PELORITANI – IL FASCINO IRRESISTIBILE DEL CANYON POSTOLEONE
Il Canyon Postoleone si trova sul versante ionico della catena montuosa del Peloritani ed esattamente alle spalle di Letojanni. La località è facilmente raggiungibile dalla costa ed è immediatamente individuabile grazie ad una galleria scavata nella roccia che sovrasta il canyon.
L’accesso a tale luogo è garantito dalla provinciale che da Letojanni sale per Gallodoro, Roccafiorita, e Limina. Dopo qualche chilometro dal bivio sulla Statale si raggiunge una biforcazione, a sinistra si sale per Gallodoro mentre a destra, dopo qualche centinaio di metri si raggiunge il traforo della rocca che domina il canyon. Sin dall’imbocco da Letojanni la strada percorsa fiancheggia il torrente che scende dal Canyon, è pertanto sufficiente orientarsi con il percorso dell’acqua per essere sicuri di non sbagliare. Esistono due possibilità per visitare il canyon legate rispettivamente all’ingresso lato monte e all’ingresso lato valle dello stesso. E’ interessantissimo visitare entrambi gli accessi anche se l’ingresso lato valle è l’unico praticabile a piedi, essendo l’ingresso lato monte valicabile solo con corde e attrezzature da speleologia. Raccomandiamo comunque di raggiungere anche quest’ultimo al fine di documentare le prospettive che si allungano gola dall’alto verso il basso all’interno della strettissima. Per accedere all’ingresso lato monte occorre parcheggiare l’auto dopo il traforo e avviarsi a piedi sul versante destro del vallone che ospita il torrente. Sulla scarpata in questione è facilmente rintracciabile un ripidissimo passaggio, utilizzato proprio per tale scopo. Precisiamo che l’escursione presenta difficoltà alte ed è perciò raccomandata solo a persone di elevata esperienza e di adeguata preparazione. L’attrezzatura richiesta si limita al semplice uso degli stivali se si accede all’interno del canyon solo dal basso, altrimenti occorre munirsi di corse e relativi accessori. Visto dall’ingresso lato monte il canyon mostra tutta la sua misteriosa e paurosa bellezza. Esso inizia con un doppio salto di cascate, di cui la prima sicuramente supera i dieci metri, mentre la seconda sembra essere inferiore a tale altezza. Da questo punto di osservazione si percepisce immediatamente che il canyon ha una struttura di straordinaria bellezza, unica nel suo genere, affascinate ed estremamente coinvolgente. La prospettiva è tale da attrarre irresistibilmente l’escursionista ma, allo stesso tempo, la morfologia delle rocce è talmente violenta, oscura, nascosta, chiusa e inquietante, da incutere un inteso brivido di paura. Da tale posizione si gode, sporgendosi avventurosamente sulla gola sottostante, si gode tutta la bellezza delle due cascate che scivolando sulle lisce pareti di roccia nuda introducono il torrente all’interno del canyon. Questo passaggio è davvero spettacolare e suggestivo in quanto unisce alla bellezza naturalistica del posto l’emozione accesa dalle evoluzioni del torrente. Le due cascate sono unite da un intermezzo formato da una profonda piscina di acqua verde e cristallina ricavata in una cavità scavata nella stessa roccia. Ritornando sulla carrabile, in corrispondenza del terrapieno che si trova accanto al bellissimo ponte di muratura di mattoni pieni è possibile osservare lo sbocco superiore del canyon. In realtà la struttura della gola è talmente stretta e attorcigliata che tale apertura diventa poco più di un’angusta feritoia attraverso la quale ci si può affacciare all’interno del canyon per ammirarne alcuni piccoli scorci. Anche questo passaggio è molto pericoloso per il rischio di scivolare giù e volare all’interno della gola sbattendo tra le rocce, ma è comunque estremamente affascinate. Per accedere all’interno del canyon dall’ingresso a valle è sufficiente scendere nel torrente sfruttando il sentiero che è stato realizzato un centinaio di metri prima di passare sotto la galleria traforata. Tra il punto di arrivo nel torrente e l’ingresso del canyon esiste un tratto di fiume da percorrere che presenta difficoltà non indifferenti. Lungo tale percorso si incontrano infatti numerosissimi macigni, salti d’acqua, piscine e una cascata di circa cinque metri di altezza. Tali elementi costituiscono un ostacolo non indifferente al cammino da effettuare. Per intercettare i passaggi giusti occorre tentare le varie opportunità offerte dal torrente e utilizzare quelle che sono più appropriate alle capacità dei singoli partecipanti. Raggiunto l’ingresso del canyon il cammino diventa molto più semplice in quanto grazie alle limitatissime dimensioni della bocca superiore della gola al suo interno non si trovano massi precipitati dall’alto. Gli ostacoli in questo caso sono costituiti principalmente dalla portata del torrente e dai costoni di roccia dei due strapiombi laterali. Questi ultimi non hanno affatto una geometria lineare, ma piuttosto una geometria curvilinea sia in orizzontale che in verticale per cui sviluppano su entrambe le due pareti laterali della gola delle superfici ondulate che si intrecciano tra di loro, ora avvicinandosi fino a toccarsi, ora allontanandosi come per respingersi. A questo punto il canyon rivela tutta la sua straordinaria bellezza. Non ci sono parole adatte per descrivere le meraviglie di questo eccellente capolavoro del Creato. La bellezza del posto è per la maggior parte dovuta proprio alla particolarissima e inusuale conformazione delle due pareti laterali del canyon. L’originalità del contesto in questione deriva quasi sicuramente sia dalla ridottissima distanza che separa i due strapiombi, tanto limitata da ridurre la gola a qualcosa che assomiglia più a una stretta e intricata fessura che a un corridoio di rocce, sia dalla bellezza delle stesse rocce, le quali grazie all’azione erosiva dell’acqua si presentano nude, levigate, lisce e splendenti, oltre che colorate, sagomate e arrotondate. I due strapiombi formano due onde verticali che serpeggiando verso l’alto e verso l’interno del canyon corrono e si rincorrono tra di loro senza mai toccarsi come fanno in una danza d’amore due fidanzati che si corteggiano. Le rocce ondeggiano come corpi nudi che si cercano, si abbracciano, si stringono, si accarezzano, si baciano e si incontrano per non staccarsi mai l’uno dall’altro e per appartenersi eternamente. E il contatto tra questi due corpi bellissimi, perfetti, snelli e seducenti è talmente stretto e inseparabile da impedire completamente a ogni raggio di sole di infiltrasi tra di essi. L’acqua del torrente scorre ai piedi di questo spettacolo naturale e lo lascia imperturbato, analogamente la nostra presenza produce lo stesso insignificante disturbo che possono arrecare due formiche a un gigante. Le due rocce sono talmente prese l’una dall’altra da essere totalmente impegnate a far crescere e fiorire l’amore che le unisce, così sembra ai nostri occhi e al nostro cuore. Anche qui il nostro pensiero volge immediatamente al Creatore, non solo per lodarlo per il dono di tanta spettacolare bellezza naturale, ma anche per ringraziarlo per averci fatto riflettere sull’importanza e sul valore che ha l’amore nella nostra vita. Come le due rocce del canyon il nostri cuori dovrebbero cercare continuamente di avvolgersi attorno a Dio per crescere e fiorire nell’amore.
Capo d’Orlando 13/05/2014 Dario Sirna GALLERIA SINTETICA
GALLERIA ESTESA
Complimenti!Belle foto e ottimi i commenti.
Grazie mille, Antonio