I FIUMI BATTANO LE MANI

SALMO 97

Buongiorno a tutti,

oggi proseguiamo il nostro cammino sulla via indicata dal Salmo 97, di seguito riportato:

Cantate al Signore un canto nuovo, *
perché ha compiuto prodigi.

Gli ha dato vittoria la sua destra *
e il suo braccio santo.
Il Signore ha manifestato la sua salvezza, *
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore, *
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto *
la salvezza del nostro Dio.

Acclami al Signore tutta la terra, *
gridate, esultate con canti di gioia.

Cantate inni al Signore con l’arpa, *
con l’arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno *
acclamate davanti al re, il Signore.

Frema il mare e quanto racchiude, *
il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani, *
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene, *
che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia *
e i popoli con rettitudine.

Il Salmo è un canto di gioia da innalzare al Signore per svariati motivi che hanno tutti in comune una sola origine: l’amore e la bellezza di Dio. La gioia che leggendo questo Salmo prorompe nel cuore di chi si lascia trasportare dalla corrente delle sue parole sfocia in un oceano di beatitudine che ha come centro la contemplazione della gloria di Dio. La gloria di Dio e la sua regalità non dipendono certo dalla nostra capacità di essere all’altezza di contemplarle, esse sussistono indipendentemente dalle opere compiute dal Signore e dalla nostra volontà di entrare in relazione con loro perché sono intrinseche in Dio, per il semplice fatto che Egli è Dio. Il Salmista ci invita a gioire nel nostro cuore con il canto, ossia con un moto naturale incontenibile e perciò sincero, puro e profondo, per i prodigi compiuti dal Signore in favore dell’uomo. Il canto di lode e di gioia proposto dal Salmista, infatti, non parte direttamente dalla contemplazione della realtà divina, ma arriva a tale obiettivo compiendo un cammino che inizia dal percorso personale e terreno, si estende alla natura e al cosmo intero e termina nel giudizio. Il Salmista, trovandoci incapaci di giungere da soli attraverso il canto e la contemplazione alla gioia divina, si fa nostra guida proponendoci il percorso del presente Salmo. Le parole del Salmo ci invitano a penetrare all’interno del cuore di Dio attraverso la storia della salvezza dell’uomo progettata e realizzata da Dio stesso. Dalla contemplazione di questa storia emerge la grandiosità dell’amore e della fedeltà con cui Dio ha provveduto e provvede  a realizzare per noi un destino di bene, di pace, di prosperità, di giustizia e di vita.  La Casa di Isdraele, prima destinataria di questo progetto di salvezza, è stata elevata davanti a di tutti i popoli del mondo come nazione eletta, come nazione preferita da Dio, ricevendo in anticipo quelle grazie che Dio ha destinato a tutto il mondo. Quest’amore di predilezione è un ulteriore motivo di gioia per Isdraele e il Salmista lo propone  al mondo intero come seconda tappa nel cammino ascensionale della lode a Dio. Dopo questo passaggio il Salmista ci introduce nella realtà del Creato e del Cosmo facendoci contemplare l’esultanza della natura di fronte alla regalità del Signore. Egli ci invita ad unire le nostre acclamazioni di gioia al canto di tutto il cosmo le cui forti e vibranti intonazioni sono tutte rivolte ad accogliere Dio e la sua giustizia. Ed è proprio la contemplazione dell’attuazione piena e diffusa in tutto il mondo della giustizia di Dio la tappa finale di questo cammino di crescita nella lode, nella gioia  e nell’amore propostoci dal Salmo. Con Cristo e la Chiesa   tutto quanto sperimentato, testimoniato e acquisito  dal Salmista come rivelazione si fa realtà ancora più evidente e più vicina ad ogni uomo del mondo. Il canto nuovo innalzato dal mondo a Dio è il Vangelo di Cristo, canto della Chiesa che raggiunge tutti i confini del mondo per annunciare la buona novella della salvezza e della giustizia. In questo meraviglioso canto d’amore sciolto dalle lebbra Cristo per l’uomo  è compendiata tutta la ricchezza riversata da Dio sull’umanità intera, ricchezza che unisce Cielo e Terra legando definitivamente l’uomo a Dio

Capo d’Orlando, 15/10/2012

Dario Sirna

 


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