LAGO PISCIOTTO

AREE UMIDE DEI NEBRODI – LAGO PISCIOTTO

Il laghetto Pisciotto si trova nel territorio del Comune di Tortorici e ricade all’interno dell’area protetta del  Parco Naturale dei Nebrodi, Zona A di riserva integrale.

Per arrivarci occorre percorrere tutta la strada comunale che dal centro di Tortorici porta alle frazioni Ilombati e Batana, superate queste frazioni, occorre proseguire, sempre salendo, fino a varcare la catena montuosa e a introdursi nel bellissimo altopiano della vallata interna percorsa dalla dorsale. La catena dei Nebrodi, infatti, tra il versante Nord e il versante Sud, nasconde, come racchiusa in uno scrigno, una vallata interna, a volte più simile ad un falso piano, dominato sia sul versante meridionale sia sul versante settentrionale da una sequenza di cime che si rincorrono nella direzione est-ovest.  Sulla groppa di questo dorso, nascoste in piccole ed affascinati vallate, racchiuse da corone di tondeggianti e verdi colli, si trovano le aree umide dei Nebrodi.  Tra di esse una delle più interessanti è senza dubbio l’area del lago Pisciotto. Salendo da Tortorici, raggiunta la trazzera che percorre la dorsale dei Nebrodi, andando in direzione Ovest, a circa cento metri dal bivio che sale da Tortorici, si trova la deviazione che conduce direttamente al Lago Pisciotto. L’area in questione è immersa in una ghirlanda di verdissimi salici, che come una cornice, racchiude tutto il lago  al suo interno, impedendone, in alcuni tratti, persino la vista. L’area è anche recintata e l’accesso interno è possibile solo attraverso le scale a pioli di legno che sono a servizio della recinzione stessa. Il lago colpisce non tanto per la sua estensione, in quanto la sua superficie non è una delle più grandi in zona, quanto per la varietà e la ricchezza della meravigliosa flora e fauna che si sviluppano in esso e attorno ad esso. Ha una forma molto stretta e molto allungata, le sue acque hanno il caratteristico colore fangoso di tutte le aree umide dei Nebrodi. Il suo fondale è argilloso e poco profondo. Le sponde sono ricoperte da una fittissima e impenetrabile vegetazione di giunchi, salici, e simili piante di acqua dolce. Uccelli di ogni tipo, libellule e farfalle variopinte, colorano e popolano l’abitat del Lago. In superficie, bisce d’acqua dolce nuotano, a testa alta, da una sponda all’altra del Lago a caccia di rane e rospi. Entriamo all’interno della fitta vegetazione e con molta difficoltà ci apriamo dei varchi, alternando  il cammino tra distese di giunchi altissimi e fittissime colonie di felci alte quanto e più di noi. Ove possibile attraversiamo i pochi varchi esistenti tra i vari salici che delimitano la cornice interna del Lago. Da questi varchi raggiungiamo la sponda del Lago e ne ammiriamo la bellezza dei vari scorci che si aprono in mezzo ai rami e ai giunchi. La barriera di verde che come una ricca  ghirlanda si appoggia sul petto del Lago è lussureggiante e impenetrabile. Solo le rocce delle cime retrostanti riescono a superala in altezza, arricchendo il paesaggio di ulteriori elementi compositivi. Lo spettacolo della luce trasforma la pelle del lago in uno specchio d’argento sulla cui superficie si riflettono perfettamente e nitidamente tutti gli elementi delle varie cornici che formano l’intera ghirlanda. In primo piano i giunchi, in secondo piano i salici, alle spalle le montagne che circondano la valle in cui il lago, come prezioso topazio azzurro,  è incastonato. Le immagini dei riflessi hanno una tale nitidezza e perfezione di forme e colori, da confondersi con i soggetti stessi che le determinano e se non fossero capovolte sarebbe impossibile distinguere tra la realtà e l’illusione ottica. Lo spettacolo di questa natura variopinta, lussureggiante, brillante e luminosa è veramente unico. All’esterno dell’area recintata, il suono dei campanacci delle mucche al pascolo si unisce come una dolce e bucolica musica all’armonia del posto, contribuendo a rendere l’atmosfera particolarmente piacevole e pacifica. Qui siamo veramente lontani da tutti gli aspetti più negativi della vita moderna. Il silenzio e la pace sono interrotti solamente da canti, suoni ed echi che si armonizzano con successo con l’ambiente spontaneo del posto. La natura offre uno dei suoi più incantevoli spettacoli, fatto di una straordinaria combinazione di  giochi di  acqua, luce, cielo, vegetazione e roccia. Tutti questi elementi, come affiatati fratelli, si combinano tra di loro con una perfetta complicità in cui ciascuno di essi non fa altro che esaltare le bellezze dell’altro. Nell’insieme il risultato finale è grandioso.

Stupisce sempre come il Creatore e Signore del Cielo e della Terra, sia talmente romantico e poetico nella realizzazione di questi straordinari scenari, da dare ad essi qualcosa in più di un tocco artistico e cosmico. Si percepisce, infatti, nella bellezza che sovrabbonda in queste particolari realtà il desiderio di Dio di volere strafare nei confronti dell’uomo. Queste perle di bellezza, racchiudono, infatti,  al loro interno, il mistero di un Dio innamorato e geloso  della sua creatura. Chiudere gli occhi di fronte a tali bellezze, osservarle con indifferenza, equivale a ferire brutalmente Dio, a disprezzare il suo amore per noi, a rifiutarsi di leggere nel cuore palpitante di Dio il messaggio di amore per l’uomo.  La lode a un Dio così meravigliosamente bello non può che nascere spontanea nel nostro cuore. Essa deve  partire da queste realtà per allargarsi alle realtà invisibili, che nutrono e accrescono l’amore vero, quello ci dà la vita eterna.

Infervorati da queste magnifiche esperienze che il lago ci permette di vivere percorriamo tutto  il suo perimetro cercando di fotografare, attraverso i vari varchi che incontriamo durante il cammino, ogni singolo scorcio. Alla fine, non ancora sazi, cerchiamo di gustare fino in fondo ogni singolo boccone di questo delizioso pasto dell’anima, arrampicandoci sulle montagne che circondano il lago in cerca di una visione aerea che ci permetta di scoprire e ammirare tutte le bellezze di questo incantevole posto. Saliamo sia sulla rocca che domina ad ovest, sia sul colle che domina ad est, e dalle cime   di questo piccolo diadema, ci godiamo lo spettacolo  di una nuova incantevole prospettiva. In queste posizioni dominanti troviamo il giusto raccoglimento per lodare e ringraziare Dio per il nuovo dono offertoci e per la grazia di averci fatto comprendere ancora una volta quanto sia grande il suo amore per noi.

Capo d’Orlando, 30/06/2012

Dario Sirna

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