“NON NEGARE UN BENE A CHI NE HA DIRITTO”

PROVERBI 3, 27-35

Buongiorno a tutti,

il nostro  cammino oggi si svolge sul percorso indicato dai seguenti versi del libro dei Proverbi:

“ 27Non negare un bene a chi ne ha il diritto,
se hai la possibilità di farlo.
28Non dire al tuo prossimo:
«Va’, ripassa, te lo darò domani»,
se tu possiedi ciò che ti chiede.
29Non tramare il male contro il tuo prossimo,
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
30Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
31Non invidiare l’uomo violento
e non irritarti per tutti i suoi successi,
32perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
33La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
34Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la sua benevolenza.
35I saggi erediteranno onore,
gli stolti invece riceveranno disprezzo.

 

Ci fermiamo solo alla prima indicazione di questa bellissima lista di “doveri” nei confronti del nostro prossimo: “Non negare un bene a chi ne ha diritto, se hai la possibilità di farlo”.

L’esortazione sembra avere un contenuto puramente materiale, rafforzato sicuramente dalla parte terminale. Ma il vero contenuto di questa perla di saggezza è tutt’altro che materiale! Se esaminiamo attentamente la nostra vita interiore ci rendiamo conto che sia in ricchezza che in povertà la sofferenza più grande che destabilizza il cuore dell’uomo non è legata tanto alla fame materiale quanto alla fame dei sentimenti. Il nostro vero e unico problema è proprio il cuore.

Al riguardo il Vangelo ci viene incontro esortandoci ad una conversione che trasformi il nostro cuore indurito come la pietra in un cuore tenero come la carne. Il cuore che ci ha fornito Dio non è un cuore di pietra ma un cuore di carne, un cuore fatto per essere tutti solidali tra noi, un cuore adatto a vivere in comunione, a sostenerci nella vita di ogni giorno sia nelle necessità materiali che in quelle spirituali e sentimentali. Il dolore vero di ogni essere vivente sta proprio nella sua incapacità di utilizzare il suo cuore di carne e di metterlo in esercizio.

Al riguardo il libro dei Proverbi oggi ci dà degli spunti interessanti e utili dal punto di vista pratico. Esso ci dice innanzitutto che nelle il cuore di carne è nelle “possibilità” di ognuno di noi, in quanto ogni uomo lo ha ricevuto gratuitamente da Dio unitamente al suo amore infinito e incontenibile. Ogni uomo possiede dunque dentro sé questo grande tesoro costituito da una macchina, il cuore appunto, capace di produrre e donare amore e un carburante, la grazia di Dio, capace di far funzionare egregiamente e senza sosta tale macchina. La nostra scaltrezza deve però andare oltre tale considerazione per approdare all’attuazione immediata di tale indicazione divina. Nel mondo non abbiamo altra funzione se non che amare e la nostra realizzazione non si esprime se non in tale bellissima attività.

Capo d’Orlando, 22/09/2014

Dario Sirna.

Autunno al Maulazzo (6)

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