MADONIE – TULIPANI E PEONIE SELVATICHE

PRIMAVERA SULLE MADONIE – I TULIPANI SELVATICI DI BLUFI E LE PEONIE SELVATICHE DI ISNELLO

Tulipani e Peonie delle Madonie-0298Il reportage di oggi è dedicato alla primavera e alle sue meravigliose manifestazioni. Sebbene tutt’ora clima e temperature sembrino essere più in linea con la stagione invernale che con quella primaverile, la natura sta ugualmente seguendo il suo corso stagionale offrendoci numerosi doni.

Tra gli aspetti più interessanti di questa stagione non possiamo non prendere in considerazione quello dei colori e delle fioriture.
L’inverno con il suo carico di freddo e di maltempo costringe il regno vegetale a nascondere la sua esuberanza e a trovare protezione in una sorta di letargo che vede le piante spogliarsi della loro affascinate veste verde e ridurre al minimo le loro funzioni vitali. Nel bosco le foglie lasciano i rami e si depositano sul terreno formando tappeti uniformi e monocromatici dai colori piuttosto spenti. Occorre che trascorrano numerosi mesi prima che essi possano tornare rivestirsi di vita. Così nelle prime decadi della primavera, gli alberi pur cominciandosi a preparare con l’ingrossamento delle gemme, continuano a mantenere un aspetto secco e spoglio. Intanto però i prati, che dalle acque invernali hanno tratto nuovo vigore, si infoltiscono e ricoprono con il loro tappeto verde tutti gli angoli delle colline e delle pianure che si trovano alle quote più basse. Qui iniziano le prime fioriture primaverili. Noi abbiamo colto questo aspetto della primavera con una testimonianza insolita per la nostra isola e quasi sconosciuta a tutti.
Siamo andati nel territorio delle Madonie ed esattamente nel comune di Blufi da dove ci era giunta la  notizia della fioritura di una campo di tulipani selvatici.
Considerato che questa pianta solitamente è associata ad altre zone dell’Europa e considerato che il fenomeno per la Sicilia è una vera e propria rarità ci siamo portati sul posto per documentare tale attrazione naturale. Il campo indicato è quello dell’estesa e dolce collina su cui si svolge il tragitto della carrabile che porta al Santuario della Madonna dell’Olio. Recatici sul posto abbiamo potuto constatare con i nostri occhi la grandiosità di tale fenomeno. In un campo coltivato a grano, in mezzo ai teneri germogli di questa coltura spiccavano migliaia e migliaia di piante di Tulipano rosso. Tutte le piante però portavano steli recisi o con corolle oramai appassite. L’apice della fioritura era già trascorso da una settimana. Ciò ci ha impedito di effettuare gli scatti fotografici per la documentazione. Tuttavia, visto che il territorio comunale di Blufi si sviluppa in altezza e considerato che il Santuario della Madonna dell’Olio si trova in basso, abbiamo esteso le nostre ricerche ai terreni delle colline più alte, ove la fioritura, per condizioni climatiche più fresche, poteva essere ancora in atto. La nostra intuizione ci ha premiati e ci ha consentito di documentare la fioritura di questa meravigliosa tuberosa in un campo molto più piccolo e con effetti modesti, ma pur sempre molto interessanti. Le immagini dei tulipani sono dunque del comune di  Blufi, ma non sono quelle del campo antistante il Santuario. Dalla visita effettuata abbiamo capito che sicuramente questi tulipani sono selvatici, ma non ci ha assolutamente convinto la loro spontaneità. Al riguardo pensiamo che, questi bulbi siano stati introdotti nei terreni dall’uomo in passato e che, trovando condizioni climatiche e di fertilità idonee, si siano riprodotti in numero tale da potersi inselvatichire. Stranizza, infatti, la circostanza che essi insistano solo su terreni coltivati, mentre sui terreni incolti sono del tutto assenti. Se la pianta fosse stata spontanea del posto, si sarebbe dovuto verificare esattamente il fenomeno opposto. La specie in questione comunque presenta tutte le caratteristiche di una specie selvatica, in quanto ha dimensioni leggermente ridotte rispetto alle varietà coltivate, presenta steli corti, che non superano i 40 cm, ha una raffinatezza piuttosto rustica. La bellezza delle corolle è comunque straordinaria, il loro colore è rosso fiammante, la loro distribuzione nel campo è molto densa, specie nei prati antistanti il Santuario, l’effetto, se ammirato nei giorni in cui la fioritura è all’apice, è davvero stupefacente, inimmaginabile  e impensabile. I campi di tulipani rossi delle Madonie conferiscono così alla nostra bella isola un nuovo volto, un aspetto che nessuno penserebbe mai di trovare, una meraviglia che si aggiunge a tutte le altre incredibili meraviglie della Sicilia, accrescendo ulteriormente la bellezza e la ricchezza di questa variegata e mutevole  regione italiana.
Ma il territorio delle Madonie in fatto di bellezze naturali e di fioriture primaverili non esaurisce tutta la sua dote con i rossi campi di tulipani, durante l’escursione, infatti, abbiamo avuto modo  di ammirare altre incredibili bellezze naturali, quali ad esempio la fioritura delle eleganti peonie fucsia. Si tratta, ancora una volta, di piante bulbose o rizomatose, appartenenti al regno erbaceo e perciò collocate nei prati. Questa volta però siamo certi della spontaneità della specie, che in Sicilia è diffusa anche in altri areali, tra cui i Nebrodi.  La peonia ama terreni di rocce calcaree, prolifera in abbondanza tra le pietre, ove produce piccoli cespi che culminano la loro attività vegetativa con la precocissima e veloce fioritura di piccoli bottoni apicali. Da questi boccioli si aprono grandi corolle coloratissime e racchiudenti un cuore dorato di grandi stami. Al fiore segue il frutto con i semi. Oltre che per la bellezza delle corolle la pianta si lascia apprezzare anche per il colore bruno dei germogli e delle foglie e per le bellissima forma a stella dei semi.
I colori primaverili delle Madonie ci ricordano inevitabilmente i colori forti della passione del Signore. Nel rosso fiamma dei tulipani è impossibile non vedere il calice della salvezza offerto per noi dal Redentore durante la Passione, mentre il viola acceso delle peonie ci ricorda il colore liturgico della Quaresima  e l’alto valore penitenziale di questo tempo forte. La contemplazione della primavera, con le ricche  fioriture prative e la ripresa vegetativa di tutte le piante, è un forte richiamo alla risurrezione, mentre i colori fiammanti delle corolle ci ricordano che la Pasqua da questo mondo alla vita eterna è stata guadagnata per noi da Cristo, grazie alla sua Passione.
Capo d’Orlando, 16/04/2014
Dario Sirna

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