LUCA 6, 1-5
Buongiorno a tutti,
guidati dai seguenti versi del Vangelo di Luca ci incamminiamo nel sentiero di questo nuovo giorno:
“ 1 Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. 2Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». 3Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». 5E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».”
Ogni occasione è buona per annunciare il Vangelo e, per Gesù, ogni occasione è buona per rivelarsi a noi come Figlio di Dio, Signore, Dio, Salvatore e Messia. La circostanza citata nel Vangelo dà occasione al Signore di trasmettere nella vita degli uomini un fascio della sua potentissima luce, una luce che dissolve le tenebre dell’ignoranza umana e ci pone di fronte alla verità e alla libertà dell’amore. Amare non è una regola, amare non è un precetto, amare non è un ordine, amare non è un comando. Amare è libertà e chi è libero è signore. Il cuore dell’uomo è estremamente piccino, estremamente limitato, il cuore dell’uomo è troppo schiavizzato. Il cuore di Dio è invece indescrivibilmente grande, incomprensibilmente aperto. Tra il cuore dell’uomo e il cuore di Dio non è possibile trovare un ordine di grandezza comparabile, come non è possibile paragonare le misure e le dimensioni di una goccia con le misure e le dimensioni di un oceano. Dio pensa in grande, Dio ama in grande, Egli nell’amore è libero, non conosce nessuna limitazione che gli impedisca di amare, perché in Lui non esiste altro che amore. Nel cuore dell’uomo insieme all’amore ci sono altre realtà che schiavizzano l’individuo, lo rimpiccioliscono, lo schematizzano, lo riducono. La Signoria di Dio è espressione dunque della sua libertà d’amare, ossia della grandezza del suo cuore. Chi ama non sottostà ad altra regola che a quella dell’amore, ma questa regola non è una norma scritta che stabilisce dei paletti entro i quali l’amore viene recintato e rinchiuso. L’amore non può essere confinato nello spazio e nella dimensione, esso viaggia ben oltre ogni immaginazione e raggiunge altezze inimmaginabili. Chi lo possiede e lo conosce non ne sa fare a meno. Chi è nell’amore non si rende schiavo delle cose, ma sa fare giusto uso di esse per vivere in pieno l’amore. Ogni cosa esistente nel mondo può assumere per noi un significato diverso a seconda della capacità che abbiamo di restare sempre nell’amore. Chi si trova nell’amore, e di esso solo si nutre e vive, vede tutto, mondo compreso, in funzione dell’amore. Ogni occasione diventa opportunità per sperimentare e crescere nell’amore. Chi invece si rende schiavo del mondo perde la sua capacità di amare e si lascia dominare da fattori esterni all’amore. Oggi il Signore nel Vangelo ci dice che tutto quanto esiste è stato creato solo in funzione dell’amore. L’uomo non può e non deve sovvertire questo principio della creazione altrimenti egli perde il senso della sua vita, entra in sofferenza, si abbandona al peccato, si avvia alla morte spirituale e fisica, si allontana definitivamente da Dio. Il sabato, come ogni altra cosa all’infuori di Dio, fa parte della creazione, esso è dunque soggetto all’unica regola dell’amore. Ogni altra interpretazione del sabato che contrasta con il principio dell’amore è falsa ed è causa di perdizione. Il sabato è stato creato per essere messo a servizio dell’amore, esso deve essere occasione importante per crescere nell’amore. Se, invece, esso si impone all’amore e lo sottomette a se stesso, obbligando l’uomo ad amare secondo il suo vincolo e la sua limitazione di libertà, esso erroneamente acquista importanza primaria, perde tutto il suo significato originale e diventa solo una prigione che uccide l’uomo. Come del sabato è di tutte le altre realtà create. Esse sono occasione provvidenziale per conoscere Dio, per incontrarlo, per vivere nell’amore, per crescere nell’amore e per realizzare il progetto divino che le ha pensate, volute e attuate. Sovvertire il significato di tali realtà, significa dare alla vita priorità e valori differenti da quelli per i quali essa ci è stata donata, con l’inevitabile conseguenza della mancata realizzazione della nostra felicità. Occorre fidarsi di Cristo, rimettersi alla sua volontà e seguirne la sua parola e il suo esempio.
Capo d’Orlando, 07/09/2013
Dario Sirna.