“IO VI DICO…”

MATTEO 5, 17-19

Buongiorno a tutti,

il nostro cammino oggi segue le tracce indicate dai seguenti versi del Vangelo di Matteo:

17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. ”

La Legge è sicuramente uno dei punti più difficili della nostra religione. Quali sono le novità portate dalla Legge nella vita dell’uomo? E quali sono le novità apportate da Cristo? Prima della Legge l’uomo non aveva un decalogo scritto che fungesse da guida nel cammino dell’amore e della santità. La Legge è una grande grazia concessa da Dio all’uomo, un dono che permette all’uomo di conoscere Dio, di crescere nell’Amore, di avanzare nella rivelazione, di progredire nella santità. Vista come elenco di norme e imposizioni a cui obbedire la Legge perde tutta la sua bellezza e il suo significato, vista invece come utilissimo strumento per mettere in pratica il precetto dell’amore e per vivere in continuo contatto con Dio, la Legge diventa un bene preziosissimo, un concentrato di sapienza, un nutrimento indispensabile per l’anima. Cosa rende l’uomo ostile alla Legge? Il peccato. Ossia la trasgressione della Legge. Anche questo concetto è stato privato nel corso del tempo di tutta la bellezza originaria e del suo significato più ampio.  Cosicché l’associazione tra Legge, peccato e condanna spesso mette l’uomo in una condizione più difficile della precedente, ossia di quella antecedente alla conoscenza della Legge. La debolezza umana nell’amore, intesa come incapacità di imitare Dio nella gioia dell’amore, disturba l’uomo al punto da rivoltarlo contro la stessa Legge e quindi contro Dio stesso. La Legge è dunque un dono preziosissimo che se non capito viene ingiustamente accusato di arrecare male all’uomo. La realtà invece è opposta a questa conclusione in quanto senza la Legge l’uomo si mantiene lontano dall’Amore ed è condannato senza speranza al male, con la Legge invece l’uomo ha la possibilità di distinguere il male dal bene e di incamminarsi sulla via dell’Amore. Certamente la debolezza della condizione umana non permette all’uomo di salvarsi con la semplice conoscenza della Legge, occorre che questa venga osservata e che l’Amore venga onorato. Sostanzialmente chi vuole amare e vivere in pieno il gusto dell’Amore deve attuare la Legge. Per l’uomo questo passaggio è impossibile. Ma Dio non ha abbandonato l’umanità in quanto anche per questa difficoltà ha provveduto alla sua soluzione. Ricordiamo che la benevolenza di Dio nei confronti dell’uomo è indescrivibilmente grande e che l’interesse di Dio è di condurre l’uomo all’Amore, ossia alla comunione divina. Dunque essendo stata la Legge donata per il bene dell’uomo Dio ha provveduto a donare all’umanità anche la Via per osservarla e per portarla a compimento. Questa Via è Gesù Cristo. Cristo è la novità introdotta da Dio nella vita dell’uomo per consentirgli di raggiungere la pienezza dell’Amore. Cristo dunque porta a compimento la Legge e lo fa, per ciascuno di noi, attraverso la Croce. Sulla Croce l’Uomo raggiunge la perfezione dell’Amore, Cristo libera ognuno di noi dal dominio del peccato e della morte. Il frutto della Croce si espande su ognuno di noi attraverso lo Spirito Santo, il quale diventa Paraclito dell’uomo. Il dono dello Spirito Santo cambia radicalmente la vita dell’uomo al punto da renderlo grande nell’Amore, tanto grande da permettergli di osservare  anche i dettagli minimi della Legge, tanto da aprire le frontiere della vita verso spazi prima invalicabili, ove anche la semplice funzione del respirare è vissuta con l’intenzione di amare. Inoltre, il compimento della Legge operato da Cristo sulla Croce, libera per sempre l’uomo dal potere degli inferi e della condanna, in quanto lo mette in possesso di un sacrificio d’amore perfetto, il sacrificio di Cristo, di fronte alla cui offerta  Dio condona ogni trasgressione e offesa elevata contro l’Amore. In questo processo di salvezza Cristo è il punto centrale e fondamentale, senza il quale nulla è possibile all’uomo. Cristo infatti è sia altare su cui offrire il sacrificio a Dio, sia la vittima sacrificata sull’altare e offerta a Dio, sia il sacerdote che immola e offre a Dio la vittima per ottenere il beneficio. Nessuno al mondo è grado raggiungere la pienezza di Cristo se non per mezzo di Cristo stesso.

Capo d’Orlando, 10/06/2015

Dario Sirna.

 

500 Primavera alla Badessa-0023 - Copia

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.