SALMO 52
Buongiorno a tutti,
oggi ci lasceremo guidare sui sentieri del Salmo 52, di seguito riportato, cammino cristiano :
Lo stolto pensa: «Dio non esiste». †
Sono corrotti, fanno cose abominevoli, *
nessuno fa il bene.
Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo *
per vedere se c’è un uomo saggio che cerca Dio.
Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; *
nessuno fa il bene, neppure uno.
Non comprendono forse i malfattori †
che divorano il mio popolo come il pane *
e non invocano Dio?
Hanno tremato di spavento, *
là dove non c’era da temere.
Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.
Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? †
Quando Dio farà tornare i deportati
del suo popolo, *
esulterà Giacobbe, gioirà Israele.
Il Salmista ci propone un altro tema di grande attualità: l’ateismo. L’ateismo cui si riferisce il Salmista è molto più simile nel suo significato all’atteggiamento di moltissimi fedeli cristiani di oggi che al valore attribuito a tale termine in senso speculativo e teoretico. L’ateo nell’antico Oriente è colui che crede nell’esistenza di un Dio che vive il suo tempo eterno nelle sue dimore celesti, impegnato solo ed esclusivamente a godersi la sua gloria. Questo Dio non si prende cura affatto delle vicende umane perché non interessato ad esse. Il destino dell’uomo è così lasciato nelle mani di ogni individuo e il suo operato non è dunque soggetto al giudizio di Dio. Secondo questa forma di ateismo l’uomo è libero di praticare il male e di imporre la sua forza sui deboli e sui giusti senza che questo possa provocare l’ira divina. Sostanzialmente, secondo tale pensiero, Dio è inesistente nella vita umana, non ha motivazioni di interesse che lo spingano a intervenire nella causa del debole e del giusto. La vita dell’uomo sarebbe perciò lasciata alla mercé di uomini corrotti, di malfattori, di operatori di abomini. Questa descrizione di Dio equivale alla esatta negazione dell’amore di Dio. Secondo una tale filosofia, infatti, Dio sarebbe il primo egoista del mondo in quanto dedito solo ed esclusivamente a se stesso. Francamente tra questa bestemmia e la bestemmia della negazione dell’esistenza di Dio, non si capisce quale sia la più grave. Certo è che basare la propria vita sull’egoismo, anziché sull’amore è certezza di perdizione. Purtroppo la condizione di egoismo è una condizione sperimentata direttamente da ciascuno di noi, e mentre, infatti, l’uomo giustifica il proprio malvagio operato affermando che “Dio non esiste”, Dio dall’alto si abbassa nelle vie del mondo per constatare che nella vita dell’uomo l’amore è completamente assente. Come può un uomo che non ama incontrare Dio, credere nella sua essenza di amore e seguirlo? E’ ovvio che dall’egoismo umano non si può che scivolare giù nel baratro dell’ateismo puro. La prova che Dio è l’esatto contrario di quanto è conforme al nostro interesse egoistico è che Dio per rientrare a pieno titolo nella vita di ogni uomo e riportare in essa l’amore non ha mai smesso un attimo di essere presente in mezzo all’umanità attraverso le varie epoche e con tutti i mezzi possibili ed immaginabili. Certo che sostenere che Dio non esiste mentre Egli si proclama l’Emmanuele è una contraddizione insostenibile! E’ necessario cominciare a praticare il linguaggio dell’amore per incontrare Dio, per poterlo vedere all’opera ogni giorno, sotto i nostri occhi, nella nostra vita e nella vita di ogni uomo. Abbandonando il richiamo egoistico della nostra natura e abbracciando l’invito all’amore proveniente da Dio è possibile rendersi conto che Dio ama ogni uomo e che Egli desidera la salvezza di tutti. Dio combatte e vince sempre il male eliminandolo dalla nostra vita, ma mentre il male continua a fare clamore e a scompigliare il nostro animo il bene ricevuto rimane nel silenzio dell’amore che appaga. Occorre opporre a tale chiasso promosso dagli “atei” il canto della lode proveniente dal cuore visitato e guarito da Dio. Dio attraverso il Figlio inviato nel mondo, fatto uomo, crocifisso, risorto e asceso al cielo ha garantito la salvezza a ognuno di noi, offrendo così agli stolti che continuano a perseverare nel male e nella negazione dell’interesse di Dio per l’uomo una prova inconfutabile della loro errata teoria e uno spunto sempre vivo per una loro pronta ed efficace conversione. Il Salmista nei versi finali si pone l’interrogativo sulla salvezza di Isdaele, questo interrogativo trova la sua risposta nella persona di Gesù Cristo, unico Redentore dell’uomo, unica persona capace di far ritornare dal peccato all’amore e dalla morte alla vita. Pur tuttavia rimane sempre in ogni uomo quella pericolosa sete di egoismo che se non consegnata a Cristo per la sua continua sopraffazione rischia anche oggi di farci essere degli “atei” battezzati. Per questo è necessario sempre spostare l’attenzione da se stessi per orientarla tutta su Cristo, sul suo esempio di amore consegnatoci con l’obbedienza alla croce, e su tutti i benefici vitali che da esso ne sono derivati. Per questo è necessario aprire il nostro cuore ad un rapporto strettamente personale e intimo con Cristo e la sua parola, al fine di evitare di cadere nella trappola tesa dal nostro finto amore.
Capo d’Orlando 15/12/2012
Dario Sirna