamento speciale e particolare riservato all’eletto. Ciò significa che per l’amore esistente tra Dio e il protagonista del Salmo, ognuno di noi in suo nome può chiedere qualsiasi cosa a Dio, sicuro di ottenerla se la richiesta è da Lui sostenuta. Con  questo Sacerdozio vengono attribuite al soggetto destinatario le funzioni di pacere e di amministratore della giustizia, funzioni esercitate con successo grazie all’offerta eterna del pane  e del vino. Infine, l’amore di Dio per questa persona raggiunge la sua massima espressione  nel momento in cui Dio realizza il suo regno, ove, questa volta è Dio che sta “alla destra” del protagonista, proprio per esaltarne la vittoria, la salvezza  e la gloria. Il protagonista, dunque, viene dapprima contemplato nella sua dignità divina, ove siede alla destra di Dio, poi viene contemplato nella sua dignità di Sacerdote eterno e, infine, coronato di onori e potenza, viene contemplato nella sua dignità regale, sul trono del suo regno, da dove governa a testa alta, con il cuore dissetato dall’amore. Il Salmo in breve ci descrive  in anticipo la figura di Cristo, proclamandone la divinità, la regalità e il sacerdozio, realtà profetiche che si realizzano in pieno con l’attuazione completa della storia della salvezza.

Capo d’Orlando, 04/09/2012

Dario Sirna

 

 

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