SALMO 84
Buongiorno a tutti,
il cammino di oggi si sviluppa sul tracciato del Salmo 84, di seguito riportato:
Signore, sei stato buono con la tua terra, *
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, *
hai cancellato tutti i suoi peccati.
Hai deposto tutto il tuo sdegno *
e messo fine alla tua grande ira.
Rialzaci, Dio nostra salvezza, *
e placa il tuo sdegno verso di noi.
Forse per sempre sarai adirato con noi, *
di età in età estenderai il tuo sdegno?
Non tornerai tu forse a darci vita, *
perché in te gioisca il tuo popolo?
Mostraci, Signore, la tua misericordia *
e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: †
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli, *
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme *
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s’incontreranno, *
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra *
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene, *
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia *
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
Il Salmo scaturisce dall’esperienza del ritorno dalla deportazione a Babilonia e sviluppa il tema della ricostruzione di Isdraele. Il popolo di Dio tornando in patria ringrazia il Signore per il dono concesso. L’evento viene caricato di grande importanza perché la benevolenza di Dio nei confronti del popolo e il conseguente impegno a farlo ritornare nella terra promessa viene visto come segno inequivocabile del perdono concesso e della cancellazione di tutte le colpe e di tutte le infedeltà di Isdraele. Il ritorno alla libertà viene perciò associato dal popolo di Dio alla fine dello sdegno del Signore per le infedeltà passate. Ma la ricostruzione è difficile per vari motivi e Isdraele comprende che senza l’aiuto divino sarà impossibile ritornare agli antichi splendori. Queste difficoltà, dopo l’esperienza della deportazione, riaccendono il timore di un abbandono da parte di Dio facendo sospettare il persistere della sua collera e provocando nei rimpatriati un forte senso di insicurezza e di sgomento. Il lamento di Isdrale sale a Dio sotto forma di interrogativo, un interrogativo che non esprime dubbi sull’amore di Dio o sulla sua rettitudine, ma che chiede di porre definitivamente fine allo stato di pericolo, di insicurezza, di bisogno e di inquietudine che mettono a dura prova la ricostruzione. Il desiderio del popolo è di tornare a rivivere gli antichi splendori della nazione, quelli in cui la pace e il benessere regnavano in tutto lo stato insieme alla gloria del Signore, e l’amore di Dio garantiva la gioia e la prosperità a tutto il popolo. Isdraele si appella così alla misericordia di Dio per implorare la salvezza. La risposta di Dio non tarda ad arrivare e riempie il cuore degli isdraeliti di grandi speranze che promettono pace, serenità, giustizia, verità, misericordia e salvezza a chi cerca il Signore con cuore sincero e fedele. La conversione del cuore è, infatti, un punto fondamentale per riprendere il cammino con Dio e ristabilire con Lui una nuova e più grande amicizia. La benevolenza di Dio potrà allora produrre nuovamente grandi frutti nel popolo eletto. La parola profetica del Salmista trova pieno adempimento in Gesù Cristo, il Frutto più grande e più importante che Dio dona ad Isdraele, il Frutto che assicura la salvezza a tutto il mondo. Con Gesù Cristo il Salmo può essere riletto con un significato allargato a tutto il mondo e a tutto il genere umano. Egli ci libera dalla schiavitù del peccato, ci ridona la vita e ci immette nella Terra Promessa del Paradiso. Egli spegne per sempre l’ira di Dio contro i peccatori pentiti, cancellando i loro debiti con l’offerta della propria vita. Egli apre su tutta l’umanità le porte della misericordia di Dio ottenendo la salvezza per tutti. Egli è la verità che germoglia dalla terra, Egli è la giustizia che si affaccia dal Cielo. Egli è il bene elargito dal Signore, Egli è la gloria di Dio che abita il mondo, Egli è la Via, la Verità e la Vita, Egli è l’Emmanuele, Egli è la pace dei cuori, Egli è la delizia dell’anima, Egli è il cibo che nutre, Egli è la bevanda che salva, Egli è la sorgente del fiume che purifica, Egli è l’eterno Sacerdote, Egli è il vero Agnello Pasquale, Egli è l’Altare e la Vittima, Egli è la Risurrezione, Egli è il cammino della salvezza. Con Cristo le parole del Salmo diventano universali e si adattano benissimo alla storia personale di ogni uomo in ogni tempo. Chiunque di noi può, dunque, sostituirsi al Salmista e cantare questo Salmo per implorare la grazia della misericordia di Dio, facendo pieno affidamento sui meriti di Cristo Gesù e impegnandosi, nelle profondità dell’anima e nell’intimo del cuore, a intraprendere un serio e sincero cammino di conversione.
Capo d’Orlando, 09/10/2012
Dario Sirna