GEREMIA 17, 9
Buongiorno a tutti,
lampada per i nostri passi in questo nuovo giorno saranno i seguenti versi tratti dal libro del Profeta Geremia:
“Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere?”
L’argomento trattato è la debolezza umana. Nel cuore umano nascono i desideri, essi vengono poi vagliati dallo spirito che può accoglierli e mettere in moto la persona per realizzarli, oppure rifiutarli. La debolezza umana sin dal peccato originale è vista come una condanna da cui l’uomo non riesce a liberarsi. E in effetti tutti sperimentiamo giornalmente la debolezza della nostra condizione, una debolezza che è simboleggiata dalla nostra propensione a cedere alla seduzione della carne, ma che in sé, in realtà, non ha nulla di carnale. Se, infatti, la carne è debole è perché lo spirito lo è ancora di più. La debolezza del nostro spirito, ravvisabile nell’inclinazione al peccato, ci spinge al male, il quale non si esprime solamente attraverso la seduzione carnale, ma in tantissime altre forme, anche molto più gravi e più subdole di quest’ultima. La prima e più pericolosa debolezza umana è rappresentata dalla nostra propensione alla superbia. In questa debolezza, che misteriosamente si nasconde sotto la veste opposta della forza, risiede l’origine di ogni altro male umano. Ebbene, la condizione umana in cui tale debolezza trova la sua forza è stata assunta da Gesù Cristo, per sconfiggere la morte. Egli è sceso nella condizione di uomo divenendo in ciò soggetto alla tentazione della superbia, come ogni altro uomo, ma ha resistito e vinto questa tentazione riponendo tutta la sua fede e la sua forza nella potenza di Dio. Ciò è avvenuto non per umiliare tutti gli uomini, riducendoli ad uno stato di disperazione per l’incapacità di fare altrettanto, ma, al contrario, per dare agli uomini un Salvatore, attraverso il quale potere sottrarsi a questa debolezza e vincere la morte. Il Salvatore è Gesù Cristo, in cui ogni uomo trova la sua salvezza. Gesù, oltre a divenire Lui stesso mezzo che ci assicura la vita, ha tracciato, per noi, simultaneamente, anche, la via dell’amore, in cui la debolezza umana diventa un utile pretesto per crescere sempre più nell’arte di amare. La nostra debolezza ci sottopone, infatti, a continue prove, che per mezzo di Gesù e con il suo esempio, diventano un’occasione per potere sperimentare e vivere personalmente l’amore. Questo passaggio ci consente di vedere in tutte le sofferenze, nel dolore, nei sacrifici, nelle offerte, nelle umiliazioni, nelle malattie, nelle battaglie e in tutto ciò che comporta rinuncia a noi stessi per Dio e gli altri, un valore inestimabile che si concretizza in ricchezza quando l’occasione diventa un modo per vivere e crescere nell’amore.
Capo d’Orlando 06/08/2012
Dario Sirna