PENTECOSTE – LO SPIRITO DI PIETA’

SOLENNITA’ DI PENTECOSTE

Buongiorno e buona festa a tutti, oggi la Chiesa celebra l’inestimabile dono dello Spirito Santo, persona divina, guadagnatoci dall’amore e dal sacrificio di Cristo Gesù. La nostra meditazione è una riflessione sullo Spirito di Pietà, ad essa precede la sequenza:

Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto; ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto.

0 luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Spirito di Pietà

Lo Spirito di Pietà è quel dono dello Spirito Santo grazie al quale noi, come figli, possiamo rivolgerci a Dio, come Padre, per chiedere e ottenere da Lui la grazia di quella luce necessaria alla mente, al cuore e  alla fede per comprendere il dono stesso.  Infatti è già pietà di Dio verso l’uomo dare a tutti noi gli strumenti necessari per comprendere Dio, per percepire il suo amore per noi, per accogliere tale amore e per ricambiarlo. Nella condizione umana la miseria dell’anima che non ha ancora risposto alla chiamata di Dio, e che quindi non ha ancora incontrato Dio, è al limite più basso della povertà. Un limite che nel confronto con il Signore pone l’uomo in un baratro profondo e senza uscita. E’ solo Dio che fervosamente  animato dall’amore per noi ha coscienza della nostra condizione e prova per essa il sentimento della pietà. L’uomo, invece, vive tale condizione nella piena convinzione dell’autosufficienza, certo, in questo errore, di aver compreso il senso dell’esistenza e di avere in sé la soluzione per ogni problematica individualistica. Egli ha dunque una visione del suo destino diametralmente opposta a quella che Dio invece vuole. La pietà divina è uno dei  frutti dell’amore immenso che Dio ha per l’uomo. Se l’amore che lega Dio a noi non può essere motivato in quanto gratuito, spontaneo, prodigioso, generoso, e componente dell’essenza divina, la cui esistenza non può essere spiegata, la stessa cosa non la si può dire della pietà. Essa infatti scaturisce dall’amore, né è una diretta conseguenza, ed ha lo scopo di rendere possibile e attuabile la relazione d’amore Dio-uomo. Per amore Dio ha pietà dello stato di separazione che l’uomo ha creato con il Signore e con la pietà Egli ricolma questo vuoto, annulla le distanze, ricrea la relazione distrutta. Dal punto di vista operativo ciò diventa concretamente visibile e sperimentabile attraverso il dono dello Spirito Santo. E’ grazie a questo Dono, elargito da Dio gratuitamente e per amore, che l’uomo è creato nuovamente attraverso la ricostruzione della sua relazione amorosa con Dio. Ciò significa che ogni distanza tra Dio e l’uomo e ogni separazione dell’uomo da Dio è annullata ed eliminata attraverso il dialogo amoroso tra i due soggetti. Ricevendo lo Spirito Santo l’uomo ha in sé tutte quelle grazie e quelle capacità che lo rendono in grado di relazionarsi con Dio e di entrare quindi nella meravigliosa sfera dell’amore eterno. La Pietà è frutto dell’amore divino e come tale appartiene solo a Dio, essa tuttavia, insieme all’amore è partecipata agli uomini per mezzo del dono dello Spirito Santo. Affinché, infatti, possa sussistere tra L’uomo e Dio una relazione amorosa il cuore dell’uomo deve conoscere e accogliere in sé l’amore divino, solo possedendo tale amore l’uomo è in grado di vivere la sua relazione amorosa con Dio. Dio, dunque, tramite il Figlio concede all’uomo la grazia di conoscere e possedere l’amore divino. E’ tale amore, noto anche con il nome di Spirito Santo, persona divina,  che fa scaturire anche nell’uomo il dono della pietà. Lo Spirito Santo è dunque fonte primaria e sorgente unica della Pietà. Questo frutto dell’amore deve essere dall’uomo desiderato con grande forza e con immenso piacere, perché esso gli consente di esprimere la sua gratitudine a Dio per l’amore che riceve da Lui. La relazione amorosa realizzata da Dio con l’uomo è una relazione padre-figlio, in tale rapporto la pietà è sentita dall’uomo come una necessità interiore di grande rispetto, obbedienza e tenerezza affettiva per Dio a causa non del suo potere, ma del suo amore di padre. Altro effetto di tale sentimento di gratitudine è il rispetto e la tenerezza anche per tutto ciò che è amato da Dio e, conseguentemente, anche per tutti gli altri uomini, visti, appunto, come fratelli. Da ciò deriva che la Pietà è anche uno degli elementi base per costruire l’unità nella Chiesa e nel mondo. E’ grazie alla pietà, ricevuta dall’uomo  in dono da Dio insieme allo Spirito Santo, che ognuno di noi acquisisce la consapevolezza di essere membro del corpo mistico di Cristo e di dovere per questo motivo mirare unicamente all’unità di tale Corpo. Essere cristiani significa essere di Cristo e cioè appartenere tutti allo stesso corpo. Ora non succede mai che in un corpo un membro non si prende cura delle altre membra e non contribuisca con tutto se stesso al benessere e alla salvezza di tutto l’insieme, visto non come unione di identità distinte e separate, ma come unica carne di Cristo con mansioni differenti, ma con un’unica finalità: la salvezza dell’intero. In tale processo di unità la pietà è elemento essenziale ed indispensabile in quanto ha la funzione di eliminare nel cuore dell’uomo ogni sentimento che può degenerare in separazione dal prossimo, per sostituirlo con sentimenti che generano invece carità, fratellanza, attaccamento, condivisione e comunione. Senza il dono della Pietà l’uomo non può entrare in comunione con i suoi fratelli e, conseguentemente, non può vivere neanche la comunione con Cristo Gesù. Con la pietà, invece, ogni essere umano vede il fratello sofferente e bisognoso, non passa oltre, ma si ferma su di Lui e pieno di amore lo soccorre di fatto e con la preghiera affidandolo a Dio perché la sua vita sia salva e il suo cuore possa gustare ogni dolcezza dell’amore divino.

Capo d’Orlando 08/06/2014

Dario Sirna

    f   Spirito di Pietà - Copia

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