PARCO DEI NEBRODI – IL LAGO MAULLAZZO
Alle falde di Monte Soro, sul versante occidentale dello stesso, lungo il tragitto della dorsale dei Nebrodi che collega Portella Femmina Morta con Portella Scafi, in posizione nascosta e ombrosa, si trova questo gradevole specchio d’acqua. |
Per arrivarci il sentiero più breve da percorrere è proprio la dorsale dei Nebrodi. Partendo da Portella Femmina Morta, dopo circa un’oretta di cammino, tutto in discesa, si raggiunge il Lago, che si trova ad un’altezza sul livello del mare di circa 1.440 metri. Il lago è immerso nella bellissima faggeta che ammanta Monte Soro, e questa è una caratteristica che lo distingue da tutte le altre aree umide della zona, le quali, infatti, generalmente sono situate in un contesto dominato da pascoli, seminativi e prati. Nel periodo estivo l’ombra, il fresco e il verde intenso della faggeta si riversano in abbondanza su questo specchio d’acqua, costituendo un’attrattiva in più, a cui difficilmente è possibile resistere. Rispetto a tutte le altre aree umide dei Nebrodi, questo lago vanta un numero molto più alto di visitatori. Comitive numerose di ragazzi o di famiglie variamente assortite, specie nei giorni festivi dei mesi estivi, popolano le sponde del lago, ove amano rilassarsi nella pace di una natura incontaminata e gradevolmente ospitale, ma anche comoda da fruire. Sempre nel periodo estivo, le vaste aree pianeggianti che si sviluppano nei pressi del lago, in parte scoperte e in parte all’ombra del bosco, ospitano gruppi di escursionisti in tenda che si spostano lungo la dorsale per cercare di apprezzarne le meraviglie più fruibili. Il lago è quindi uno dei più conosciuti e visitati della zona in questione. Il percorso della dorsale che collega Portella Femmina Morta con il Lago di Maullazzo è una piacevolissima passeggiata in mezzo alla faggeta di Monte Soro, all’ombra rilassante e fresca del bosco. Giunti al Lago dobbiamo proprio scendere sulla sua sponda per poterne ammirare lo specchio d’acqua, in quanto le verdissime fronde del bosco lo nascondono, fino a quando non si scende proprio sulla sua riva. Noi decidiamo di percorrere tutto il perimetro del Lago, cercando di scoprirne i vari segreti e di catturane tutti gli scorci. Facciamo il giro in senso antiorario, in modo da avere i raggi solari in posizione favorevole agli scatti fotografici. Il Lago si presenta con le acque un po’ meno fangose di quelle delle altre aree umide visitate fino ad ora. Spesso la sua superficie, specie nelle parti più profonde riesce a tingersi del blu del cielo, facendolo brillare, nel verde smeraldo del bosco, come un preziosissimo zaffiro blu, incastonato nel manto vellutato di Monte Soro. Lungo tutta la riva del lago e per una profondità di circa dieci metri, le acque del lago sono popolate da vaste chiazze di piante acquatiche. Le foglie ovali di queste piante si aprono sul pelo libero dell’acqua, galleggiando sulla superficie del Lago. Le piante sono talmente fitte da ricoprire completamente queste porzioni di Lago, tanto fitte da chiudere le acque sotto uno strato di verdissime e colorate foglie. In mezzo a queste foglie è possibile osservare con estrema facilità le rane che saltano da una foglia all’altra, spostandosi in tutte le direzioni. Il lago, oltre alle piante acquatiche e alle rane, ospita pesci di vario tipo, anch’essi facilmente osservabili nelle trasparenti acque della costa. Lungo tutto il perimetro Est del Lago la vegetazione arborea del bosco si spinge fitta e alta fino alle acque. Alcuni esemplari di faggio sono addirittura sommersi dall’acqua, il cui livello non sembra avere subito abbassamenti rilevanti rispetto alle altre stagioni dell’anno, sicuramente più piovose dell’attuale. Il contesto occupato dal Lago è tutto monopolizzato dalla sua presenza. A parte, infatti, la bellissima e lussureggiante faggeta, non vi sono altri elementi naturali che interagiscono con questo specchio d’acqua. La valle in cui trova, è dominata solo dalla vetta di Monte Soro ed è chiusa a qualsiasi altro panorama. Dal Lago, dunque, a parte il versante e la faggeta di Monte Soro non sono osservabili altri elementi paesaggistici. Tutta la bellezza del posto promana dallo specchio d’acqua, che con le sue insenature, i suoi riflessi, il suo luccichio, le sue sfumature di colore, l’azzurro del cielo riflesso dalla sua superficie, la fitta vegetazione che lo incornicia, la flora che lo popola e la fauna che lo abita, è un concentrato di bellezze che ha un valore naturalistico inestimabile. Girando dalla costa orientale verso la riva occidentale, il bosco si allarga e lascia spazio a qualche piccola radura, ove immersi nella beatitudine del posto, mandrie di mucche e di cavalli si gustano il riposo diurno. Raggiunta la riva occidentale del lago, che ha una forma più lunga che larga, la vista si apre sul versante occidentale di Monte Soro, quello precedentemente percorso. Sul capo del fitto e vellutato mantello di faggi che ricopre questo Monte, svettano le altissime antenne della RAI, da qui il segnale viene trasmesso a tutta la Sicilia. Questo versante del Lago offre nuovi scorci di grande bellezza e di rinnovata serenità. Ma, oltre all’aspetto naturalistico, il Lago ha anche un grande fascino romantico e crea un’atmosfera fortemente idilliaca. Passeggiando sulle sue rive è impossibile non lasciarsi intenerire il cuore e ammorbidire l’anima dalla dolcezza di questa natura tranquilla e straordinariamente bella. La pace che, come un oceano, inonda e sommerge tutto il contesto, contribuisce, insieme alle indiscutibili bellezze presenti, a elevare le ali verso il Creatore in cerca di Paradiso, un Paradiso che qui sembra avere appoggiato un piedistallo per salire nel Cielo.
Capo d’Orlando, 09/07/2012
Dario Sirna