LE GROTTE DELLA STRETTA 2

GROTTE MINORI

Dopo l’escursione del 26 maggio alle grotte sopra la Stretta, decidiamo di ritornare nello stesso luogo per completare l’esplorazione del territorio. Durante la precedente escursione avevamo infatti visto un’apertura a forma triangolare alla base di uno strapiombo.

In quella occasione ci fu impossibile raggiungere tale apertura a causa dell’inaccessibilità del luogo. Vogliamo ora tornare e tentare di raggiungere tale grotta percorrendo il versante ovest del grande e alto costone roccioso dalla cui sommità abbiamo effettuato l’avvistamento. Ci spinge a tornare sui luoghi, altresì, la straordinaria bellezze degli elementi naturali visitati nell’escursione precedente e la convinzione che sul costone in questione potrebbero esserci ulteriori belle sorprese. Lasciamo la macchina nello stesso punto dell’escursione precedente, ma decidiamo di scendere un po’ più ad ovest, in modo da non essere costretti a rimanere sullo strapiombo senza poterlo visitare dal basso. L’escursione inizia alle ore 17,00, in un’ora meno calda della giornata  ma ancora in piena luce. Riscontriamo le stesse identiche difficoltà della volta precedente, ossia costruirci un percorso senza avere di fronte l’obiettivo, muoverci su pendii e rocce scoscesi e inaccessibili. Questa volta l’ombra delle Rocche del Crasto si proietta sulla Stretta riducendo notevolmente la bellezza contrastante dei colori delle rocce. Noi proseguiamo ugualmente impiegando quasi due ore per raggiungere  la parte più bassa del costone. All’inizio della discesa, nella parte più alta del costone, riscontriamo già le prime cavità dalla forma di piccole caverne. Sono poco profonde e alte non più di un paio di metri, le visitiamo tutte per verificare l’eventuale passaggio verso delle camere più interne, ma apparentemente non riscontriamo nulla di percorribile. Durante la discesa ammiriamo con rinnovato  stupore e meraviglia lo spettacolo di questi altissimi strapiombi dai colori caldi e incandescenti. Si ergono su un basamento che affonda le sue fondamenta direttamente sulla Stretta. La Stretta rimane sotto di noi e come in una visione aerea la ripercorriamo dall’alto. Tutto sembra precipitare in essa che diviene un comune punto di convergenza per l’intera  valle. Arrivati nel punto più basso scopriamo l’esistenza di un’altra grotta, di cui in precedenza non avevamo visto alcun indizio. E’ molto particolare per la forma stretta e allungata dell’apertura nella roccia. All’interno non presenta particolari strutture e architetture, è comunque interessante per la sua forma e posizione. E’ una grotta piccola che riusciamo a visitare e fotografare in pochissimo tempo. Poi riprendiamo a muoverci, mantenendoci sotto lo strapiombo e virando a est. Cerchiamo di raggiungere l’obiettivo prefissatoci ma l’ora si fa tarda e le difficoltà di cammino sono rilevanti. Così decidiamo di ritornare indietro risalendo tutto il pendio per raggiungere la macchina. Durante il ritorno ci allontaniamo dallo strapiombo per camminare su un fondo meno difficoltoso e più sicuro, ci immettiamo nel vicinissimo bosco di querce, da dove, nella frescura del verde, raggiungiamo il punto di partenza.

Alla fine dell’escursione, mentre ammiriamo l’alba di una meravigliosa Luna, ringraziamo nuovamente il Creatore per averci protetto dai pericoli e per averci fatto gustare nuove meraviglie del Suo creato.

Capo d’Orlando, 02/06/2012

Dario Sirna

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