“QUESTO E’ IL LUOGO DEL MIO TRONO”

EZECHIELE 43, 1-7a

 

Buongiorno a tutti,

il nostro cammino di oggi segue le indicazioni provenienti dai seguenti versi  del  libro del Profeta Ezechiele:

“ 1 Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente 2ed ecco che la gloria del Dio d’Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. 3La visione che io vidi era simile a quella che avevo visto quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo visto presso il fiume Chebar. Io caddi con la faccia a terra. 4La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
5Lo spirito mi prese e mi condusse nel cortile interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. 6Mentre quell’uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava 7e mi diceva: «Figlio dell’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo ai figli d’Israele, per sempre.”

 

La visione di Ezechiele ci rivela quali sono le intenzioni di Dio nei confronti dell’uomo, quali sono le motivazioni per le quali l’uomo è stato chiamato all’esistenza, quali sono i progetti che Dio intende realizzare insieme agli uomini e i motivi per i quali l’uomo viene redento e salvato. Dal testo si comprende immediatamente che il futuro dipinto da Dio è un futuro di benevolenza e di felicità all’interno del quale l’uomo è ammesso ad abitare insieme al suo Signore per usufruire e godere della sua immensa e inimitabile gloria. C’è veramente poco da aggiungere se non che tutto questo è un dono gratuito che Dio fa spontaneamente all’uomo, dono attraverso il quale possiamo comprendere il vero significato della parola amore. Amore significa mettere in comunione con tutti quello che ognuno di noi ha, senza pretendere contraccambio, senza speculazione, senza tornaconto, ma per la semplice gioia di donare agli altri se stessi. Il mistero dell’amore sta proprio in questa gioia del dare non per ricevere, ma per accrescere la felicità altrui. Se unico vero intento della nostra vita diventa il raggiungimento di questo spirito di comunione, in cui non c’è alcuna gelosia per se stessi e per i propri affetti e beni, né c’è dipendenza dal desiderio di possedere, ma tutto è vissuto in con spirito di libertà assoluto, in cui ogni incertezza è superata dalla consapevolezza che in Dio troviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno e che la provvidenza divina è tanto più generosa quanto più lo siamo noi, allora il nostro cuore diventa veramente leggero e immune da ogni tentazione e da ogni  tipo di paura. La certezza che Dio ci ama e che in Lui troviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno ci rende liberi di amministrare tale provvidenza con generosità e di donare agli altri quanto in nostro possesso per la gioia di rendere felici tutti i cuori conducendoli alla vera sorgente di ogni felicità e appagamento, ossia a Dio stesso.

Capo d’Orlando, 23/08/2014

Dario Sirna.

500 Iris Gialli Caronia-0039 - Copia

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