CASCATA DELLE NINFE – GOLA DEL CATAFURCO
La Fiumara Galati nel suo ramo proveniente dalla frazione S.Basilio di Galati Mamertino e precisamente nel tratto discendente dalla vallata dominata dalla Serra Ladri nasconde come uno scrigno tesori naturali di immensa bellezza, forse unici in tutta la Sicilia. |
Stiamo parlando della parte alta della fiumara, senza tenere conto della sua parte bassa, ove condiviso con il territorio di Longi, esiste un altro tesoro naturalistico di grandissima importanza, la Stretta di Longi o del Paratore, che unitamente alla zona in questione attribuisce all’intera Fiumara un valore vertiginosamente alto, ma incredibilmente sconosciuto anche al mondo circostante. La natura, infatti, di questi luoghi è estremamente impervia, selvaggia e inaccessibile e quindi conosciuta solo da pochissimi veri amanti della montagna. La singolarità di questa Fiumara è che essa si mantiene estremamente interessante ed eccezionalmente bella in tutto il suo percorso che si svolge dalla sorgente in alta quota fino al fondovalle del piano di base. Essa in tale percorso presenta almeno tre zone di pregio ancora più elevato rispetto al resto del contesto e precisamente la già menzionata Stretta, la Cascata del Catafurco, la Cascata delle Ninfe. Ognuno di questi tre settori della Fiumara è un gioiello naturalistico di elevato pregio ambientale e paesaggistico. In realtà si tratta di tre magnifiche sorelle, figlie della stessa madre e perciò molto simili tra loro per fascino e per fisionomia, ma anche molto distinte per carattere e bellezza.
La Cascata delle Ninfe è forse la meno conosciuta delle tre sorelle e anche la più alta in quota. Essa fa parte della stupenda Gola da cui si getta il salto della Cascata del Catafurco. Per accedere all’area in questione, posta al piano superiore della Marmitta dei Giganti, bisogna giungere nella contrada Iàrdini, seguendo la segnaletica per il Catafurco, e da qui invece di imboccare il sentiero che conduce alla omonima Cascata, occorre risalire uno stretto sentiero che conduce sulla soprastante sella. Tale sentiero è generalmente percorso dagli animali al pascolo ed è perciò molto ripido. Arrivati sulla sella l’occhio a Nord domina tutta la vallata racchiusa tra le montagne di Pritti e la Serra Ladri, a Sud, invece ci mostra la parte alta della gola oggetto di escursione. Prima di scendere percorriamo la cresta della Sella e raggiungiamo il Torrione più alto, quello che domina sulla fiumara nel suo tratto compreso tra la cascata delle Ninfe e la Marmitta dei Giganti. Al centro di questa spettacolare visione a strapiombo si butta la Cascata del Catafurco. Il panorama aereo ci mostra quindi il fiume prima e dopo il salto. Fanno da tribune a questo selvaggio palcoscenico le pareti scoscese e a strapiombo delle cime che racchiudono l’intera vallata. La natura sugli strapiombi mostra la suo vero volto primitivo e selvaggio, con verdissimi boschetti arrampicati sulle scivolose pareti. La vegetazione riesce a trovare spazio pure sugli strapiombi verticali, dove si possono ammirare numerosissimi esemplari di essenze arboree di vario genere in pieno vigore vegetativo. Dopo avere ammirato tali bellezze riprendiamo il cammino verso la nostra meta. Ridiscendendo la sella dal suo versante Sud arriviamo in poco tempo nel letto del fiume. Qui la natura si mostra immediatamente ricca di grandi elementi di notevole pregio. Il fiume scorre in un alveo interamente scavato nella roccia. La vallata si stringe e assume le caratteristiche di una vera e propria gola che in alcuni punti diventa particolarmente stretta e profonda. Le pareti della gola, nella parte più prossima alle acque del fiume sono costituite da rocce nude il cui colore varia dal grigio al giallo acceso al rosso intenso, passando per tutte le tonalità intermedie e più tenui. La volta della gola spesso è ricoperta dalle fronde degli alberi che crescendo sulle pareti laterali formano delle gallerie di verde intensissimo. Le ombre delle montagne oscurano la luce impedendo ai raggi solari di penetrare uniformante. Le zone illuminate sono improvvisamente interrotte dalle ombre buie dando alla luce naturale un effetto a macchia di leopardo. Tutta la zona è molto impervia e per percorrerla è necessario guadare il fiume in più punti e in alcuni casi camminare proprio nelle sue acque. Il percorso naturale del Fiume si mantiene pressoché orizzontale in tutto il tratto della gola, con pendenze lievi, spesso interrotte da piccoli salti d’acqua. La corrente delle acque è perciò moderata. Il percorso è sinuoso con una grande ansa che gira attorno al torrione ai cui piedi le acque si buttano nel salto del Catafurco. Questo tratto è il più bello e suggestivo. La gola diventa sempre più selvaggia e chiusa, le pareti rocciose si innalzano verticalmente dalle due sponde del fiume per centinaia e centinaia di metri rivestendosi nelle parti più alte di lussureggiante vegetazione mediterranea. La ricchezza di acqua e vegetazione e la natura selvaggia del posto evocano ambienti naturali di mondi lontani e tropicali. Il rumore delle acque in caduta e scorrimento è molto forte e domina su tutti gli altri suoni naturali. Improvvisamente la gola diventa buia e presenta sulla sinistra un corridoio esterno molto stretto, buio e alto. Il corridoio ha una profondità di circa 20 metri e raccoglie nel suo fondo le acque della cascatella delle ninfe. Si tratta di un piccolo affluente della fiumara che prima di congiungersi ad essa ha scavato nella roccia gialla questo profondo e suggestivo corridoio in cui si getta scivolando da una stretta parete a strapiombo. Sicuramente nei periodi di piena la cascata sarà ricca di abbondanti acque. La vegetazione circostante è fitta e lussureggiante e si impreziosisce della presenza di numerosi esemplari di magnifici Tassi. Continuando a percorrere la gola in cui passa la fiumara la bellezza del territorio aumenta sempre di più. Grandissimi massi rotolati giù dalle pareti rocciose sovente costringono le acque a cambiare direzione rendendo il percorso del fiume sempre più difficile e affascinante. La gola si allunga per centinaia di metri mantenendo inalterate le sue caratteristiche. Procedendo verso valle le pareti laterali si fanno sempre più alte e contemporaneamente si comincia a sentire il fragore della cascata del Catafurco. La vista si apre sulla sottostante Marmitta dei Giganti, con le sue colorate pareti giallo ocra, il fiume visto dall’alto sembra un rivolo che si perde in mezzo alle possenti rocce. Prima di perdersi nel vuoto del salto l’acqua della fiumara forma due piccole cascate. La prima di un paio di metri, la seconda un po’ più alta e suggestiva. Le acque vengono costrette dalle pareti rocciose e dai massi circostanti a raccogliersi sul lato destro della gola. Qui nella roccia purissima scavano come un cunicolo aperto ove si immettono con grande violenza passando da una vasca all’altra attraverso le due piccole cascate che precedono il grande salto del Catafurco. Guardando indietro si ammira la stupenda gola percorsa nel tratto tra la cascatella delle Ninfe e la Cascata del Catafurco. Guardando avanti ci affacciamo sulla sottostante fantastica Marmitta dei Giganti. Ancora una volta siamo ospiti nelle tribune d’onore di un palcoscenico naturale di strabiliante bellezza e fascino. Facendo alcune manovre molto azzardate riusciamo a conquistare una posizione utile per vedere le acque mentre danno spettacolo di se nella bellissima platea da loro stesse realizzata nel tempo.
Immediatamente il nostro cuore si rivolge al Creatore per renderGli grazie e lode. Tutto questo tesoro nascosto in spazi ristretti, inaccessibili e incontaminati ci richiama alla bellezza originaria del creato, quella bellezza plasmata direttamente dalle mani di Dio prima ancora della creazione dell’uomo. Una bellezza pensata e voluta col solo scopo di accogliere Adamo in un Paradiso terrestre.
Capo d’Orlando 28/04/2012
Dario Sirna