MATTEO 19, 13-15
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi prende spunto e direzione dai seguenti versi del Vangelo di Matteo:
“ 13Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». 15E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.”
Il Vangelo di oggi richiama la nostra attenzione sul rapporto che noi abbiamo con i bambini. La condizione di bambino è una condizione di debolezza, rispetto a quella dell’adulto, inoltre il bambino non essendo ancora completamente formato vive in una condizione di inferiorità intellettuale, sociale, familiare, oltre che fisica. La vita si sviluppa secondo un determinato cammino che ha come suo punto di origine l’embrione, ossia l’ovulo fecondato. Da quel momento in poi l’essere vivente, nato dall’unione dell’uomo con la donna, subisce una ben precisa evoluzione che segue determinate tappe. Un embrione è un essere umano nello stato iniziale, un feto è un essere umano in fase di formazione, un neonato è un essere umano quasi formato ma ancora incompleto, un bambino è un essere umano non autosufficiente, un adulto è un essere umano formato, un anziano è un essere umano “consumato”. La vita dell’uomo non è dunque statica e, sebbene la fase adulta rappresenti la fase più lunga, essa non esclude le fasi iniziali. L’uomo è tale nell’embrione ed è tale nella vecchiaia. Cristo oggi ci dice di essere venuto per l’uomo inteso in tutti gli stadi del suo ciclo evolutivo e vitale. Cristo è venuto nel mondo per gli uomini che sono ancora nello stato di embrione, Egli è venuto nel mondo per gli uomini che sono in stato fetale, Egli è venuto nel mondo per gli uomini che sono appena nati, Egli è venuto nel mondo per gli uomini che sono ancora bambini, Egli è venuto nel mondo per gli uomini che sono adulti, Egli è venuto nel mondo per gli uomini che sono vecchi. Nessuno ha il diritto di impedire ad un uomo, in qualsiasi stato della sua vita esso si trovi, di essere di Cristo, di arrivare a Cristo, di vivere la sua vita e di fare le sue scelte. Così come non è lecito agli adulti tenere lontani da Cristo i bambini, non è neanche lecito manipolare gli embrioni, effettuare gli aborti, uccidere i neonati, ammazzare un adulto, praticare l’eutanasia, abbandonare o maltrattare un anziano, decidere dei giorni di un vecchio. Il Vangelo di oggi è molto ricco di importanti significati, significati che nel nostro tempo sono stati persi di vista in virtù di un’etica completamente lontana dal pensiero di Dio, dall’amore Divino, dalla parola del Vangelo, dal progetto della creazione. Il Signore ci invita ad occuparci della fede e dell’incontro con Lui relativamente a tutte quelle categorie di uomini che si trovano in uno stato di debolezza rispetto allo stato dell’uomo adulto. Così nostro compito è favorire l’incontro dell’embrione con Cristo, esercitando il nostro amore per l’uomo in stato embrionale attraverso la preghiera rivolta a Dio per la salvaguardia e il rispetto dell’embrione e attraverso tutte quelle iniziative umane che hanno come scopo la difesa della vita embrionale. Difendere la vita dell’embrione significa ascoltare la parola del Vangelo di oggi e metterla in pratica. Analogamente, nostro compito è favorire l’incontro tra il feto e Cristo, difendendo la vita del feto dalla pratica dell’aborto. Anche tale iniziativa è ascolto e attuazione della parola del Vangelo di oggi. Ancora, nostro compito è occuparci della formazione cristiana dei bambini, dalla loro nascita fino alla loro maturità, non solo attraverso l’amministrazione dei Sacramenti (Battesimo, Comunione e Cresima), ma soprattutto attraverso una proficua partecipazione di tutta la famiglia alla vita religiosa per mezzo della preghiera, della comunione, dell’amore, della catechesi, della carità, della direzione spirituale. Anche in questo caso l’impegno esercitato è ascolto e attuazione della Parola del Vangelo di oggi. Infine, seguire gli anziani, ammalati e gli adulti, preoccuparsi della loro partecipazione alla vita religiosa, della loro spiritualità, dare loro tutto il sostegno e l’amore necessari per prepararli all’incontro definitivo con il Signore, è sempre nostro compito che attua la parola di vita consegnataci da Gesù nel Vangelo odierno. Nessuno ha il diritto di impedire all’uomo, in qualsiasi stato della vita egli si trovi, di effettuare quel cammino terreno che Dio stesso gli ha donato e che ha come obiettivo l’incontro con Cristo.
Capo d’Orlando, 17/08/2013
Dario Sirna.
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