LE MIE LACRIME TU RACCOGLI

SALMO 55

Buongiorno a tutti,

anche oggi muoveremo i passi del nostro cammino cristiano  sulle vie dolorose   che penetrano nel cuore umano attraverso  le parole del Salmo 55, di seguito riportate:

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
3 Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono.
4 Nell’ora della paura
io in te confido.
5 In Dio, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un essere di carne?
6 Travisano tutto il giorno le mie parole,
ogni loro progetto su di me è per il male.
7 Congiurano, tendono insidie,
spiano i miei passi, per attentare alla mia vita.
8 Ripagali per tanta cattiveria!
Nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.
9 I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
10 Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me.
11 In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola,
12 in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
13 Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
14 perché hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei piedi dalla caduta,
per camminare davanti a Dio
nella luce dei viventi.

Questo Salmo ci introduce all’interno della vita di fede mostrandoci come spesso essa sia costellata di difficoltà, di dolore e di sofferenze e come tali impedimenti vengono sconfitti dall’Amore di Dio. L’Orante espone tutto il dolore presente nel suo cuore con una lamentazione che ha molto il sapore di vittimismo. In realtà chi vive con profondità la fede e l’amore per Dio non può che rispecchiarsi in tali sentimenti, perché la vita di fede del cristiano è continuamente ostacolata e osteggiata  anche e soprattutto dalle persone più amate e vicine. Il vittimismo del Salmista non è dunque infondato, ma trova tutte le sue ragioni nell’esperienza della vita, in una realtà che quasi sempre si mostra ostile verso chi percorre le vie di Dio e dell’amore. La testimonianza dell’Orante è forte ed importantissima perché ci consente di applicare praticamente la sua preghiera al nostro cammino di vita nella fede fornendoci tutte quelle indicazioni spirituali che sono necessarie per non cedere mai nell’impegno di amare, anche contro ogni evidenza. Egli, con le sue parole e le sue esperienze ci consolida nella fede permettendoci di comprendere anche il significato della sofferenza. L’esempio più eloquente in tal senso è quello di Gesù Cristo, perseguitato e tradito dal giorno della sua nascita fino alla crocifissione, secondo un crescendo di dolore che ha il suo apice nell’abbandono totale anche da parte dei suoi amici più cari.   Egli ha tracciato questa via di sofferenza intitolandola all’amore e all’obbedienza e su di essa ci invita ad avanzare con il supporto del suo indispensabile conforto e sostegno. Cristo ci ha insegnato il vero significato dell’Amore, introducendo nel mondo un nuovo traguardo che ha completamente stravolto la faccia della terra rivestendola di Paradiso. Il nuovo concetto di amore che Cristo ci ha consegnato trae le sue origini dal bene che nel cuore sboccia spontaneamente per ogni altro cuore e per ogni altra anima. Le anime e i cuori sono per natura portati ad amarsi, ad attrarsi, a stare insieme, a condividere tutto, a fare comunione piena. Questa legge di bene è scritta  da Dio nel cuore di ogni uomo ed è l’unica  vera realtà che dà senso e realizzazione alla vita di ognuno di noi. Cristo ci ha insegnato che voler bene a una persona significa continuare ad amarla anche quando essa ci fa del male. Questa regola, non è in realtà un precetto, un’imposizione da osservare e da obbedire, ma è una condizione spontanea del cuore che se ascoltata fiorisce da sola senza bisogno di correzioni comportamentali. Se, infatti, amiamo veramente un nostro fratello, il male che egli ci fa non spegne il bene che noi gli vogliamo. Il dolore forte ed insopportabile della cattiveria subita da parte di una persona amata non spegne nel nostro cuore il desiderio per essa. Il dolore esprime invece proprio la forza del nostro amore e tanto più esso è grande e tanto più rivela a noi stessi e al mondo la grandezza dell’amore che proviamo per la persona che ci ha ferito. Amare una persona vuol dire volerle bene e volerle bene significa non desiderare il suo male. Dunque se il nostro amore per un amico è veramente tale, il dolore di un tradimento ad opera dello stesso  non spegne il bene che noi vogliamo per tale persona, ma ci spinge ad avvicinarci ulteriormente a tale nostro amico per aiutarlo, tramite Cristo,  a superare il male fatto. Cristo non è un pazzo masochista che in virtù di un progetto e della fedeltà ad esso si sottopone a tutti i supplizi del mondo pur di conquistare il suo risultato, solo per raggiungere la vittoria prefissata, Egli è, invece, solo ed esclusivamente follemente innamorato di ogni uomo del mondo. Egli obbedisce al sacrificio solo perché amandoci desidera il nostro bene e anche quando noi lo crocifiggiamo Egli non smette di amarci, non tramuta il suo sentimento di amore per noi in sentimento di odio, perché Egli è solo Amore. Per capire Cristo occorre comprendere l’Amore e per comprendere l’Amore bisogna viverlo direttamente. Tutti facciamo questa esperienza nella nostra vita, ma quanto noi riusciamo veramente a comprendere il senso dell’amore quando esso è duramente provato dal male ricevuto in suo cambio? La natura umana ci spinge per istinto a rispondere al male con il male, anche se esso proviene da chi stiamo amando, la natura Divina ci insegna invece che nel cuore di Dio il male non esiste mai, neanche quando il dolore  è al suo culmine. Dio ama soltanto e ce ne dà testimonianza inequivocabile con Cristo Gesù sulla croce, ove Egli ha continuato ad amarci concedendoci il perdono per il male ricevuto in cambio del bene donatoci. Perché il sacrificio di Cristo se offerto al Padre ha il potere di  scagionarci dal peccato commesso e dalle relative pene? Solo ed esclusivamente perché questo sacrificio è il culmine dell’Amore. Quando noi offriamo a Dio per il nostro peccato il Sacrificio di Cristo, stiamo in realtà compensando tutto il male fatto con un’offerta d’Amore che non ha misura di grandezza e di fronte alla quale non c’è male che possa non essere totalmente cancellato. Oh se veramente capissimo tutto l’Amore contenuto nel dono di sé che ci fa Gesù nella sua  passione! Se comprendessimo veramente la dimensione di questo immenso bene che Dio effonde su noi non potremmo più fare a meno di vivere di Cristo e raggiungeremmo anche noi insieme e grazie a Lui le vette più alte dell’amore. L’Amore di Dio  e l’esempio di Gesù ci insegnano che il dolore che prova il nostro cuore quando viene ferito non è un male ma è solo l’espressione dell’amore non corrisposto o contrariato. La scoperta della grandezza di questo Amore, avvenuta ad opera del dolore ricevuto, ci conduce ad accettare il dolore e a viverlo nella dimensione dell’amore, perché l’Amore non si trasforma mai in odio. E’ quando i nostri amici più cari ci tradiscono e ci procurano dolore immenso che noi comprendiamo la dimensione del bene che ci lega ad essi. A questo punto il nostro cuore di fronte alla scoperta di tale amore non può smettere di amare e nella sofferenza accresce il suo desiderio di bene per la persona che ci ha procurato il dolore. Da ciò nasce il perdono vero e sincero, da ciò si incomincia a  seguire la via della misericordia, da ciò inizia la sequela di Cristo. Il Salmo ci insegna inoltre che il nostro male di amore è preziosissimo agli occhi di Dio, il quale raccoglie tutte le nostre lacrime trasferendole nell’otre del suo cuore ove vengono mitigate e confortate dall’Amore divino. Dio non è indifferente al dolore dell’uomo, Egli è particolarmente vicino a chi ha il cuore spezzato e lo segue attentamente per curarlo con il Suo amore. L’interesse di Dio per il nostro dolore non è giustificato solo dalla sua compassione, esso, infatti, trova la sua più alta motivazione nel suo impegno a non farci mai allontanare dall’via dell’Amore e dal suo cuore. In queste situazioni occorre allora confidare e affidarsi totalmente a Dio perché Egli ci impedisca di perderci e di allontanarci per sempre da Lui. Solo Dio può veramente guidarci su tale via e solo Lui può assicurarci la vita eterna dell’Amore. Il Salmista insiste molto su tale punto facendolo divenire proprio il messaggio più importante del Salmo.

Capo d’Orlando 29/12/2012

Dario Sirna

 

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.