SALMO 21
Buongiorno a tutti,
oggi continueremo a muoverci sui sentieri dell’Amore attraverso i seguenti versi del Salmo 21:
Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; *
lo liberi, se è suo amico».
….
Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola, *
su polvere di morte mi hai deposto.
Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.
Le piaghe dell’Amore
O mio Santissimo Crocifisso
quanto sei bello steso sull’albero della Croce
mentre allarghi le tue braccia verso di me
e ti fai completamente indifeso!
Ora che sei inerme sul legno della croce
fugge da me ogni paura di te.
Io non ti temo più,
il mio cuore non trema più al pensiero
di dovere incontrare il tuo sguardo,
la tua potenza non è più
una minaccia di castigo per i miei peccati,
ora ti vedo sporco e sudicio come lo sono io,
ora ti vedo dolce, ora ti sento docile,
ora mi appari mite, ore ti mostri agnello,
ora posso guardare la tua irresistibile purezza,
ora scopro la tua grande tenerezza,
ora sono affascinato dalla tua immensa bellezza,
ora percepisco la tua amicizia, ora comprendo il tuo dolore,
ora sono vicino al tuo desiderio,
ora penso che mi ami davvero,
ora ti voglio, ora ho bisogno di te, ora ti ho scoperto,
ora sei tu il mio unico pensiero, ora non temo che te,
ora ho paura solo di perderti,
ora mi pento di averti respinto, ora cerco il tuo perdono,
ora bramo il tuo amore,
ora voglio essere solo tuo, ora non voglio darmi più a nessuno,
ora voglio vivere dentro di te, ora voglio stare solo con te,
ora mi sento tutto tuo,
ora ti scopro mio Signore, ora ti vedo mio Re,
ora sei per me il mio Dio,
ora il mio amore ti appartiene.
I chiodi che ti fissano al legno della croce
ti bloccano anche sull’asse del mio cuore, lì ti trattengono in eterno
mentre il tuo corpo giace sul mio petto, lì essi ti fermano per sempre
mentre le tue spalle, il tuo capo, le tue gambe,
i tuoi piedi, la tua pelle, il tuo profumo e il tuo sapore
riposano sul soffice cuscino del mio battito,
a cui si stringono nella forza del contatto.
Con gli stessi chiodi con cui ti abbiamo crocifisso
ora io ti ancoro al mio cuore e,
per mezzo di essi, lascio
che dalle piaghe delle tue mani, dei tuoi piedi e del tuo petto
il tuo rosso, prezioso e divino sangue entri nel mio corpo
per dissetarlo con il tuo amore.
Mai più sete nella mia gola!
Dalle tue piaghe ricevo la vita e con te divento una cosa sola.
Mio Signore le tue piaghe sono il mio cibo, le tue piaghe sono la mia bocca,
le tue piaghe sono il nutrimento del mio cuore.
Nessuno mi allontanerà mai più da te,
nessuno potrà sciogliere i nodi con cui hai legato la tua croce al mio petto.
Con i miei baci accarezzo e il tuo corpo,
con le mie labbra bacio le tue ferite.
Il tuo dolore è il mio pasto
perché senza il tuo amore io non vivo più.
Con le tue piaghe apri una finestra sulla tua sofferenza
e da essa mi fai sporgere al suo interno.
Coperto di sangue, sfigurato nel viso,
trasformato in un’unica piaga,
sei irriconoscibile se non fosse per l’amore
con cui sopporti il tuo dolore.
E’ il dolore dell’amore rifiutato e calpestato,
è il dolore dell’amore che perdona e non è accolto,
è il dolore della misericordia che viene respinta.
E’ un dolore molto più grande del dolore della croce,
è un dolore invisibile, è il dolore dell’Amore.
In questo dolore, mio Signore, io voglio entrare
per essere sempre con te nel tuo amore.
Senza di te sono finito.
Senza di te trovo la mia vera croce,
senza di te scopro il mio vero dolore: perderti,
ora che mi hai trovato.
Capo d’Orlando, 08/02/2013
Dario Sirna.