RISPLENDA SU NOI, SIGNORE, LA LUCE DEL TUO VOLTO!

SALMO 4

Buongiorno a tutti,

per il cammino di oggi riceviamo luce dal Salmo 4, di seguito riportato:

Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:

dalle angosce mi hai liberato;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?

Perché amate cose vane e cercate la menzogna?

Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:

il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Tremate e non peccate,

sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.

Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore.

Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”

Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Hai messo più gioia nel mio cuore

Di quando abbondano vino e frumento.

In pace mi corico e subito mi addormento:

tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Il Salmo ci insegna come conseguire la pace e la gioia. Esso inizia proprio con una lamentazione, tipica di ogni uomo, e termina con l’appagamento fornito dalla pace interiore e dalla gioia dell’anima. La lamentazione è il punto di partenza di questo percorso, la pace e la gioia sono invece le mete che il cammino mostratoci dal Salmista ci vuole permettere di conseguire. Il Salmista non ci fornisce una ricetta con cui potere trasformare il dolore, le sofferenze e le angustie della vita in gioia, egli ci indica, invece, la via attraverso la quale queste situazioni e condizioni della vita possono essere affrontate e superate con successo. L’incontro con Dio è un incontro che avviene nella vita di ognuno di noi, perché Dio è presente in ogni uomo e si rende continuamente disponibile alla nostra intimità. Tutto dipende da noi e dalla nostra voglia di ascoltare e seguire le indicazioni di vita e amore forniteci dal Signore. Nel terzo verso il Salmista ci propone un interrogativo inquietante che esce direttamente dalla bocca di Dio. Tale interrogativo è rivolto al nostro cuore, all’oggetto dei suoi desideri e all’oggetto delle sue attenzioni. La vita dell’uomo si svolge nel continuo tentativo di assecondare i desideri del cuore, diventa perciò di fondamentale importanza penetrare nelle profondità del cuore per esaminare la natura dei nostri desideri e dei nostri amori. Il pericolo grave è di trascorrere l’intera esistenza inseguendo la vanità, l’effimero, gli idoli, e tutte quelle immagini di false verità che seducono e allettano facilmente il cuore senza però mai appagarlo. Né consegue che la vita diventa solo ed esclusivamente una sequenza di grandi insuccessi e di perenni insoddisfazioni, che nonostante i risultati conseguiti e gli enormi sforzi effettuati per raggiungerli, lasciano l’anima eternamente insoddisfatta e scontenta. L’unico vero desiderio del cuore è Dio e solo in Lui l’anima trova riposo e appagamento. Il Salmista ci fornisce la sua testimonianza in merito facendoci presente che in Dio Egli trova ascolto, il suo grido di sofferenza e angustia è trasformato in respiro di pace e di gioia e che l’intervento del Signore ricolma la sua vita di prodigi. I prodigi cui egli si riferisce non sono certo i giochi di prestigio che continuamente noi andiamo inseguendo per alimentare lo stupore dell’animo e per lasciarci sedurre dal fascino del mistero e dell’arcano. Dio non è mistero, Dio non è arcano, Dio è luce che riempie l’anima di gioia, Dio è splendore che rifulge nel creato e nelle meraviglie della vita e del cosmo. Dio è dono che non cessa mai di offrirsi all’uomo in tutto ciò che lo circonda. Dio è dono che si materializza nelle realtà quotidiane che ci circondano e che riempiono la nostra vita in eterno a partire dal giorno del nostro concepimento nel cuore del Signore. Il Salmista ci indica una modalità attraverso la quale abbandonare la via della perdizione intrapresa da noi ogni volta che ci lasciamo sedurre dagli idoli e dalle vanità del mondo. Tale via consiste innanzitutto nel desistere dal peccato e nel compiere un viaggio all’interno della nostra coscienza per esaminare tutte le nostre azioni e il nostro modo di concepire e vivere la vita. Per fare questo viaggio occorre rientrare in se stessi, allontanarsi dalla seduzione del mondo, ritirarsi nella camera interna della propria anima e cercare lì Dio, per riconciliarci con Lui e per riprendere il dialogo dell’amore vero. Questo sentiero, indicato dal Salmista, oggi ci riconduce a Cristo, ci unisce al suo sacrificio d’amore, ci ottiene la misericordia di Dio attraverso l’intercessione del suo eterno sacerdozio. Percorrendo questo cammino anche noi come il Salmista potremo rispondere a tutti quelli che sono in cerca della felicità con la testimonianza della nostra fedeltà a Dio e della nostra adesione completa a Cristo. Il viaggio intrapreso nella nostra coscienza all’interno della nostra intimità, lontano dai rumori assordanti e malefici del mondo, è il viaggio che, attraverso Cristo, ci consente riposare nella pace e nella gioia di Dio, lontani dall’inquietudine della vanità del mondo.

Capo d’Orlando, 19/11/2012

Dario Sirna

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