SALMO 30
Buongiorno a tutti,
oggi ci muoviamo seguendo le indicazioni contenute nel Salmo 30, di seguito riportato:
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.
Abbi pietà di me, Signore, sono nell’affanno;
per il pianto si consumano i miei occhi,
la mia gola e le mie viscere.
Si logora nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore
e si consumano le mie ossa.
Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
Ascolto la calunnia di molti: “Terrore all’intorno!”,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore;
dico: “Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani”.
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato;
si vergognino i malvagi,
siano ridotti al silenzio negli inferi.
Tacciano le labbra bugiarde,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.
Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia
in una città fortificata.
Io dicevo, nel mio sgomento:
“Sono escluso dalla tua presenza”.
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore
Il Salmo 30 è una preghiera eccellente, ricca di tantissimi spunti e grandi opportunità di meditazione. Noi ci soffermeremo su uno degli aspetti principali: la fede. Il Salmista ha abbracciato in maniera integrale la fede nel Signore, trasformando e modellando tutta la sua vita in funzione della Parola di Dio, dell’osservanza precisa della Legge e dei precetti. Egli ha compiuto una scelta non solo religiosa, relativa cioè al credo religioso, ma una scelta di vita profonda ove la fede non è un aspetto della sua esistenza ma è tutto. Egli, abbracciando la fede ha affidato tutta la sua vita nelle mani di Dio con un abbandono totale alla sua parola. Il Salmista ci insegna innanzitutto che abbandonarsi a Dio non Significa semplicemente affidare a Dio la nostra vita e il nostro cuore, e dopo aver scaricato ogni responsabilità del nostro vivere a Lui accettare quello che la vita ci dà, considerandolo dono di Dio e volontà Sua. Abbandonarsi a Dio significa invece mettere in pratica con fiducia totale gli insegnamenti contenuti nella Parola di Dio, nella Sua legge, nei Suoi precetti, nei Suoi oracoli. La differenza tra le due scelte di vita è netta e fondamentale. Solo nel secondo caso l’ascolto e l’accoglimento della Parola di Dio ci consente di crescere veramente nell’amore, facendocelo conoscere, capire, comprendere e soprattutto praticare. Il Salmista ha fatto questa scelta e come possiamo vedere essa comporta una serie di difficoltà umane non indifferenti. La scelta della sequela di Cristo, dell’osservanza col cuore e con la vita della Parola di Dio, è una scelta che costa parecchi sacrifici umani, ma che rende l’anima totalmente libera e beata nell’amore. Una scelta di vita così importante è storicamente dimostrato produce una lunga serie di reazioni contrarie da parte di chi ci vicino. E’ proprio questo il casso del Salmista che si ritrova umanamente misero, ma spiritualmente forte di Dio. La calunnia, la congiura e la persecuzione sono le minacce che gli arrivano continuamente dai suoi nemici. La bugia, la vanità, e l’idolatria sono le armi utilizzate dagli empi per sconfiggere il giusto, per metterlo a tacere, per chiudergli per sempre la bocca ed impedire così alle sue parole di turbare la loro coscienza. Essi sono terrorizzati e infastiditi dalla vita del giusto, perché, anche se egli non parla, la sua condotta è ugualmente per essi una condanna, un’accusa di ingiustizia che rimorde la loro coscienza. Essi, per giustificare il loro errato modo di vivere e tutto il male compiuto, vorrebbero che tutti gli uomini fossero empi come loro. Ecco dunque che la vita del giusto da grande fastidio all’empio, il quale, nella sua terribile stoltezza, pensa di potere risolvere i suoi problemi eliminandolo per sempre. Essi si accaniscono contro di Lui e con la bugia, la calunnia e ogni altra sorte di male lo perseguitano per annientarlo. Il Salmista, avendo scelto di vivere secondo i precetti di Dio, non ha altri mezzi a sua disposizione che la fede. Egli affida a Dio la sua vita, riponendola direttamente nelle sue mani perché venga riscattata e salvata. La sua condizione umana è ulteriormente aggravata alla fragilità della sua condizione fisica. Egli ha perso il vigore della gioventù e, a causa del dolore, ha perso tutte le sue forze fisiche, compresa l’avvenenza della sua bellezza. Tale condizione lo ha emarginato ulteriormente nella società, facendolo sentire rifiutato ed evitato anche dai suoi vicini. La sua condizione è dunque umanamente disperata, non potendo egli contare su nessuno se non sul Signore. Ma la sua integrità spirituale e la sua fermezza di fede è molto più forte e più vincente di qualsiasi dote. E’ proprio per merito della fede che egli ottiene l’intervento salvifico di Dio. Nella sua debolezza umana forse comincia a vacillare anche nella fede, ma prima che ciò possa avvenire Egli è ascoltato da Dio e aiutato. Questa esperienza del Salmista è esperienza di Dio ed esperienza di vita, esperienza che egli ci comunica per invitarci a restare saldi nella fede e nell’amore di Dio contro ogni possibile evidenza. Il dolore e le difficoltà della vita non devono, infatti, divenire motivo di dubbio e di infedeltà, essi, al contrario, devono spronarci a conoscere fino in fondo il nostro amore per Dio e ad approfondirlo e a intensificarlo ogni giorno di più.
Capo d’Orlando 04/03/2015
Dario Sirna