SALMO 71
Buongiorno a tutti,
nel cammino di oggi ci lasciamo guidare dalle parole del Salmo 71, di seguito riportato:
Dio, da’ al re il tuo giudizio, *
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo *
e i tuoi poveri con rettitudine.
Le montagne portino pace al popolo *
e le colline giustizia.
Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, †
salverà i figli dei poveri *
e abbatterà l’oppressore.
Il suo regno durerà quanto il sole, *
quanto la luna, per tutti i secoli.
Scenderà come pioggia sull’erba, *
come acqua che irrora la terra.
Nei suoi giorni fiorirà la giustizia †
e abbonderà la pace, *
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare, *
dal fiume sino ai confini della terra.
A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, *
lambiranno la polvere i suoi nemici.
Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, *
i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
A lui tutti i re si prostreranno, *
lo serviranno tutte le nazioni.
Il Salmista si rivolge a Dio per chiedere un re dalle qualità messianiche. La preghiera sale al Signore invocando per il popolo di Dio l’avvento di un regno di pace e di giustizia, che si estenda a tutti i confini della terra e che duri in eterno, trovando l’approvazione e l’appoggio di tutti i re del mondo. Un regno che per le sue caratteristiche trovi accoglienza nei cuori di tutti gli uomini del mondo. E’ un regno che non si impone con la violenza, ma che combatte e sconfigge la violenza e il sopruso, liberando gli oppressi e i deboli con l’amore. E’ un regno i cui sudditi sono liberi dalla schiavitù causata dalla povertà e dalla miseria. E’ un regno in cui la giustizia trionfa sempre sul male, la vita sulla morte, il perdono sul peccato, l’amore sull’odio. E’ un regno in cui tutti i popoli accoglieranno il re amandolo profondamente e benedicendolo. Il Salmista si rivolge direttamente a Dio per innalzare questa preghiera e pur essendo cosciente che le possibilità umane di un re qualunque sono inconciliabili con le caratteristiche da lui invocate, trova la forza e il coraggio di innalzare ugualmente la sua richiesta a Dio perché sa che per Dio nulla è impossibile. Egli sa che il suo sogno corrisponde a un desiderio che ha il sapore di utopia, ma lo stesso desiderio è presente nel cuore di Dio come progetto da realizzare per l’umanità intera. La realtà chiesta dal Salmista è umanamente irrealizzabile e, perciò, necessita dell’intervento divino. Il Salmista chiede un re, il Signore concede il Messia. L’immagine del re costruita da Salmista corrisponde, infatti, non tanto a quella di un sovrano potente che usa la forza, l’astuzia e tutti i mezzi possibili ed immaginabili per estendere e difendere il suo regno, ma all’immagine di un vero servitore di Dio che si offre per la salvezza del suo popolo. Questo servitore non cerca il proprio interesse ma quello dei suoi sudditi, non desidera la gloria umana ma preferisce contemplare la gloria divina, non vuole affermare se stesso ma Dio, non vive per se stesso ma per il suo popolo. Il Salmo ha dunque un forte sapore messianico perché invoca l’avvento del regno di Dio e del suo Messia. E’ Gesù Cristo che corrisponde esattamente alla figura del re chiesta dal Salmista. Egli è colui che senza violenza ha sconfitto la morte, Colui che ha vinto con l’amore il peccato, Colui che libera dalla schiavitù del male ogni uomo che a Lui si affida, Colui che diffonde la pace e la giustizia nei cuori degli uomini, colui che si prende cura degli ultimi e degli emarginati, Colui che salva tutti. Il suo regno non ha tempo e il suo dominio non conosce confini. L’arma del suo potere è l’amore, che può essere sconfitto solo da un amore più grande e che quindi trionfa in eterno, crescendo sempre di più. Il salmo ci offre allora la possibilità di contemplare la bellezza del nostro Redentore e Messia, e al contempo di pregare perché ognuno di noi faccia esperienza di Cristo, Re dei re, nel suo cuore. I confini del mondo e i limiti temporali per Dio non sono un problema, Egli è, infatti, Signore di tutto l’universo. Il cuore dell’uomo è l’unico vero ostacolo e impedimento al trionfo dell’amore di Dio. L’Amore non si impone, né usa la violenza, esso si espande laddove è accolto. La sua vittoria e il suo trionfo non richiedono armi, ma pazienza, perdono, perseveranza, abbandono, fiducia, obbedienza, volontà, carità. L’amore è veramente tale, quando pur essendo rifiutato e mortificato esso non muore, ma aspetta un momento migliore, creando un occasione favorevole per essere conosciuto e accolto. Il regno dell’amore viaggia da cuore a cuore diffondendo Cristo in ogni tempo e in ogni luogo. Cristo ha instaurato questo regno sulla terra e noi uomini siamo chiamati a comunicarlo a tutti.
Capo d’Orlando, 22/09/2012
Dario Sirna
![]() |