SALMO 56
Buongiorno a tutti,
sono le parole del Salmo 56, di seguito riportate, a orientare il cammino della nostra vita in questo nuovo giorno:
Pietà di me, pietà di me, o Dio, *
in te mi rifugio;
mi rifugio all’ombra delle tue ali *
finché sia passato il pericolo.
Invocherò Dio, l’Altissimo, *
Dio che mi fa il bene.
Mandi dal cielo a salvarmi †
dalla mano dei miei persecutori, *
Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.
Io sono come in mezzo a leoni, *
che divorano gli uomini;
i loro denti sono lance e frecce, *
la loro lingua spada affilata.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, *
su tutta la terra la tua gloria.
Hanno teso una rete ai miei piedi, *
mi hanno piegato,
hanno scavato davanti a me una fossa *
e vi sono caduti.
Saldo è il mio cuore, o Dio, *
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, a te voglio inneggiare: *
svègliati, mio cuore,
svegliatevi arpa, cetra, *
voglio svegliare l’aurora.
Ti loderò tra i popoli, Signore, *
a te canterò inni tra le genti.
perché la tua bontà è grande fino ai cieli, *
e la tua fedeltà fino alle nubi.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, *
su tutta la terra la tua gloria.
In questo Salmo l’Orante canta la sua lode al Signore per il grande beneficio ottenuto in una situazione di estremo bisogno. Egli si ritrova a vivere un’esperienza di grande pericolo per la sua vita. E’ minacciato dai suoi nemici che si stringono attorno a lui come leoni inferociti, che hanno già divorato altri uomini e che grazie alla loro potenza e alle loro terribili armi sono in procinto di attaccarlo. Come se ciò non bastasse a questo pericolo evidente e terrificante si aggiungono nuovi e più inquietanti minacce provenienti da altri nemici che agiscono però in maniera subdola, con tranelli, inganni e tradimenti, pericoli rappresentati dalla rete e dalla fossa. L’Orante ci descrive, dunque, una situazione davvero grave in cui egli non può fare affidamento su nessuno se non sul Signore. Mentre tutti cospirano contro di lui, avendone decretato la morte e avendo messo in atto ogni strategia diretta e indiretta per potere raggiungere questo obbiettivo, Egli si ricorda che l’unica persona a volerlo bene e a fargli il bene è Dio, l’Altissimo. Dunque, concentra tutti i suoi sforzi sul Signore, implorandolo con forza e insistenza per ottenere pietà e protezione in questi momenti di grande pericolo. Fa leva sulla fedeltà del Signore e sulla sua grazia, sapendo che non verrà mai deluso da Dio e che in Lui può rifugiarsi senza timore. Nel suo rapporto con Dio si pone nella posizione intima di un figlio piccolo ancora bisognoso della protezione e dall’aiuto del Padre, consapevole di essere nel bisogno e di potere contare nella Sua potenza e nella Sua gloria. L’aiuto invocato non tarda ad arrivare, e puntualmente come un’alba all’orizzonte giunge senza esitazione per eliminare tutti i pericoli, dileguandoli come tenebre al sole. La gioia per la salvezza ottenuta grazie a Dio è infinita e trascina l’Orante in una lode che annuncia a tutto il mondo la benevolenza e la fedeltà di Dio e ne canta la sua gloria su tutta la terra. Particolarmente interessanti sono le parole del nono verso in cui l’Orante sprona se stesso a rivestirsi e a riempirsi di gioia per cantare e inneggiare al Signore, per liberare il mondo intero dalla tenebra del dolore e della sofferenza per ricolmarlo della luce pasquale della gioia della risurrezione. La sua esortazione è un invito a vivere la Pasqua dentro il nostro cuore e a trasmetterla al mondo intero, perché ogni uomo ne faccia esperienza liberandosi per sempre dalla schiavitù del peccato e dalla minaccia del male. Il Salmo, oltre a fornirci le parole per pregare e invocare Dio nel momento del pericolo mortale, facendoci acquisire speranza e fiducia nel suo benevolo e sicuro intervento in nostro favore, ci aiuta a crescere nella nostra fede pasquale e a camminare nella vita illuminati dai raggi splendenti della risurrezione. Non possiamo, infatti, leggendo queste parole, non far memoria della passione e della risurrezione del Signore e di tutti i grandi benefici che da esse ne derivano per l’umanità intera.
Capo d’Orlando 17/08/2012
Dario Sirna