PROCESSIONE MARIA SS. DELLE GRAZIE – MONTAGNAREALE

FERRAGOSTO – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA IN CIELO – FESTEGGIAMENTI A MONTAGNAREALE

Nel giorno in cui la Chiesa festeggia solennemente l’Assunzione della Beata Vergine Maria in Cielo nella comunità religiosa di Montagnareale è tradizione secolare prendere parte ai festeggiamenti della Chiesa Universale con la solenne celebrazione della Messa vespertina e con la successiva processione del simulacro  della Madonna delle Grazie, custodito nella Chiesa Madre.

La devozione alla Madonna è molto sentita e si esprime esteriormente con la corale partecipazione del popolo di Dio ai solenni festeggiamenti del giorno di Ferragosto, a cui prendono parte anche le autorità civili e militari. E’ questo il giorno in cui ogni fedele, irresistibilmente attratto da Dio attraverso la Madre Santissima, partecipa attivamente a tutti i riti della Chiesa, assicurando la sua presenza fisica ed interiore. La statua della Madonna delle Grazie è un capolavoro in marmo bianco della scuola del Gagini. La Madre di Dio, dispensatrice di grazie, porta in braccio la grazia più grande per l’umanità: Gesù Bambino. Singolare e teologicamente di rilevante importanza è lo sguardo con cui Figlio e Madre si rivolgono l’uno all’altra, proprio a sottolineare il legame universale ed eterno che lega Gesù alla Madre di Dio e viceversa. Nell’espressione delle due figure che compongono la statua è stata fortemente messa in evidenza dallo scultore che ha realizzato l’opera l’intesa che intercorre tra Cristo e Maria, intesa fondamentale per la storia della salvezza umana e per la Chiesa. Il Bimbo nelle braccia della Madre la guarda con occhi pieni d’amore, mentre con la mano si appoggia sul suo santo petto, come a volerle implorare il sostegno di Madre per tutta l’eternità. La Madre, invece, con l’espressione della purezza del volto candido e liscio rivolge tutta la sua attenzione al Figlio, dalle cui labbra e dai cui occhi sembra totalmente dipendere. La statua è un corpo unico, realizzato da un unico blocco di marmo, proprio per mettere in evidenza l’impossibilità di separare la Madre dal Figlio: Maria e Gesù non possono essere disgiunti, Maria è tutta relativa a Cristo che è l’Assoluto, Maria e Cristo sono indissolubilmente uniti tra loro e con la Chiesa. Il concetto è espressamente chiarito dal Cap. 8 della Lumen Gentium, su “La Beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa”. La statua in questione sintetizza questo fondamentale concetto teologico in base al quale non ci può essere Chiesa senza Maria e Cristo, non ci può essere Maria senza Cristo e la Chiesa e non ci può essere Cristo senza la Chiesa e Maria. I festeggiamenti in questione dunque rappresentano un grande spunto per crescere nella fede, nella sua conoscenza e nell’amore per Dio e il prossimo. La Santa Messa solenne inizia in Chiesa Madre alle ore 18,00. All’inizio della celebrazione, il Sacerdote titolare del posto, insieme al portatore addetto alla croce, si dispone all’ingresso della Chiesa, rivolto verso l’altare, restando in piedi e in preghiera per tutto il tempo che intercorre dalla inizio della celebrazione fino alla conclusione della lettura del Vangelo. Successivamente, egli unitamente al portatore in questione, esce dalla Chiesa Madre per raggiungere la Chiesa di Santa Caterina, ove ad attenderlo ci sono gli altri 22 portatori. I portatori effettivi sono 20, le altre due unità servono a dirigere e guidare la vara, uno avanti e l’altro dietro ad essa. Per far parte del gruppo dei portatori occorre essere stati designati da un portatore uscente. I posti di portatore vengono così tramandati da padre in figlio per varie generazioni. La statua con tutto il complesso della vara ha un peso di circa 24 cantari, circa 1.700 kg. La struttura che sostiene la statua viene ancorata a due lunghissime e robustissime aste di legno, sotto le quali trovano posto le solide spalle dei portatori, suddivisi equamente nei vari posti. Il percorso della processione è breve ma faticosissimo, ulteriormente appesantito dalle difficoltà dovute alle notevoli pendenze in salita e discesa che occorre affrontare durante il tragitto. Per questo motivo durante la processione vengono effettuate cinque soste, durante le quali i portatori, sostituiti da altrettanti uomini, si riprendono dall’enorme sforzo a cui sono sottoposti. Il Sacerdote giunto alla Chiesa di Santa Caterina dà inizio al viaggio penitenziale a cui prendono parte i ventidue portatori, il sacerdote, il portatore della Santa Croce, che apre la processione, un angioletto e una vergine. L’angioletto e la vergine precedono il corteo penitenziale, che viene annunciato dall’angioletto. Sia l’angioletto che la vergine sono vestiti con abiti completamente ricoperti di gioielli in oro e indossano sul capo una bellissima corona, anch’essa completamente adornata di gioielli d’oro. L’oro per i vestiti e le corone viene messo a disposizione dai fedeli del posto. I due bambini vengono accompagnati dai genitori e sono scortati dalle forze dell’ordine. I Portatori sono interamente vestiti di bianco, camminano a piedi scalzi e portano in mano una catena con cui durante tutto il percorso si percuotono, in segno di penitenza. Giunto all’ingresso della Chiesa Madre, il corteo penitenziale entra in Chiesa percorrendo tutto il corridoio centrale in ginocchio, sotto il colpo simbolico dei flagelli, in segno di penitenza e di rispetto verso Gesù Eucaristia, pronto all’altare ad accoglierli per dare loro tutto il sostegno morale e fisico necessario ad affrontare le difficoltà della vita, senza mai perdere la fede e crescendo nell’amore. Con la forza del Cibo spirituale ricevuto, dopo l’ulteriore solenne benedizione del Sacerdote celebrante, i portatori si preparano per portare la vara. Vengono inserite le due lunghe aste di legno, mentre un abile falegname, con grande maestria e ingegno assicura la stabilità di tutta la struttura, rendendo la statua del tutto solidale alla vara, al fine di evitare che essa durante gli spostamenti possa subire disastrosi sbilanciamenti. Subito dopo, i portatori si dispongono in posizione sotto le aste e ha inizio la processione. Tutti i fedeli che nel frattempo avevano preso parte alla celebrazione dell’Eucarestia, si uniscono al corteo che segue la vara. L’ordine della processione prevede in capo ad essa l’angioletto, seguito a breve distanza dalla verginella, quindi la santa Croce, i Sacerdoti, la vara completa di portatori e guide, la banda musicale, le autorità militari (Carabinieri), le autorità civili (Sindaco e Amministrazione Com.) e, infine, il corteo dei fedeli. Il tragitto compiuto si svolge nella parte più bassa del paese a causa della ubicazione della Chiesa e del notevole peso della vara, la quale pur attraversando le parti più antiche e centrali, si mantiene comunque sempre abbastanza vicina alla Chiesa Madre. Quando la statua raggiunge il centro del paese, in segno di amore, festa e accoglienza, la Madonna e il Bambino Gesù vengono salutati con lo sparo di numerosi botti. La processione procede lesta tra le vie principali, sostando lungo il cammino solo in pochi punti e per il tempo strettamente necessario per far riposare i portatori, nel frattempo sostituiti da altri uomini, il cui unico compito è di tenere la vara sollevata, in posizione di partenza. Tutta la processione dura meno di un’ora e si conclude in Chiesa Madre, ove la statua ritorna per essere ricollocata a fianco dell’altare, per poi, la domenica successiva essere opportunamente sistemata nella sua nicchia, realizzata nell’apposita cappella interna alla Chiesa. Alla fine della processione i portatori, dopo essere stati pubblicamente ringraziati, insieme a tutti coloro che hanno collaborato alla perfetta riuscita di una così impegnativa e difficile opera, vengono accolti dal Sacerdote del posto nella sagrestia, ove li attende un piccolo rinfresco a base di vino bianco e delle tradizionali “zuccarate”, utilissime per riprendere immediatamente le grandi energie spese. La processione è un esemplare testimonianza di devozione alla Chiesa, alla Madonna e a Cristo. Il rispetto e l’amore per la Chiesa, spesso poco evidenti nella vita di ciascuno di noi, assumono durante queste celebrazioni la loro più alta espressione nella evidente manifestazione della piena disponibilità del cuore a dare la propria vita per la Chiesa. E’ un cammino lento e faticoso, spesso interrotto da varie pause e cadute, ma accuratamente seguito, curato e guidato da Cristo per farci giungere alla meta del Paradiso, indossando la veste candida della santità.

Grazie a tutta la comunità di Montagnareale per averci reso partecipi della sua fede e della sua devozione esemplare a Maria, a Cristo e alla Chiesa.

Capo d’Orlando 15/08/2012

Dario Sirna

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