REALMONTE – SCALA DEI TURCHI – PRIMA PARTE

SCALA DEI TURCHI – LA SPIAGGIA

Scala dei Turchi è una magnifica scogliera situata nel territorio del Comune di Realmente in provincia di Agrigento. La tradizione popolare narra che la pirateria saracena giunta in prossimità della scogliera, approfittando del riparo offerto dal promontorio della stessa e della sua forma a gradoni, si sia arrampicata fino a raggiungere il retrostante altipiano, ove, trovando fiorenti villaggi di contadini, si è abbandonata alla razzia e al saccheggio degli stessi e delle campagne.

Il ricordo di questo episodio, di cui non si hanno notizie storiche certe, soprattutto per quel che riguarda l’appartenenza etnica dei pirati, è stato tramandato di generazione in generazione fino ai nostri giorni, tanto da lasciar sottointendere che  il nome della scogliera derivi proprio da tale fatto.  Il luogo è agevolmente raggiungibile ed è anche facilmente fruibile. Non ci sono grosse difficoltà di percorso, né gravi situazioni di pericolo. E’ ovvio che trattandosi di una scogliera, sebbene a gradoni e quindi con strapiombi limitati, è doveroso non abbandonare mai i bambini a se stessi, in quanto esiste per essi un rischio molto alto. Il luogo è accessibile dalla spiaggia che si distende a oriente del promontorio affacciandosi sullo specchio di mare che si sviluppa nel golfo di Porto Empedocle. La spiaggia è servita da strada asfaltata, ma, nei periodi di afflusso turistico è conveniente parcheggiare sull’altipiano. Tra le scogliere che delimitano il perimetro della nostra Isola, Scala dei Turchi emerge per la sua unicità e per la sua indescrivibile bellezza. E’ un luogo che una volta visitato rimane nel cuore per tutta la vita. Il reportage di oggi è dedicato al cammino che bisogna compiere per raggiungere a piedi, via spiaggia, il promontorio che dà accesso alla falesia. Questo specchio di mare è interessante e attraente non meno della scogliera stessa. Intelligente l’idea di introdurre il visitatore all’interno dell’area attraverso questo cammino. In questo modo si ha infatti la possibilità di apprezzare la delicata e raffinata bellezza della scogliera sommersa e dei fondali che la caratterizzano. Il luogo esercita un forte richiamo paesaggistico e offre infiniti spunti fotografici, dando all’amante della natura e della foto la possibilità di catturare immagini di rara bellezza. Il fascino deriva dalla concomitante presenza di fattori differenti. Oltre alla bellezza del mare, della scogliera e del contesto naturale in cui questo patrimonio è inserito, ciò che colpisce immediatamente il visitatore è la ricchezza cromatica del paesaggio. Tre colori si intrecciano e si intersecano continuamente lungo tutto il percorso, rendendo ogni scorcio una grande suggestione. Ovviamente non sono solo i colori e i loro accostamenti a produrre un risultato così alto, ma ad esso concorrono pure le forme, le dimensioni e le architetture naturali della costa, del mare e della spiaggia. La scogliera è sicuramente famosa per il suo candore. Molte foto la ritraggono candida come le dune della vicinissima miniera di sale, ma in effetti non è così, e di ciò ci si può rendere conto solo sul posto. Vi sono ovviamente delle porzioni di scogliera che hanno una purezza più spinta e che si avvicinano molto al candore, ma in generale e nell’insieme, il bianco puro non esiste. Ciò non toglie bellezza al posto, né ne svaluta la sua unicità, ma al contrario lo arricchisce di un’ulteriore specificità. Sui colori, sui toni, sulle sfumature della roccia torneremo a discutere nel prossimo reportage, quello dedicato esclusivamente alla scogliera, in questa sede ci interessa, invece, approfondire il tratto di accesso ad essa. Arrivati sulla spiaggia, immediatamente ci si rende conto che la natura offre un paesaggio nuovo e più esotico rispetto a quello delle coste settentrionali della Sicilia. Qui la sabbia è sottilissima, quasi impalpabile, non ci sono ciottoli e i suoi colori sono quelli caldi degli ossidi della terra. La spiaggia si presenta come un tappeto di velluto che ondeggia tra l’albicocca e la creta, un tappeto che emerge dai bassi fondali marini con una freschezza continuamente rinnovata dal contrasto con le bianchissime schiume delle lunghe onde infrante dal mare. La spiaggia non è molto ampia, in quanto la scogliera retrostante la imbottiglia in un fazzoletto abbastanza limitato,  ciò nonostante essa, nei punti di maggiore respiro, riesce ad ospitare nel suo letto ampie zone di selvaggia vegetazione costiera. Questo aspetto conferisce all’ambiente un sapore naturale rilevante, che, se non fosse per l’edilizia realizzata sul fronte dell’altipiano retrostante e ben visibile dalla spiaggia, regalerebbe l’ebbrezza di un’oasi  incontaminata.  Le costruzioni sono l’unica vera nota stonata all’interno del paesaggio. In verità in tal senso qualche passo avanti è stato effettuato con la demolizione del famigerato “eco-mostro”, ma ciò non è bastato a restituire all’intera area il suo inimitabile e insostituibile splendore naturale. La bellezza di questo tratto di mare scaturisce, come abbiamo già anticipato, dalla combinazione dei colori e delle forme. I colori che interferiscono tra di loro sono l’azzurro del mare e del cielo, il bianco delle schiume e della roccia, il rosso della spiaggia e della terra. In questa combinazione di colori si inseriscono in maniera armonica tutte sfumature intermedie, presenti nelle varie gradazioni che accompagnano gli accostamenti forti. Ciò significa che nel mare, il blu dei fondali profondi si sfuma, scendendo verso la costa, nel verde smeraldo dei fondali più bassi, e degrada, infine, sulla riva , nel rosso creta delle spiagge. Un gioco cromatico interessantissimo, esotico e straordinariamente bello. In questo movimento di tinte si inseriscono le altrettanto interessanti scogliere sommerse che dalla costa si spingono per centinaia di metri all’interno del mare. Si tratta di affioramenti rocciosi , in parte aventi la stessa natura chiara della vicinissima Scala dei Turchi e in parte aventi la natura scura dell’altipiano che si trova alle spalle. Le rocce, nella maggior parte dei casi non emergono, ma restano immediatamente sotto il pelo libero del mare, in altre situazioni invece formano dei lunghissimi costoni rettilinei, che come moli di roccia naturale, si spingono all’interno del mare mantenendosi    poco sopra la sua azzurra  superficie. L’effetto è tale che nella bella stagione è possibile camminare sopra questi scogli e addentrasi nel mare senza mai immergersi in esso, dando la sorprendente impressione di camminare sulle acque. I colori del mare in questo tratto della scogliera sono davvero fantastici, grazie soprattutto al bianco riverbero delle rocce immerse. Questa luce sottomarina illumina il fondale con un  bagliore celeste e verde che gli conferisce una trasparenza cristallina. Di questo tratto di mare colpisce la totale assenza di un collegamento visivo tra le rocce della retrostante falesia e le rocce della scogliera sommersa. Tra questi due ambienti rocciosi si inserisce il letto di sabbia della spiaggia, interrompendo ogni nesso diretto tra di essi, cosicché i costoni della scogliera sommersa sembrano spiaggiarsi sulla costa e lì terminare il loro sviluppo. Noi abbiamo apprezzato molto questa geografia naturale delle rocce, trovandola originale e degna di un’attenzione particolare. In alcuni punti è possibile godere la bellezza scaturente dal contrasto tra i costoni di roccia bianca e il letto di sabbia rosso. Questo spettacolo naturale ha come cornice il fantastico promontorio della Scala dei Turchi, dal cui candore riceve un elevato contributo paesaggistico. La Scala si staglia sull’orizzonte con le sue morbide e chiare rotondità spingendo lo sguardo a correre avanti per scoprire cosa si nasconde oltre. La bellezza del luogo è indiscutibile come altrettanto indiscutibili sono le sue potenzialità contemplative, da gustare e ricercare soprattutto nelle ore dell’alba e del tramonto, quando ancora di più si percepisce lo stretto legame di dipendenza della Terra dal Cielo. In questo palcoscenico le nostre vite appaiono espressione di una volontà  superiore, una volontà d’amore che ci lega a Dio e a Lui ci riconduce per la nostra felicità e per il nostro benessere.

Capo d’Orlando, 20/12/2013

Dario Sirna.

 

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