GALATI 3, 7-14
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi prosegue sulle tracce indicate dai seguenti versi della Lettera ai Galati di San Paolo Apostolo:
“ 7 Riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. 8E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: In te saranno benedette tutte le nazioni. 9Di conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette. 10Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della Legge per metterle in pratica. 11E che nessuno sia giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che il giusto per fede vivrà. 12Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario dice: Chi metterà in pratica queste cose, vivrà grazie ad esse.13Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso al legno, 14perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa delloSpirito.”
Il senso dell’insegnamento Paolino è chiaro. Egli ci illumina sulla differenza esistente tra la Legge e la Fede in Cristo. La Legge impone le opere, ossia una salvezza che obbliga l’uomo a costruirsi da solo la sua perfezione in base all’attuazione dei precetti indicati dalla Legge. Fermandosi semplicemente alla legge l’uomo corre il rischio di convincersi ancora una volta di essere l’unico artefice e protagonista della sua vita, della sua storia, del suo bene e della sua salvezza. Il senso vero della Legge è invece spiegato dalla fede in Cristo. La fede nel nostro Salvatore ci apre una via nuova nella quale la Legge diventa strumento con cui esercitare l’amore. La miseria della natura terrena spinge l’uomo ad auto-divinizzarsi, convincendolo di possedere in se stesso tutti i mezzi necessari al suo fabbisogno personale, sia esso interiore che materiale. L’uomo che crede in se stesso si chiude all’amore e coltiva l’egoismo, muovendosi in direzione totalmente opposta a quella indicata dalla Legge. La Legge è al servizio della Fede, sbagliato è convincersi del contrario, ossia che al centro ci sia la Legge e che la fede sia subordinata ad essa. La Legge è stata data all’uomo per prepararlo alla Fede, la quale altro non è che credere fermamente in Gesù Cristo e nella salvezza da Lui donataci. La Legge ci aiuta a riconoscere il nostro Salvatore, ad acquisire fiducia in Lui, a donarci a Lui e a credere nella sua missione. La Legge, infatti, è una sintesi perfetta dell’Amore divino, il quale però nella nostra vita si personifica solo in Gesù Cristo e nello Spirito Santo. Avere fede significa riconoscere che in Cristo la Legge, ossia l’Amore, è perfetto. Solo dalla perfezione di tale Amore l’uomo può attingere la salvezza. La salvezza dell’uomo, infatti, non scaturisce affatto dalla sua bravura, ma dall’Amore di Dio. Riconoscere tale Amore, credere in esso e affidarsi a esso significa avere fede in Cristo Gesù e trovare in Lui quella perfezione indicata dalla Legge cui noi da soli non possiamo aspirare. E’ per i meriti di Cristo, a noi estesi gratuitamente per Amore, che la condanna della Legge non ha effetto su di noi. Avendo fede in Cristo, troviamo in Lui un Avvocato che ha espiato per noi la maledizione scaturente dalla mancata attuazione delle opere della Legge. Il debito che noi contraiamo con il mondo intero a seguito delle offese fatte ad esso e a Dio per avere disobbedito all’Amore e quindi alla Legge è pagato per noi dal sacrificio di Cristo. Se abbiamo fede in questa offerta siamo liberi dalla maledizione della Legge.
Capo d’Orlando, 11/10/2014
Dario Sirna.