ROCCHE DEL CRASTO – PERCORSO PAESAGGISTICO ROCCA CALANNA – ROCCA DEL CRASTO – PORTELLA GAZZANA
![]() |
Sconsigliamo l’escursione a soggetti poco allenati e poco preparati a sforzi fisici costanti e prolungati, anche se di modesta entità. Il cammino effettuato si svolge in parte nel territorio del comune di Alcara Li Fusi e in parte nel territorio del comune di Longi. L’attrezzatura richiesta è la classica attrezzatura da trekking. Punto di partenza dell’escursione sono gli strapiombi della Rocca Calanna, raggiungibili facilmente in macchina percorrendo la carrabile asfaltata che collega Alcara Li Fusi con Portella Gazzana. Tali strapiombi sono facilmente riconoscibili in quanto si proiettano direttamente sulla strada in questione con pareti salmonate alte circa duecento metri. La strada fiancheggia la Rocca per tutto il suo versante occidentale mantenendosi ad una distanza da essa di poche centinaia di metri. Gli strapiombi sono separati dalla strada da una ripidissima scarpata di pietre e grossi massi, rovinati dalle pareti della Rocca a causa di continui distacchi. Sul limite più alto di questa grandissima pietraia esiste un sentiero che dà accesso alla zona in questione. Il sentiero è l’unico che sbocca direttamente nell’area pubblica e che pertanto garantisce il passaggio senza l’attraversamento di proprietà private. A tal proposito occorre segnalare che tutti i fondi privati sono regolarmente recintati con filo spinato e perciò inaccessibili. L’individuazione del sentiero è di fondamentale importanza in quanto esso consente di attraversare agevolmente la zona della pietraia, altrimenti poco praticabile a causa non solo dei grandi massi, ma soprattutto delle eccessive pendenze e del fondo in pietrisco sciolto. Questa prima parte del percorso offre tutta la suggestione e l’incanto delle bellissime falesie della Rocca Calanna. Gli strapiobi calcarei emergono nel contesto delle Rocche del Crasto e della Valle del Fiume Inganno per la grande bellezza dei loro colori pastello. Le tinte della pietra virano dal grigio scuro al grigio perla, dal bianco al rosa, dal salmone all’arancio, ma tra tutti questi colori primeggia in abbondanza e in tonalità soprattutto il salmone. Colore alquanto insolito in natura nelle estensioni con cui si presenta in questo luogo. La predominanza del rosa pastello condiziona tutta la valle conferendole particolare eleganza e raffinatezza. La natura esprime in questo tratto la sua voglia di grande ricercatezza e di cura della bellezza. La presenza di questo colore ha un forte effetto anche sulle restanti parti dell’ambiente naturale che completa la zona in questione, in particolare è possibile notare come il forte contrasto tra il rosa della roccia e il blu del cielo esalti notevolmente quest’ultimo conferendogli toni molto scuri tendenti a uno spettacolare e incantevole blu cobalto. Analogamente il potere fortemente assorbente dei toni scuri del cielo smorza i riflessi dei raggi solari incidenti sulle falesie contribuendo a intensificare il colore di queste ultime. Il risultato finale di questo gioco di luci e colori è un accostamento fantastico e armonioso di tinte e di sfumature, che oltre a valorizzare il posto enfatizzano le dimensioni e le forme delle spettacolari falesie. Su queste falesie sono disponibili nel sito diversi articoli pubblicati negli anni passati, facilmente reperibili con la funzione “cerca” interna al dominio. Superato il tratto iniziale il sentiero salendo di quota ruota attorno al fianco della montagna e per un breve tratto attraversa parte del versante Sud della Rocca del Crasto. Qui è possibile visitare un paio di grotte di piccole dimensioni, ma parecchio deliziose. Immediatamente oltre le grotte il sentiero supera in altezza la sommità della Rocca Calanna e si inserisce sul versante ovest della Rocca del Crasto. Una ripida scalinata con ringhiera in tubo risale la parte più scoscesa della Rocca. Attenzione qui esiste la marcatura di un sentiero che conduce sulla Rocca del Crasto ma che non coincide con il cammino seguito da noi. Infatti, invece di ritornare a percorrere il versante Sud della Rocca, noi, per questioni paesaggistiche, abbiamo preferito attraversare tutto il versante ovest della stessa percorrendolo in direzione sud nord e risalendolo sui percorsi segnati dal passaggio delle capre. Questo tragitto offre moltissimi spunti paesaggistici di grande impatto e interesse, dà inoltre la possibilità di passare sotto i bellissimi strapiombi della parte più alta della Rocca. Questi strapiombi rispetto alle restanti pareti rocciose si distinguono per la particolarissima bellezza del disegno che ne decora la facciata esterna. Su un fondo grigio perla una fitta trama di lunghissime strisce parallele e colorate dipinge il prospetto degli strapiombi alternando in maniera del tutto casuale, ma con effetto grandioso, il rosa al nero, al bianco e a vari toni di grigio. Ancora una volta la Rocca stupisce per la sua rinnovata e sublime raffinatezza cromatica. Con un motivo del tutto nuovo e unico i disegni colorati delle rocce trasformano le falesie della cima in veri e propri capolavori artistici. Superata questa zona la Rocca piega verso est e costringe l’escursionista a virare sul suo versante nord. Il cammino qui propone la visita di una nuova grotta avente le sembianze tipiche di una caverna. La struttura di questa grotta è davvero particolare. Lo strapiombo che la sovrasta scende davanti all’apertura dando l’impressione di volere chiudere l’accesso della camera retrostante. Questo movimento è ben visibile dall’interno ove la volta della grotta assume la forma tipica di uno spiovente a falda unica. La falda rocciosa è talmente obliqua da somigliare al tetto di una mansarda di montagna. A causa della forte ombra causata da questo gioco dello strapiombo superiore la luce all’interno della caverna è bassissima, quasi assente. Uscendo dalla grotta il sentiero continua a risalire il versante nord della Rocca del Crasto fino a raggiungere la sommità della stessa. Sulla cima della Rocca del Crasto il panorama si allarga all’angolo giro, coprendo così l’infinito spazio racchiuso dai quattro punti cardinali. La vista ha la possibilità di spaziare in tutte le direzioni e di cibarsi degli scorci preferiti. Esiste una gamma di panorami molto varia e articolata, pronta a soddisfare le esigenze di tutti i gusti. La novità assoluta rispetto a quanto apprezzato durante il cammino precedente è sicuramente la visione unica di tutto l’altipiano delle Rocche del Crasto e lo sfondo inimitabile delle Isole Eolie. Queste emergono dal Tirreno e si stringono l’una all’altra in un abbraccio fraterno che le rende unite e esteticamente più belle. La composizione delle loro sagome taglia sull’orizzonte del mare spazi di colore scuro dalla tipica forma vulcanica che sembrano recintare un’area vietata dalla natura stessa. Un regno dentro il regno, uno scrigno dentro una cassaforte, un mistero dietro un mistero. Il fascino delle Rocche è ulteriormente incrementato da questo rilevante fattore paesaggistico. Ad esso occorre comunque aggiungere l’incantevole bellezza di una volta celeste nitida e assolutamente cosmica. In questo punto la sosta è obbligatoria e il tempo deve necessariamente dare spazio alle esigenze contemplative dell’anima. La bellezza mistica del posto ricompensa ogni sacrificio e l’incontro inevitabile con il Creatore dà nuovo respiro allo spirito. Ogni ferita viene miracolosamente sanata e la pace torna a regnare sovrana.
Capo d’Orlando, 20/01/2014
Dario Sirna.