SACRATISSIMO CUORE DI GESU’
Buongiorno a tutti,
la Chiesa oggi celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù dandoci così la possibilità tramite Esso di contemplare le grandi opere dell’amore di Dio. Di seguito riportiamo i versi del Vangelo di Luca proposti dalla liturgia odierna :
LUCA 15, 3-7
“3Ed egli disse loro questa parabola:
4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: «Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta». 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.”
Come si attua oggi questa parola del Vangelo? Di pecore sperdute ce sono un’infinità e il nostro Buon Pastore, come promesso, è alla ricerca di ognuna di esse. Il Vangelo ci lascia immaginare il nostro bellissimo Signore percorrere sterminati campi, attraversare fiumi, scalare montagne, solcare mari, affrontare pericoli di ogni tipo per ritrovare la pecora che si è persa. In realtà tutto quello che la nostra fantasia può farci immaginare circa queste immagini evocate dai superiori versi è di gran lunga superato dalla realtà, la quale ci indica il Buon Pastore in Cristo Crocifisso. Basta poco, veramente molto poco, per riuscire a comprendere che le due figure, la prima irreale, la seconda vera, coincidono esattamente nel Signore morto in Croce. Il Signore infatti sale sulla croce proprio per raggiungere quella alta postazione terrena che gli permette di allargare il suo orizzonte su tutto il mondo e su ogni singolo uomo, ma al contempo, sale sulla Croce anche per raggiungere quella importante posizione terrena che permette a ogni peccatore del mondo di incontrare il volto misericordioso e buono di Dio. Il Signore nel narrare questa parabola si sarà sicuramente chiesto come realizzarla di fatto per ciascuno di noi. Ecco allora che Egli ha trovato nella Croce lo strumento perfetto per raggiungere l’obiettivo prefissatosi. Ma come si realizza di fatto la parabola del Buon Pastore attraverso la Croce? Se è vero che salendo sulla croce Cristo individua ognuno di noi, come può avvenire questo mentre i chiodi lo bloccano sugli assi di legno e il soffio della vita lo abbandona? Il mistero è tutto nel Cuore trafitto dalla lancia, questo Sacratissimo Cuore porta con sé sulla croce ognuno di noi. Ogni uomo bisognoso di perdono, ogni peccatore, ogni pecora smarrita, ogni peccato commesso dall’uomo nel mondo viene raccolto nel cuore Cristo ove viene redento con l’offerta della vita e la richiesta di perdono innalzata al Padre. Ma il mistero del Buon Pastore non si esaurisce qui, il Crocifisso, infatti, come già anticipato dal Signore, venendo innalzato da terra attira ciascun peccatore verso di Lui. Dunque il Cuore trafitto di Cristo sulla croce è il luogo in cui si realizza in pieno la parabola del Buon Pastore. In questo luogo, di incontro tra il Buon Pastore e la pecora smarrita, il Signore attira ogni peccatore a sé, lo recupera dalle situazioni più difficili e più complicate della vita, lo libera dal possesso del male, lo riporta alla luce, lo sana, lo cura, lo fascia, lo guarisce, lo nutre, gli toglie l’abito sporco e strappato, lo riveste dell’abito nuziale, gli ridona la dignità perduta, lo prepara per introdurlo con il Padre, lo accoglie nella grande Famiglia divina e in se stesso lo rende figlio di Dio e cittadino del Paradiso. Tutta la tenerezza dell’immagine del Buon Pastore proviene proprio dalla grandissima tenerezza del Cuore di Cristo. Questo Cuore si offre al Padre per la salvezza di ogni ognuno di noi e lo fa non con un amore generico e collettivo ma con un amore personale e individuale che mette al centro dell’attenzione divina non l’uomo creatura generica, ma il singolo individuo come persona preziosissima e amata singolarmente. Un solo Cuore capace di un amore talmente grande da riuscire a concentrasi e a proiettarsi sul cuore di ogni singolo uomo. Un solo cuore capace di un amore talmente forte da essere in grado di affrontare una morte violenta, dolorosissima, infamante e crudelissima pur di assicurare la salvezza ad ogni essere umano. Un cuore talmente tenero da lasciarsi perforare dalla lancia appuntita del soldato senza opporre resistenza. Un cuore talmente buono, che spaccato dal lama affilata della lancia, non reagisce con la vendetta, né con la giustizia, ma si apre liberamente verso il mondo facendo fluire su di esso il preziosissimo tesoro della misericordia Divina, di cui è sorgente inesauribile.
Capo d’Orlando, 07/06/2013
Dario Sirna.