MONTAGNAREALE – PROCESSIONE DI S.ANTONIO ABATE E BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Il 17 gennaio la Chiesa fa memoria di Sant’Antonio Abate. Le notizie raccolte sulla vita di questo grande testimone dell’amore di Dio per l’uomo ci dicono che visse tra il terzo e il quarto secolo d.C. e che in giovane età, fortemente attratto dai beni del Cielo, dopo la morte dei genitori, vendette tutti i suoi grandi possedimenti, donò il ricavato ai poveri del suo paese e si impegnò incessantemente e instancabilmente, con il corpo e con l’anima, a vivere tutti gli insegnamenti del vangelo. |
Privatosi delle fonti di ricchezza della famiglia lavorò duramente per ricavare il pane necessario per se stesso e per continuare a donare il superfluo ai bisognosi. Si ritirò nel deserto e si dedicò ad una intensa vita ascetica, fatta di preghiera continua, di Parola di Dio e di meditazione. Visse oltre 100 anni, divenne il padre del monachesimo e nel corso della sua lunga vita, tra periodi di ritiro ascetico e di lavoro diretto all’interno della Chiesa, ebbe molti discepoli, aiutò Sant’Atanasio nella lotta contro gli ariani, sostenne i fratelli di Alessandria durante la persecuzione di Diocleziano. Nella zona dei Nebrodi Sant’Antonio Abate è il patrono di Montagnareale, ove viene solennemente festeggiata la sua memoria in data 17 gennaio. Quest’anno il giorno della festa, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, la processione della statua del Santo non si è potuta svolgere, la stessa è stata rinviata a domenica 20 gennaio, giorno in cui ci siamo recati nel ridente centro collinare dei Nebrodi per documentare i festeggiamenti tenuti in onore di Sant’Antonio Abate e per continuare a divulgare la Sua grande testimonianza di vita evangelica. La processione ha avuto inizio alle ore 16,30 circa, successivamente alla liturgia della parola ed è stata presieduta dal Parroco, Arciprete Salvatore Lipari. Hanno preso parte alla processione il Sindaco, Ing. Anna Sidoti, l’Amministrazione Comunale e la cittadinanza intera. Il percorso della processione si è svolto all’interno del centro di Montaganreale, interessando principalmente la zona che si sviluppa a valle della Piazza centrale di Santa Caterina, ossia la zona più antica del paese. La presenza del Statua del santo in mezzo ai cittadini testimonia l’amore degli stessi per l’esemplare vita di questo nostro grande fratello cristiano. La statua è infatti accolta, preceduta e seguita da un ricco corteo di fedeli intenti a sostenere con la loro presenza, la loro preghiera e la loro testimonianza il grande amore con cui Sant’Antonio Abate ha vissuto il suo rapporto con Dio. Le scelte evangeliche di questo Santo ci spingono a penetrare in profondità il mistero di Gesù Cristo invitandoci a sostenere un attento esame sulla coerenza della nostra vita alla fede professata. La scelta della povertà, del lavoro, della carità, della castità, della preghiera, dell’approfondimento della Parola di Dio e del romitaggio, è una scelta di vita integrale, una scelta difficile che non può essere fatta e soprattutto non può essere sostenuta se ad essa non corrisponde un amore intrattenibile e incontenibile per Dio e per le beatitudini celesti. La vita condotta dall’uomo di oggi è spesso frenetica e stressante, toglie il respiro all’anima e la getta nel carcere del dimenticatoio. Lì, essa, nel migliore dei casi, viene tenuta in attesa, in attesa di tempi migliori, in attesa di periodi di calma, in attesa di periodi meno problematici, in attesa di tutto. Ogni cosa passa davanti alle necessità dell’anima e ha la priorità su essa. Togliere tempo all’anima significa sostanzialmente togliere tempo a Dio. L’anima va nutrita con l’amore di Dio. Essa cerca, brama questo amore e vive solo per esso. Curare le necessità dell’anima significa dunque vivere in comunione con Dio, trarre da tale comunione tutte quelle energie e quei sostegni che sono necessari per crescere e vivere solo di Amore. Nel grande consumismo materiale di questa era moderna in cui si vive di attimi fuggenti, attimi che si consumano uno dietro l’altro e che una volta consumati vengono buttati nella spazzatura insieme a tutte le speranze e le aspirazioni del cuore, l’anima che, invece, anela all’eternità insaziabile dell’amore di Dio e che costruisce tale eternità sui valori evangelici dell’amore, della giustizia, dell’onestà, della libertà, dell’umiltà e della carità, valori che comportano sacrificio, non trova accoglienza, non trova posto e viene così abbandonata, emarginata e isolata, come se non fosse parte di noi stessi, come se fosse una nostra nemica, come se non avesse alcun valore, o ancora peggio, viene venduta al demonio, come se fosse stata creata da lui e per lui, come se fosse degna solo dell’inferno. Sant’Antonio Abate attraverso la vita ascetica e l’eremitaggio, ci invita a prenderci cura della nostra anima, ad ascoltarla nelle sue necessità, a nutrirla con la Parola di Dio, ad accrescerla con la preghiera, il lavoro e la carità, a tenerla in perenne esercizio d’amore. La vita terrena deve essere solo un sostegno della vita dell’anima, va vissuta in funzione di quest’ultima, perché la nostra vita eterna sarà tutta proiettata verso il Paradiso e le bellezze celesti. Sant’Antonio Abate per nutrire e fortificare la sua anima e la sua intera vita nell’amore aveva chiesto lo “Spirito di fuoco” con insistenza e sincerità ed esortava i suoi discepoli a fare la stessa cosa per indicare loro il cammino attraverso il quale incontrare e vivere Cristo. Anche noi con il Battesimo, prima, e con la conferma della Cresima, poi, abbiamo chiesto con sincerità lo stesso Spirito, eppure difficilmente riusciamo ad imitare nell’amore la testimonianza di questo grande Santo. Sant’Antonio è una via attraverso la quale incamminarci per raggiungere Cristo e vivere in anticipo le meraviglie del dono della salvezza che il Signore ci ha concesso. E’ una via eloquente, attuale più che mai, che ci invita costantemente a rompere con i falsi valori del mondo per incominciare la vita vera, una vita basata solo ed esclusivamente su scelte che hanno come fondamento e scopo Cristo e l’Amore. Sant’Antonio Abate nel corso della sua vita compie ogni giorno tali scelte e non senza grandi difficoltà e prove, scelte che lo spingono ad allontanarsi il più possibile dalla seduzione del mondo materiale e della carne e a trovare nella preghiera, nella Parola di Dio, nella carità e nell’ascesi, quella forza necessaria per andare avanti su tale cammino. Egli ogni giorno e in ogni circostanza della vita sceglie di rinunciare a se stesso in favore di Dio. E’ una scelta dura e difficile che gli costa tanti sacrifici e tantissime difficoltà, ma che egli riesce a portare avanti perché sorretta dalla forza dell’amore, dalla forza del desiderio dei beni celesti e dalla forza della Grazia. Nella processione della statua, mettersi davanti al Santo significa accoglierlo nella propria vita, accettarne gli insegnamenti che sono testimonianza forte e credibile dell’Amore di Dio, mettersi invece dietro il Santo significa seguirlo nella testimonianza, ossia perseverare fino alla fine nelle scelte derivanti dall’avvenuta accoglienza. A Dio, alla nostra amata Chiesa, a Sant’Antonio Abate, ai cittadini di Montagnareale e alla loro fede dobbiamo il nostro grazie per il merito di averci proposto con l’esempio del loro Protettore una sequela di Cristo concreta e fruttuosa, fatta di continue conversioni del cuore, perché i sentimenti e le brame di quest’ultimo non conducano la nostra anima lontano dalla gioia eterna del Paradiso, ma la avvicinino sempre di più a Cristo e alla comunione con Lui.
Sant’Antonio Abate dopo la sua morte, avvenuta il 17 gennaio del 356, per una serie di eventi legati al culto della sua memoria, è venerato nella Chiesa anche come protettore degli animali domestici. Il Parroco, Arc. Salvatore Lipari, su proposta del Sindaco, Ing. Anna Sidoti e di alcuni fedeli cittadini, alla fine della processione, nella piazza del sacrato della Chiesa Madre, ove è ospitata la statua del Santo, ha proceduto secondo il benedizionale del rito cattolico romano alla benedizione di alcuni esemplari di animali domestici. Anche questo momento è stato molto partecipato e ha riscosso grande attenzione da parte di tutti e in particolare dei bambini, affezionati amici degli animali.
Capo d’Orlando 22/01/2013
Dario Sirna