O DIO, MIO RE, VOGLIO ESALTARTI

SALMO 144

Buongiorno a tutti,

il cammino di oggi si sviluppa sui sentieri tracciati dal Salmo 144, di seguito riportato:

O Dio, mio re, voglio esaltarti *

e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.

Ti voglio benedire ogni giorno *

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore *

e degno di ogni lode,

la sua grandezza *

non si può misurare.

Una generazione narra all’altra le tue opere, *

annunzia le tue meraviglie.

Proclamano lo splendore della tua gloria *

e raccontano i tuoi prodigi.

Dicono la stupenda tua potenza *

e parlano della tua grandezza.

Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, *

acclamano la tua giustizia.

Paziente e misericordioso è il Signore, *

lento all’ira e ricco di grazia.

Buono è il Signore verso tutti, *

la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere *

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno *

e parlino della tua potenza,

per manifestare agli uomini i tuoi prodigi *

e la splendida gloria del tuo regno.

Il tuo regno è regno di tutti i secoli, *

il tuo dominio si estende ad ogni generazione.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole, *

santo in tutte le sue opere.

Il Signore sostiene quelli che vacillano *

e rialza chiunque è caduto.

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa *

e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.

Tu apri la tua mano *

e sazi la fame di ogni vivente.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie, *

santo in tutte le sue opere.

Il Signore è vicino a quanti lo invocano, *

a quanti lo cercano con cuore sincero.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono, *

ascolta il loro grido e li salva.

Il Signore protegge quanti lo amano, *

ma disperde tutti gli empi.

Canti la mia bocca *

la lode del Signore.

Ogni vivente benedica il suo nome santo, *

in eterno e sempre.

Il Salmo 144 è un bellissimo salmo di lode in cui viene contemplata e celebrata la grandezza di Dio. Grandezza che il Salmista, come un diligente e preparato maestro, ci insegna a riconoscere nelle opere del Signore. Il Salmo inizia con l’invito che il Salmista rivolge al suo cuore, e che noi dobbiamo considerare esteso anche ai nostri cuori, di benedire in eterno il nome di Dio. E’ qui da notare come il Salmista insista fortemente su questo punto. Egli infatti, volendo esprimere un atteggiamento perpetuo di lode rafforza l’azione introducendo accanto al termine “eterno” le parole ogni giorno e per sempre. Tale insistenza ha come effetto di non lasciare passare inosservato l’invito alla lode e di aiutarci, nel contempo, a essere coinvolti in maniera più profonda dalle sue parole. L’invito funge anche da introduzione all’argomento trattato. Il Salmista vuole celebrare la grandezza di Dio e per farlo in maniera efficace è necessario che tutto il popolo ascolti la sua lode per rendersene partecipe o per incamminarsi sulla strada della conversione. Il Salmista ci offre una chiave immediata per esplorare l’immenso territorio della grandezza di Dio. Questa chiave si compone di due accessi. Il primo è quello della gloria, o meglio dello splendore della gloria di Dio e quindi della sua potenza. Il secondo accesso, è invece, quello dell’amore. Tali due aspetti della grandezza di Dio sembrano essere fortemente in contrasto tra di loro, contrasto che si accentua ancora di più se guardiamo a Cristo Gesù. Lo splendore della gloria di Dio è infatti espressione della Sua forza e della Sua infinita potenza, espressioni racchiuse e condensate nell’immagine del regno eterno, regno che esiste da sempre e che esisterà sempre, regno che nessuna potenza potrà mai demolire. L’amore, invece, viene introdotto e dipinto con l’elogio della tenerezza, della bontà, della misericordia, della pazienza, della grazia, della generosità, della carità con cui Dio si manifesta all’uomo per stare vicino a lui e per soccorrerlo in tutte le sue necessità. I due aspetti sembrano veramente contrastare fortemente, sembrano stridere al punto da indurci a pensare di non poterli attribuire contemporaneamente alla stessa persona. Se guardiamo, poi a Cristo, e precisamente a Gesù crocifisso e appeso alla croce, il contrasto sembra ancora più vivo. Unire questi due “apparenti estremi” significa scendere nelle profondità di Dio per comprendere che l’amore, con tutto l’abbassamento che esso comporta, è in realtà l’espressione massima della grandezza di Dio. Il Signore, infatti, non è grande per le meraviglie di cui è capace, ossia per le immense bellezze delle sue opere, ma per l’amore di cui queste diventano pura espressione. L’obiettivo del Salmista è farci comprendere ciò. L’offerta del Figlio e della salvezza concessaci con Lui ne sono la conferma più grande ed inconfutabile. Il regno di Dio non è un regno umano fatto di dominio e interesse, ma un regno fatto di amore, ove la vera gioia si realizza nel darsi agli altri, nel donarsi contro se stessi, nel morire a se stessi per donare e donarsi a Dio e ai fratelli. Cristo è la testimonianza più forte della grandezza di Dio, Egli è l’espressione più grande dell’umiltà con cui Dio si abbassa su di noi per innalzarci a se stesso. Di fronte alla grandezza dell’amore di Dio anche noi dobbiamo, insieme al Salmista, cantare ogni giorno, in eterno e per sempre la sua lode e benedire il suo nome santo.

Completiamo con le seguenti parole dell’Apocalisse:

“L’Agnello che fu immolato è degno di potenza, ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione.”

Capo d’Orlando, 14/11/2012

Dario Sirna

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.