SALMO 62, 2-9
Buongiorno a tutti,
traiamo nutrimento e sostegno per il cammino di oggi dal Salmo 62, di seguito riportato:
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, *
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne, *
come terra deserta, arida, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho cercato, *
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita, *
le mie labbra diranno la tua lode.
Così ti benedirò finché io viva, *
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito, *
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
Nel mio giaciglio di te mi ricordo *
penso a te nelle veglie notturne,
tu sei stato il mio aiuto, *
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe *
l’anima mia.
La forza della tua destra *
mi sostiene.
Le parole di questo Salmo esprimono il grandissimo amore con cui il Salmista vive il suo rapporto con Dio. Le parole e le figure utilizzate sono tipiche di chi è innamorato e desidera fortemente la persona amata, la desidera più di ogni altra persona e realtà al mondo. E’ un amore irresistibile, che nessuno può fermare e che trova la sua unica soddisfazione nella persona amata. La frase iniziale “O Dio, tu sei il mio Dio”, contiene, riassunta in pochissime parole, la dichiarazione di amore più alta che un cuore innamorato può consegnare alla persona amata. Il senso di questa piccola grande frase non è nella sottolineatura della parola Dio. “O Dio, tu sei il mio Dio”, non significa: io credo in Dio e confermo che solo Dio è Dio. Questa sarebbe, infatti, una forte dichiarazione di fede in Dio. Il Salmista, invece, esprime una dichiarazione d’amore a Dio con un significato molto più ampio, più intenso e più profondo. Per comprendere il senso di questa dichiarazione d’amore a Dio, bisogna distinguere tra “O Dio” e “… mio Dio”. Nel pronunziare l’invocazione “O Dio” il salmista si riferisce alla persona che ama, il termine Dio è utilizzato per chiamare per nome questa persona (potrebbe essere il nome proprio di una qualunque altra persona). Nel pronunziare, invece, le parole “… mio Dio”, il termine Dio è astratto e si riferisce alla divinità. E’ come se noi volessimo esprimere tutto il nostro amore alla persona che amiamo, utilizzando la frase “O mia amata, tu sei il mio Dio”, volendo con ciò sottolineare che la persona da noi amata è il nostro tutto, il nostro assoluto, il nostro universo, il senso e il significato di tutta la nostra vita, l’unico motivo del nostro essere, una divinità di fronte alla quale ci poniamo come sudditi fedeli. E proprio questo vuole essere il senso dell’amore dichiarato dal Salmista a Dio. “O Dio, tu sei il mio Dio”, significa, allora: Dio tu sei il mio tutto, il mio primo pensiero del mattino, l’unica acqua che disseta la sete della mia anima, il cibo desiderato dal mio corpo, lo scopo e l’oggetto di tutte le mie ricerche, la ragione e il bene più grande della mia vita, il valore più alto del mio essere, il motivo e il destinatario assoluto delle mie lodi, il nome verso cui si muovono le mie mani, l’appagamento totale del mio cuore, l’argomento principale delle mie labbra, l’ultimo mio ricordo della sera, il mio continuo pensiero della notte, la mia gioia e il mio aiuto, la forza che sostiene la mia vita, l’anima a cui mi stringo e con cui mi fondo. E’ un amore totale che diventa l’unico scopo e l’unica forza della vita. Anzi, questo amore vale più della stessa vita ed è per essa l’unico vero valore. La vita nasce dall’amore e non il contrario, così si vive e si muore solo per amare. Cristo si è fatto uomo e ha preso vita umana solo per amore dell’uomo, allo stesso modo, Egli è morto per amore dell’uomo. Questo è l’amore con cui il Signore ci ama e questo è l’amore che noi dobbiamo imitare e con cui dobbiamo corrispondere al Signore. L’uomo ha la possibilità di realizzare questa condizione ideale di amore con Dio attraverso i Sacramenti e in particolare attraverso la Comunione vivendo la totale partecipazione all’amore sponsale tra Cristo e la Chiesa nella celebrazione Eucaristica.
Capo d’Orlando 24/07/2012
Dario Sirna