MADONIE – LA SALGEMMA DI PETRALIA SOPRANA
In questo reportage vi proponiamo le immagini scattate durante la visita effettuata dieci giorni fa alla salgemma di Petralia Soprana. |
La coltivazione di questa miniera è affidata all’Italkali, cui vanno i nostri complimenti per il lavoro effettuato e il nostro grazie per l’accesso consentitoci all’interno delle gallerie di estrazione.
La miniera di salgemma di Petralia Soprana, è, come la miniera di Realmonte, un grandissimo deposito di sale originatosi nel mesozoico quando in seguito alla chiusura dello stretto di Gibilterra il Mediterraneo non ricevendo più alimentazione si chiuse e si prosciugò per effetto dell’evaporazione. Durante tale fenomeno ovviamente il sale andò a depositarsi e a concentrasi nelle sacche di acqua più profonde, ove per dilavamento piovano confluì anche il sale cristallizzatosi nelle zone più alte dei fondali emersi. In sostanza successe che tutto il sale presente nel Mediterraneo prima della chiusura di Gibilterra si raccolse nelle depressioni più profonde, prosciugando il letto del mare non solo dell’acqua che lo ricopriva ma anche dai minerali che in essa erano disciolti. La completa evaporazione dell’acqua portò così alla formazione dell’halite, o pietra di sale, il cristallo di cloruro di sodio. I vari giacimenti di sale così formatisi vennero poi inghiottiti dai movimenti delle placche tettoniche e furono perciò coinvolti nella formazione delle strutture orografiche. Ciò spiega come mai ad una quota compresa tra i 600 e gli 800 metri sul livello del mare si trovi oggi un deposito immenso di tale cristallo. La conservazione e la purezza del minerale furono garantire nel corso del tempo dall’azione protettiva degli stati impermeabili del suolo, come ad esempio strati di argilla, che con il loro mantello hanno protetto il sale dal pericolo di scioglimento causato dalle infiltrazioni di acqua.
La salgemma di Petralia ricade sul versante Sud delle Madonie, nel sottosuolo compreso tra l’abitato di Petralia Soprana e l’abitato di Blufi. Agli stabilimenti dell’Itakali che gestiscono la coltivazione della miniera si accede dalla contrada Madonnuzza di Petralia Soprana.
La salgemma si estende notevolmente sia nelle due direzioni orizzontali che in quella verticale. Gli affioramenti più alti arrivano a circa due metri dal suolo, mentre gli accumuli più profondi scendono sotto il piano di campagna per diverse centinaia di metri. Nel periodo estivo, in cui l’umidità del suolo è pressoché assente, per effetto della capillarità del terreno, è possibile osservare sul suolo la formazione di vaste aree bianche dovute a sottili depositi di strati di sale risalito dalle sommità più alte della salgemma.
Il sale presente in questo giacimento naturale è di grande purezza, esso, infatti, viene estratto anche per gli usi alimentari. Rispetto al sale proveniente dalle saline ha il vantaggio di non presentare scorie da inquinamento ambientale antropico ed è perciò di una qualità superiore. Esso può essere utilizzato subito dopo la sua frantumazione, senza sottoporlo ad altri processi di estrazione.
La nostra visita all’intero della miniera ci ha permesso di ammirare e di documentare un altro tesoro della natura siciliana, un tesoro fatto di bianco candidissimo, un tesoro purissimo e prezioso. Le gallerie attraversate portano sulle loro pareti i caratteristici segni lasciati dalla fresa di estrazione, lo strumento tramite il quale il minerale viene staccato dal giacimento per essere poi utilizzato. Le forme circolari di questi segni e l’avvitamento elicoidale della fresa ricamano sulle pareti delle grandi gallerie eleganti geometrie che danno all’ambiente della miniera un tocco di originalissima raffinatezza. Le volte circolari di queste gallerie si ramificano all’interno della massa di sale dando vita a un intricato labirinto di vie, in cui senza l’ausilio di una guida esperta non è possibile orientarsi.
La documentazione in questione è stata prodotta grazie alla disponibilità del direttore di questo importantissimo sito di estrazione, l’Ing. Simili, il quale ci ha gentilmente ospitato nella miniera, e ci ha fornito tutte le notizie necessarie ad accrescere le nostre conoscenze in materia. Cogliamo l’occasione per esprimere tutta la nostra riconoscenza e la nostra stima all’Ing. Simili per la sua professionalità e per la sua squisita cordialità.
Capo d’Orlando, 17/04/2014
Dario Sirna