NEBRODI – I LAGHETTI MINORI DEL MAULAZZO SOTTO LA NEVE
L’inverno appena conclusosi non ci ha regalato abbondanza di bianche emozioni, essendo stato caratterizzato da lunghi periodi piovosi e miti intervallati da brevissime ondate di freddo moderato. I frequenti sbalzi termici verso le alte temperature hanno impedito il congelamento delle superfici delle aree umide della dorsale montuosa dei Nebrodi. |
Nessuno dei laghi maggiori posti sopra i mille metri di altezza si è gelato. La nostra speranza di trovare almeno il lago Maulazzo, uno dei più freddi, in condizioni di gelo parziale, ci ha spinti a raggiungerne le sponde per verificare direttamente quale fosse lo stato delle sue acque. Sul Maulazzo e sulle sue condizioni non vogliamo anticipare nulla in questa sede in quanto è nostra intenzione presentare un reportage a parte per esporre la relativa documentazione. Ci occuperemo oggi, invece, di presentarvi i laghetti minori che gravitano intorno al Maulazzo.
Si tratta di piccolissime aree umide, poco appariscenti, poste in zone nascoste, forse note solo a pochissimi. D’altra parte il Maulazzo con il suo grande fascino catalizza tutta l’attenzione su di sé ed è quindi difficile riuscire a notare queste aree umide secondarie.
Non possiamo non elogiare e ringraziare Dio, per averci permesso in questa particolarissima occasione, di scoprire queste aree e di fotografarle in condizioni di discreto innevamento, una vera e propria rarità per questa stagione così anomala.
I laghetti in questione sono tre. Il primo in realtà non appartiene alla zona del Maulazzo, ma si trova sulla salita per Monte Soro, all’inizio della stessa, all’interno della faggeta che si estende a destra della strada. Più che di un laghetto si tratta di un piccolo stagno, immerso nel bosco, ricoperto di neve. Le dimensioni ridotte dello specchio d’acqua e la sua ubicazione in posizione molto riparata dalle correnti aeree, mantengono immobile e stagnate il pelo libero dell’acqua favorendone così il congelamento. Questa situazione vale anche per gli altri due laghetti, i quali, si trovano a quote inferiori, quasi prossime a quelle del Maulazzo.
In particolare, il secondo laghetto lo si incontra circa 500 metri prima del lago principale. Esso è ubicato sulla sinistra ed è nascosto da una trincea naturale di terra e macchie.
Il terzo laghetto invece si trova sul versante montuoso che scende da Monte Soro, all’uscita dal Maulazzo, ma a monte dello stesso. In questo terzo caso si tratta dell’acqua accumulata tra gli sbarramenti di due briglie consecutive, costruite sull’affluente che alimenta il lago e che scende dalle pendici di Monte Soro.
Queste piccole aree umide sono dei preziosi gioielli incastonati in un diadema di grande bellezza. Come le cose più belle e più affascinanti non esibiscono la loro magnificenza in maniera plateale, ma la nascondono agli occhi dei più per manifestarla a sorpresa solo a coloro che amano vistare il bosco e apprezzarne le sue particolarità. Coperte dalle chiome dei faggi, restano invisibili fino a quando non si giunge sulle loro sponde. In tal caso l’effetto sorpresa regala improvvise e inattese emozioni che hanno la capacità di riempire il cuore e di farlo sentire amato e graziato da una gioia Celeste.
Capo d’Orlando 11/03/2014
Dario Sirna
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