IL SIGNORE TI HA PORTATO

DEUTERONOMIO 1, 31b

Buongiorno a tutti,

nel cammino di questo nuovo giorno cercheremo di capire come si manifesta la presenza di Dio nella nostra vita attraverso i seguenti versi del Deuteronomio:  

“Il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che hai fatto.”

 

La Parola di Dio di oggi ci rivela una grandiosa verità: Dio ci ama e ci conduce nel cammino della nostra vita con le attenzioni e le premure di un padre verso un figlio. Il paragone è riferito all’espressione più grande dell’amore umano da noi conosciuta, ma non è una misura dell’amore di Dio per l’uomo, perché questa misura non trova nell’amore umano grandezze sufficienti per dare una rappresentazione realistica dell’immensità dell’amore di Dio. Il termine utilizzato è troppo limitativo, ma considerato che all’epoca del Deuteronomio, l’uomo non aveva ancora fatto esperienza personale e diretta dell’amore di Gesù Cristo, si può esattamente affermare che per quei tempi esso era il termine più alto da utilizzare per descrivere tale amore. Il problema, invece è il seguente: oggi, dopo oltre duemila anni dalla venuta di Cristo e dalla manifestazione in Lui della infinita misura di questo Amore, noi uomini, abbiamo ancora difficoltà a credere e ad accettare le parole del Deuteronomio, sopra riportate. Forse però non sappiamo bene quello che diciamo e con elevata superficialità ci abbandoniamo a giudizi negativi, sbagliati e offensivi nei confronti di Dio. La Sacra Scrittura, infatti, ci mostra con estrema semplicità come nel corso della storia Dio abbia condotto per mano l’uomo, guidandolo, istruendolo e sostenendolo sempre con la sua parola sulla via dell’amore e del bene. Dalla creazione dell’uomo fino ad oggi la parola di Dio non è mai mancata a nessun essere umano, il problema vero è, invece, che essa è stata sempre rifiutata dall’uomo, anche quando, in Gesù Cristo, si è incarnata. Dio ha provato e riprova sempre a recuperare l’uomo per riportarlo a sé, senza mai desistere o arrendersi. Nulla può essere rimproverato a Dio da parte nostra, neanche che non abbia cercato un contatto fisico diretto con l’uomo, perché ciò è avvenuto in Gesù Cristo e continua ad avvenire in Gesù Eucaristia. Dobbiamo abbandonare la nostra stupida condotta di vittime del male subito dagli altri e di figli abbandonati a se stessi, perché di fronte alla immensa grandezza dell’amore riversato da Dio su di noi, tutto scompare e diventa minuzia impercettibile. Accogliendo Dio nel nostro cuore, infatti, veniamo anche sanati dai mali e dai dolori che ci affliggono.

 

Oggi proveremo ad ascoltare con maggiore convinzione la Parola di Dio per scoprire il grande amore per noi contenuto in Essa. Pregheremo, perciò, lo Spirito Santo perché, aiutandoci ad aprire il nostro cuore a Cristo, ci faccia dimenticare tutte le nostre miserie e ci faccia saziare delle sue delizie.

Capo d’Orlando 15/07/2012

Dario Sirna

 

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