“SIAMO FORSE PIU’ FORTI DI LUI?”

1 CORINZI 10, 14-22

Buongiorno a tutti,

il nostro cammino oggi segue le vie tracciate   dai seguenti versi della Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi:

SIAMO FORSE PIU’ FORTI DI LUI?

14Perciò, miei cari, state lontani dall’idolatria. 15Parlo come a persone intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico: 16il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? 17Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane. 18Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l’altare? 19Che cosa dunque intendo dire? Che la carne sacrificata agli idoli vale qualcosa? O che un idolo vale qualcosa?20No, ma dico che quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 21non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 22O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?” 

Qual è la vera forza dell’Eucarestia? E’ la forza di un Dio che ha la capacità di renderci un solo corpo.

Comunione significa diventare un corpo unito, membra diverse di un solo corpo il cui capo è Cristo. Membra che hanno un solo cuore, una sola mente, un solo Spirito, una sola Parola, un’unica missione. Membra che collaborano tra di loro per raggiungere lo stesso scopo.

Ciò che rende un unico corpo un insieme illimitato di membra dislocate in tutte le regioni dello spazio e del tempo è Cristo,  più in particolare Gesù Eucaristia.

Dice San Paolo “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.” Partecipare al Pane Eucaristico significa nutrirsi direttamente di Cristo, diventare partecipi della sua vita, far battere i nostri cuori all’unisono con il suo, muovere i nostri passi dietro i suoi, aprire la nostra bocca per pronunciare le sue Parole. L’Eucarestia ha questo potere immenso di  trasferire tutti coloro che di Essa si nutrono nel Cuore di Cristo, rendendoli perfettamente conformi a Lui.

Dunque la partecipazione alla Comunione Eucaristica è di fondamentale importanza per realizzare la Comunione con i fratelli. Ciò significa che non possiamo pensare di realizzare la nostra relazione con gli altri uomini se prima non ci relazioniamo con Dio stesso. E’ dalla relazione che ciascuno di noi stringe con Dio, o meglio dalla adesione alla richiesta di relazione avanzataci da Dio, che noi possiamo liberare la nostra vita dal male e dal peccato, purificando così ogni altra nostra relazione. La Comunione con i fratelli altro non è che una relazione pura, esente dal male, fondata sull’amore, derivata dalla carità di Dio. La sorgente è Dio, attingibile attraverso la Parola e la Mensa, da tale sorgente nascono la nostra relazione con Dio e la nostra comunione con i fratelli. Ogni altro percorso è illusione che non può mai concretizzarsi in realtà eterna.

C’è un rischio, sottolineato qui anche da San Paolo, quello di essere convinti di poter fare il doppio gioco, partecipando sia alla vera Mensa che alla mensa degli idoli. Questa realtà è oggi attuale più che mai, non possiamo assolutamente sottovalutarla. Quando siamo spinti dal nostro cuore a chiedere soccorso anche agli idoli falsi è segno evidente che non abbiamo mai raggiunto la comunione con Dio. Nella perfetta comunione con Dio ogni uomo è pienamente appagato e non sente la necessità di rispondere alle tentazioni esterne. La simpatia provata per fedi diverse è segno che la nostra fede cristiana  non si è ancora sviluppata in noi, che la nostra comunione con Dio non si è realizzata a causa della nostra bassa partecipazione al cammino di conversione. In tal caso è necessario rivedere in profondità le proprie convinzioni e metterle in discussione con l’aiuto della Chiesa al fine di sciogliere tutti i nodi e tutti i dubbi che ci hanno resi freddi e distaccati.

Capo d’Orlando 13/09/2014

Dario Sirna

 

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