COLOSSESI 1, 3. 12-20
Buongiorno a tutti,
oggi facciamo un grande passo avanti nel nostro cammino di fede meditando con attenzione le seguenti parole dell’inno tratto dalla lettera ai Colossesi di San Paolo:
Ringraziamo con gioia Dio, *
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
perché ci ha messi in grado di partecipare *
alla sorte dei santi nella luce,
ci ha liberati dal potere delle tenebre *
ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
per opera del quale abbiamo la redenzione, *
la remissione dei peccati.
Cristo è immagine del Dio invisibile, *
generato prima di ogni creatura;
è prima di tutte le cose *
e tutte in lui sussistono.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *
e in vista di lui:
quelle nei cieli e quelle sulla terra, *
quelle visibili e quelle invisibili.
Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *
è il principio di tutto,
il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *
per ottenere il primato su tutte le cose.
Piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza *
per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificare con il sangue della sua croce, *
gli esseri della terra e quelli del cielo.
Questo inno è un vero e proprio capolavoro che sintetizza in poche parole importantissimi concetti di fede dal contenuto fondamentale. San Paolo inizia ringraziando Dio Padre per il grande beneficio concesso all’umanità di partecipare alla santità celeste grazie a Gesù Cristo. Il ringraziamento di Paolo, oltre ad esprimere una sincera e profonda riconoscenza a Dio Padre per il grande dono della salvezza concessoci tramite il Figlio, introduce con decisione e senza altri preamboli la descrizione della figura di Gesù Cristo. Da questo inno possiamo imparare tutto quello che nella nostra intera vita di fede non abbiamo mai saputo su Gesù Cristo e che invece dovremmo conoscere e ricordare senza alcuna esitazione o dubbio. San Paolo ci illustra Gesù Cristo fornendoci diverse indicazioni tutte concordi tra loro. La prima indicazione ci presenta Gesù Cristo come immagine del Dio invisibile. Dio invisibile in Gesù Cristo ci dà la sua immagine (“Filippo chi ha visto me ha visto il Padre”). Con l’incarnazione del Verbo, Dio si fa uomo, manifestandosi agli uomini, oltre che con la sua natura divina, invisibile agli uomini, anche con una natura umana fatta di corpo e quindi perfettamente visibile per tutti noi. Ma la manifestazione visibile del Dio invisibile non è da ricercare solo nella persona di Gesù: Dio, infatti, si manifesta agli uomini, in tutta la creazione. Il creato porta l’impronta di Dio, in esso è celebrato il suo amore, la sua bellezza, il suo splendore, la sua divinità, la sua forza, la sua onnipotenza, la sua maestà, la sua bontà. Tutti elementi che ci fanno crescere nella conoscenza di Dio, fornendoci un’immagine visibile del Dio invisibile. Questa è la seconda indicazione dataci dall’Apostolo. In questa indicazione San Paolo esplicitamente ci dice che la creazione è stata fatta per mezzo di Gesù Cristo e in vista di Lui. Gesù Cristo essendo Dio è generato dal Padre e non creato, Egli difatti viene prima di ogni cosa e ogni cosa è stata fatta da Lui, ossia per suo mezzo e in vista della sua incarnazione. Inoltre, tutte le cose create continuano a esistere perché in Lui trovano la loro sussistenza. Nella terza indicazione fornita dall’Apostolo, Gesù Cristo è presentato come il Salvatore dell’umanità intera, Colui che ha redento l’umanità, che ha sconfitto la morte e il peccato, che ha liberato l’uomo dal potere delle tenebre eterne per portarlo con sé in Paradiso. La quarta indicazione ci presenta Gesù Cristo come capo del corpo della Chiesa, come tale Egli tramite la Chiesa esercita la sua mediazione per rappacificare con il suo sangue gli esseri della terra e quelli del cielo. Nella quinta indicazione l’Apostolo ci presenta Gesù Cristo come sede di ogni pienezza, ossia del pieno compimento di ogni realtà creata, della convergenza in se stesso dell’universo materiale e spirituale. Egli è colui che ha il primato su tutte le cose, in cui tutte le cose sussistono, in cui tutte le cose si realizzano e in cui tutte le cose trovano il loro vero senso e compimento.
Capo d’Orlando 16/08/2012
Dario Sirna