LE CENERI E LA QUARESIMA
Buongiorno a tutti,
il cammino di oggi ci introduce nel sentiero principale dell’Amore quello che ci unisce intimamente al mistero della passione del Signore, per condurci alla meta della salvezza attraverso la risurrezione di Cristo. La Parola di Dio che ci guida in questo cammino è tratta dal libro del profeta Gioèle ed è di seguito riportata:
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.
Con la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri la nostra fede ci introduce in un tempo molto speciale e molto ricco, il tempo della quaresima. Siamo soliti inquadrare questo tempo come tempo di grande penitenza e di dolore, noi vogliamo stravolgere il senso comune di questo modo di vivere tale tempo per ricondurlo al suo originario significato. La visione di tale tempo come tempo di austerità deriva dalle pratiche che in esso vengono esercitate al fine di raggiungere lo scopo della conversione delle anime. Tali pratiche vengono troppo spesso identificate con la conversione stessa e inducono i fedeli e l’opinione comune a stravolgere il significato della parola conversione, attribuendole una dimensione contraria alla vera gioia. Dobbiamo recuperare il significato intimo del tempo di conversione epurandolo da tutte quelle immagini che lo contrassegnano come tempo del dolore e della penitenza. Tali pratiche, sono esercitate in tale tempo come strumento stesso utilizzato e proposto dalla fede per raggiungere la meta della purezza del cuore, ma esse non sono affatto il significato di questo tempo, né tanto meno sono la sua connotazione principale. Precisiamo per ulteriore chiarezza che tali pratiche sono legittime e utili. Esse vanno assolutamente eseguite con la massima partecipazione, ma occorre restituire loro il valore autentico per cui vengono proposte o, addirittura, imposte in alcuni giorni particolari del tempo di quaresima. Detto questo andiamo subito al nocciolo della questione. Il tempo della quaresima è il tempo della seduzione per eccellenza. E’ il tempo in cui Dio realizza il piano di conquista del cuore umano, è il tempo in cui Dio stringe il suo corteggiamento intorno all’uomo, è il tempo in cui Dio manifesta apertamente e direttamente il suo volto all’uomo, è il tempo in cui la bellezza dell’Amore Divino si rimette in gioco nel campo del mondo per donarsi all’uomo, è il tempo in cui il cuore di Dio scoppia di amore per l’uomo, è il tempo in cui il desiderio di Dio diventa un’esigenza incontenibile e non più differibile, è il tempo in cui Dio matura in sé la necessità di dichiarare apertamente all’uomo il suo desiderio di amore, è il tempo in cui Dio manifesta il suo amore all’uomo, è il tempo in cui Dio si fidanza con l’uomo, è il tempo in cui Dio si fa sposo dell’uomo, è il tempo in cui Dio non resiste più alla voglia di riconciliare l’uomo a sé, è il tempo in cui Dio cerca affannosamente e disperatamente di ricondurre l’uomo in casa Sua, è il tempo in cui Dio cancella la nostra infedeltà per ricominciare da zero, è il tempo in cui Dio perdona il nostro tradimento per riallacciare con noi la sua relazione d’amore, è il tempo in cui veniamo invitati con insistenza a tornare a vivere la nostra intimità con Dio, è il tempo in cui Dio si fa docile per non farci paura, è il tempo in cui Dio si fa mite per indicarci la sua bontà, è il tempo in cui Dio si fa dolce per conquistare il nostro cuore, è il tempo in cui Dio si fa uomo per farci innamorare di Lui. Il tempo della quaresima è dunque un tempo forte, un tempo di grande corteggiamento da parte di Dio, un tempo di ritorno all’amore vero, un tempo di perdono, un tempo di conversione del cuore. In questo tempo noi vedremo Dio, attraverso il Figlio fattosi uomo, mettersi all’opera nella nostra vita per realizzare il più grande progetto d’amore di tutti i tempi: il progetto della comunione divina. L’uomo non è stato creato con lo scopo di vivere l’amore umano, ma con lo scopo principale di vivere una relazione d’amore con Dio. Tutte le altre relazioni vissute dall’uomo nel corso della sua vita sono solo il riflesso e la partecipazione di questa relazione fondamentale. Dalla relazione d’amore con Dio derivano tutte le altre relazioni amorose degli uomini. Negare la verità di questa grande realtà significa stravolgere il significato della nostra esistenza e vivere lontano dalla nostra realizzazione personale. Tutto è finalizzato alla relazione d’amore con Dio e ogni cosa che allontana da tale relazione o non proviene da essa è un grande ostacolo alla realizzazione della nostra felicità. Bisogna tenere ben chiaro e presente questo concetto nella nostra vita, al fine di evitare di cadere nell’errore dell’infelicità e della mortificazione dell’Amore, della nostra vita e di noi stessi. Precisato che la nostra relazione d’amore con Dio è lo scopo del nostro essere, il tempo di quaresima, visto come tempo in cui Dio entra in azione per portare a pieno compimento il suo legame d’amore con l’uomo, diventa un tempo bellissimo, un tempo di grandi emozioni, un tempo di immense gioie, un tempo di importanti impegni, un tempo di cammino spedito verso la felicità, il tempo della salvezza, il tempo del nostro fidanzamento con Dio, il tempo in cui Dio ci chiede di unirci a Lui in eterno e di vivere per sempre con Lui nella grande gloria della sua casa Celeste. Come in ogni fidanzamento, anche in questo tempo dobbiamo innanzitutto ascoltare l’invito all’amore proveniente dalla Parola di Dio, dobbiamo fissare il nostro sguardo negli occhi ridenti del Signore, dobbiamo lasciarci attrarre dalla bellezza del sorriso di Dio, dobbiamo entrare nel gioco della seduzione e diventare insieme a Cristo attori principali di esso, protagonisti assoluti del meraviglioso gioco dell’amore. Questo significa che per incontrare la Persona che ci ama dobbiamo innanzitutto diventare ricettivi nei suoi confronti spogliandoci del nostro io e proiettando tutta la nostra attenzione sul cuore di Cristo, dobbiamo ripulirci dalla sporcizia dei nostri peccati e indossare una veste candida, dobbiamo profumare il nostro corpo di odore di santità, dobbiamo curare il nostro viso cancellando i segni della tristezza, del peccato, dell’invidia, della gelosia, dell’egoismo e di ogni altra negatività indossando il sorriso della carità, dobbiamo ripulire il nostro animo di ogni sentimento di cattiveria e lucidarlo con il desiderio del bene, della generosità, della fratellanza, dell’amore e della donazione gratuita. Dopo avere ripulito la nostra persona e averla rivestita di bellezza, non possiamo presentarci dal nostro promesso Sposo senza portargli un dono che esprima tutta la nostra gioia di incontrarlo e di stare insieme a Lui, un dono che sia segno e pegno del nostro cuore, un dono che esprima l’appartenenza totale alla sua vita, questo dono sono le nostre preghiere e le nostre lodi con cui mettiamo in versi la genuinità del nostro amore e del nostro desiderio. Grazie alla bontà Divina entreremo così nel mistero d’amore più grande mondo, quel mistero in cui il Signore ci consegna se stesso sulla croce per donarci con tale dono il patto delle nozze eterne. Dio ha firmato questo contratto nuziale con il sangue del Figlio e noi con questo sangue diventiamo una solo cosa con Lui, ricevendo attraverso esso la Sua vita in pienezza e per l’eternità. Questo è il cammino della quaresima, un cammino non di dolore ma di gioia, un cammino in cui tutte quelle pratiche effettuate per renderci presentabili allo Sposo nel giorno delle nostre nozze con Lui, non sono altro che strumenti utili al conseguimento dell’gioia dell’amore. Occorre non dimenticare mai le bellissime finalità di questo tempo, le grandi occasioni che esso ci dona, le meraviglie che esso ci regala per vivere tutta questa grande ricchezza con la gioia dell’amore puro. La conversione del cuore è dunque una purificazione totale dello stesso e un ritorno pieno alla vita dell’amore di Dio.
Capo d’Orlando, 13/02/2013
Dario Sirna.
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